sabato 21 settembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
06.09.2015 Putin/Assad, alleanza che traballa ?
Cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 06 settembre 2015
Pagina: 5
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Gli aiuti di Mosca ad Assad mettono in allarme gli Usa»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/09/2015, a pag.5, con il titolo "Gli aiuti di Mosca ad Assad mettono in allarme gli Usa", la cronaca di Francesco Semprini.


Francesco Semprini

C'è uno strano movimento intorno alla Siria, un rilancio di interesse dei «Grandi del Pianeta» sul «dossier Damasco» e sulle scorribande dello Stato islamico in Medio Oriente. Un interesse sottotraccia, specie se confrontato con la risonanza mondiale della tragedia dei migranti, che tuttavia è legata a doppio filo con la Siria a causa delle migliaia di rifugiati che lasciano il Paese martoriato da oltre quattro anni di una guerra, non più civile, ma settaria e regionale. Ed è proprio il dramma dei dannati della Siria che potrebbe aver spinto alcuni leader a voler porre la parola fine a uno dei più sanguinosi conflitti della storia contemporanea. I dubbi di Parigi e Londra Ieri Le Monde spiegava che la Francia non esclude più di attaccare Isis in Siria, un'opzione di cui si è discusso in un consiglio di difesa ristretto riunito dal presidente Hollande venerdì. Fino ad ora questa eventualità era stata scartata, e Parigi aveva assicurato il suo contributo ai raid della coalizione contro Isis in Iraq. Certo, se Hollande si mobilitasse contro il califfato anche in Siria, al contempo si mobiliterebbe per mettere fuori gioco anche Bashar al-Assad, senza la cui uscita di scena, Parigi è convinta che non si possa incominciare un nuovo corso nella regione Visione simile a quella del cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne, che ha rilanciato l'impegno all'accoglienza e alla lotta ai trafficanti di esseri umani, ma ha anche affermato che il problema deve essere affrontato alla radice, ovvero combattere «il terrorismo dell'Isis e sradicare il diabolico regime di Assad». Nel frattempo dall'altra parte dell'Atlantico, John Kerry, ha espresso all'omologo russo, Sergei Lavrov, le preoccupazioni degli Stati Uniti per i movimenti del Cremlino in Siria. «Il segretario ha detto chiaramente che se le informazioni sono accurate - spiega il Dipartimento di Stato -, queste azioni 240 mila Sono le vittime in quasi 4 anni e mezzo di guerra civile in Siria La rivolta scoppiò ad Hama nel marzo del 2011 e si propagò in tutte le città principali in poco tempo. Nel 2012 la crescita delle milizie jihadiste ha mutato i contorni del conflitto potrebbero causare un'ulteriore escalation del conflitto, portare a un maggior numero di perdite di vite innocenti, aumentare il flusso di rifugiati e il rischio di un confronto con la coalizione anti-Isis in Siria». Le paure di Washington I riferimenti di Washington sono alle notizie secondo cui la Russia avrebbe addirittura dei distaccamenti in territorio siriano. Del resto Damasco garantisce a Mosca un sicuro sbocco sul Mediterraneo, tanto che l'indugiare di un'operazione militare sui porti siriani è da ricondurre al rischio di colpire unità navali russe. A ciò si aggiunge il fatto che due giorni fa Barack Obama, e il re saudita Salman hanno convenuto a chiare lettere che Assad ha perso ogni «legittimità» e debba lasciare il potere per raggiungere una vera e «significativa transizione politica». Un intreccio di interessi che sembra stringere d'assedio Damasco, e sul quale pesa, non ultima, la questione dell'accordo nucleare iraniano, alla vigilia della ratifica di Washington e Teheran.

 Le posizioni in campo

Arabia Saudita
La principale potenza sunnita dell'area fa parte della coalizione contro l'Isis, ma allo stesso tempo si contrappone all'Iran sciita e alle milizie Hezbollah che combattono in Siria proprio contro il Califfato di Abu Bakr Al Baghdadi.
Iran
Fortissimo è l'impegno dell'Iran in Iraq contro l'Isis con truppe di terra. In Siria sta offrendo supporto logistico e militare ad Assad e agli Hezbollah per contrastare le milizie salafite del Califfato. Alleato dei Sauditi contro l'Isis, in Yemen aiuta i ribelli houthi contro i sauditi. Europa
Tutto il vecchio continente è unito contro il Califfato, ma per quanto riguarda la Siria è anche contrario alla permanenza di Assad alla guida di quello che resta della Siria e per questo è in contrasto con Iran e Russia.
Russia
Da sempre grande alleata del regime di Assad e ha stretti legami con l'Iran. Ha appoggiato il presidente siriano durante le rivolte nel paese di matrice laica. L'alleanza gli garantisce di fatto uno «sbocco» sul Mediterraneo per le sue navi. Fornisce al regime di Damasco aiuti e mezzi militari.

Per inviare alla Stampa la propia opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT