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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.09.2015 Gesù il palestinese: l’hanno ucciso gli ebrei
Zvi Mazel legge il libro di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 settembre 2015
Pagina: 1
Autore: Zvi Mazel
Titolo: «Gesù il palestinese: l’hanno ucciso gli ebrei»

Gesù il palestinese:  l’hanno ucciso gli ebrei
Recensione di Zvi Mazel


Zvi Mazel

 (Traduzione di Angelo Pezzana, dall'originale su Makor Rishon))

Il nuovo anti-semitismo, che si realizza nella demonizzazione dello Stato di Israele, viene raccontato in un libro che rivela chi lo diffonde, in quali modi e quali sono gli scopi.
Il governo israeliano è preparato per confrontarsi con questo fenomeno ?
Il nuovo libro di Manfred Gerstenfeld (in inglese), “The war of million cuts” è praticamente una enciclopedia nella sua descrizione del nuovo anti-semitismo, che riflette, secondo l’autore, lo spostamento dell’attenzione dall’odio verso il singolo ebreo a quello verso lo Stato d’Israele.
Cosa nota e conosciuta, ma Gerstenfeld ne fa una descrizione dettagliata e profonda rispetto a quelle che finora hanno affrontato l’argomento, elencando tutte le origini dell' odio per Israele. Sono molte e comprendono partiti politici, organizzazioni civili e sociali, le Nazioni Unite, chiese, media, università, artisti, gente che lavora nel settore pubblico, e, ovviamente, gli stati arabi e le organizzazioni musulmane.


Manfred Gerstenfeld                                 La copertina                          

La particolarità del libro deriva dal fatto che presenta la delegittimazione di Israele quale risultato di questo odio, globale in tutti in suoi aspetti e dimensioni ,come un processo dotato di grande potere, che è penetrato nelle società europee, a continua tuttora a diffondersi, provocando lesioni e danni – il milione di colpi del titolo- al popolo ebraico e allo Stato d’Israele.
L’importanza di un libro come questo, oggi, è evidente. Questo spiega il favore con il quale è stato accolto e sostenuto da personaggi famosi, tra i quali José Maria Aznar, l’ex primo ministro spagnolo, che ne ha scritto la prefazione.

Scrive Gerstenfeld, che “ la Shoah ha cancellato solo temporaneamente l’anti-semitismo nelle società occidentali. Oggi infatti non è politicamente corretto dichiararsi apertamente anti-semita. Per questo l’obiettivo che l’ha sostituito è stato Israele, contro cui gli anti-semiti rivolgono il loro odio.”
Bisogna quindi riaffermare che l’anti-semitismo è tuttora presente. Gerstenfeld ricorda come l’anti-semitismo sia riemerso subito dopo la 2° guerra mondiale, quando alcuni paesi europei si erano opposti a che i sopravvissuti alla Shoah ritornassero alle loro case, che nel frattempo erano abitate da altri. Questa situazione richiama alla memoria il verso biblico “ Questo è quanto il Signore disse: non hai ucciso un uomo e sequestrato la sua proprietà ? (Libro dei Re 1, 21:19)”.
Non si è mai trovato un accordo ed è probabile che non si troverà mai.
L'anti-semitismo ha attraversato vari fasi. Il periodo dopo la guerra dei sei giorni fu caratterizzato da un riflusso dell’anti-semitismo, ma con gli sviluppi del conflitto arabo-israeliano, si veda la seconda guerra del Libano e più di recente l’Operazione Scudo Protettivo, l’anti-semitismo ha raggiunto nuove vette.

Durante questo tempo, scrive Gerstenfeld, sulla scena europea è arrivato un fatto nuovo, divenuto parte centrale: l’immigrazione di massa dei musulmani, che ha dato inizio alla propaganda anti-semita araba, con la collaborazione delle sinistre europee.
Forze rappresentative del nuovo anti-semitismo molto determinate a combattere Israele, affermando con parole e iniziative di rappresentare una legittima critica della politica israeliana nei territori ”contro l’occupazione”. Giustificando persino attacchi contro gli ebrei europei, giudicandoli un obiettivo legittimo “ per il loro sostegno a Israele, che commette un genocidio contro ilm popolo palestinese”

La manifestazione più dura e significativa della cooperazione tra musulmani e le organizzazioni della sinistra europea, ebbe il culmine alla conferenza contro il razzismo del 2001 a Durban, Sud Africa. Una alleanza fra rivoluzionari ,criminali, sinistrati frustrati e musulmani che, in base alla loro cultura, si oppongono ai diritti umani così come vengono recepiti nel mondo occidentale, vicini all documento finale delle Ong a Durban, nel quale  Israele veniva definito uno stato razzista, che pratica l’apartheid e che “il popolo palestinese ha il diritto di combatterlo con tutti i mezzi possibili” fino al raggiungimento degli obiettivi, incluso il ritorno di tutti i rifugiati in Israele. In altre parole, la volontà di distruggere lo Stato ebraico e negare al popolo ebraico il diritto a uno stato indipendente. Gesternfeld vede in questa dichiarazione, giustamente, l’origine dello sviluppo del nuovo anti-semitismo, grazie all’incitamento a un odio globale contro Israele.
Un forte sostegno arriva del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento,Sanzioni) che ha adottato la dichiarazione delle Ong a Durban quale sua propaganda.

Manfred Gerstenfeld, sopravvissuto della Shoah, è un economista e un ricercatore dell’anti-semitismo. E’ nato a Vienna, la sua famiglia fuggì in Olanda dopo l’arrivo dei nazisti, visse nascosta durante il periodo dell’occupazione tedesca. Finiti gli studi, iniziò la professione di consulente economico, ma successivamente ha approfondito, vista la sua personale esperienza e le attività sioniste in Olanda e in Europa, la ricerca sull’anti-semitismo. E’ entrato a far parte del Jerusalem Center for Public Affairs, invitato dal fondatore Daniel Elazar, dove ha potuto sviluppare in profondità le proprie ricerche, arrivando a fondare il “programma di studi sull’anti-semitismo”, riunendo ricercatori da ogni parte del mondo, facendo dell’IPCA uno dei centri più importanti sul tema.
Ne è stato direttore fino al 2012.

Gerstenfeld ha pubblicato molti libri e centinaia di articoli, tradotti in molte lingue, tutti dediti all’anti-semitismo europeo, come si deduce dai loro contenuti: il tradimento dell’Europa e delle elites degli ebrei e dello Stato di Israele.
Nel suo ultimo,ponderoso, libro, affronta I punti più essenziali dell’anti-semitismo, anche se avverte come l’elenco èsia ben lontano dall’essere esaustivo.
Per far capire le molte incomprensibili varietà delle espressioni di odio, cita gli autori maggiormente responsabili delle diffamazioni anti-semite più importanti degli anni scorsi, pubblicate dal Simon Wiesenthal Center.
Nel 2012 include il movimento dei Fratelli Musulmani, il governo iraniano, il vignettista brasiliano Carlos Latuff, i tifosi del calcio europei anti-semiti, il partito Svoboda in Ucraina, il partito Alba Dorata in Grecia e loJobbik in Ungheria, Trond Ali Linstad, un norvegese convertito all’islam, il giornalista tedesco Jakob Augstein e Louis Farrakhan, il leader della Nazione dell’Islam in Usa.
Nel 2013 la lista include la Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei, il presidente turco recep Tayyip Erdogan, Richard Falk, l’autore del rapporto Onu sulla Palestina, il movimento BDS.

Le varie e numerose attività dei musulmani e delle organizzazioni della sinistra hanno provocato un odio profondo contro Israele, sia nel mondo della politica che fra la gente comune. Soprattutto in Europa, ma anche in altri continenti. Infiniti attacchi per macchiare il nome di Israele, paragonandolo alla Germania nazista, con l’accusa di volere uccidere i bambini palestinesi volontariamente, in un vero e proprio genocidio. Tutto ciò accompagnato da violentie iniziative contro gli ebrei, al grido di ‘sterminiamo il popolo ebraico’. Lo slogan ‘morte agli ebrei’ è diventato popolare e accettato nei cortei in tutti in paesi europei. Ci sono anche tentativi di screditare la storia ebraica attraverso le origini del cristianesimo, insinuando che Gesù era un palestinese. Questo avviene con l’aiuto dei gruppi anti-semiti.

E’ impossibile redarre un elenco delle accuse menzognere che vengono attribuite a Israele. Una macchina della propaganda ben oliata che lavora incessantemente e che usa i media e i social networks per amplificare i messaggi e il loro impatto.
L’obiettivo evidente e demonizzare, delegittimare, isolare e minare Israele, e in più terrorizzare quegli ebrei che vengono giudicati sionisti. Un attacco così vasto, lanciato da tante organizzazioni da molti anni, afferma Gerstenfeld, si propone di costruire nel mondo in generale, nell’ ‘Europa dell’illuminismo’ in particolare, la sensazione che Israele e gli ebrei sono l’incarnazione del demonio, per cui la distruzione di Israele e degli ebrei è un obiettivo accettabile e da perseguire.

Gerstenfeld ricostruisce con precisione le attività in molti paesi dell’Unione Europea, dove il nuovo anti-semitismo si è sviluppato e come è entrato nella mentalità comune il fatto che gli europei sono arrivati a giudicare Israele un paese pericoloso per la pace mondiale, alla pari con Iran e Corea del Nord. I
n più, il 40% dei cittadini della UE esprimono nei vari sondaggi giudizi anti-semiti
Uno dei risultati di questo nuovo anti-semitismo, ovviamente, è il significativo abbandono dell’Europa da parte degli ebrei, in particolare dalla Francia, la comunità ebraica più numerosa in Europa, seconda solo a quella americana.
Tutto questo, scrive Gerstenfeld, mentre le istituzioni nell’Europa Occidentale chiudono gli occhi di fronte al fenomeno, in pratica abbandonano il loro cittadini ebrei.
I media e le comunità intellettuali collaborano egualmente in questo processo che ignora quanto accade, divenendo così complici della propaganda musulmana. In più, le bugie sulla politica di Israele e le false accuse di genocidio dei palestinesi vengono accettate come vere dalla UE, che fa pressioni su Israele, politicamente ed economicamente, causando forti danni al paese.

All’inizio del libro, Gerstenfeld scrive che non è sua intenzione preparare un documento accademico teorico sul nuovo anti-semitismo, quanto piuttosto rivelarne gli autori, il loro modo di operare e i loro obiettivi. Il suo scopo è indurre il governo israeliano a pianificare una politica attiva contro questo fenomeno con urgenza, visto il nuovo anti-semitismo danneggia lo Stato di Israele e colpisce gravemente gli ebrei.
Purtroppo troppi governi israeliani hanno ignorato il problema, scrive Gerstenfeld.
Ma ora il problema si è ingigantito, è essenziale organizzare con urgenza un gruppo di esperti creando una infrastruttura che possa rapidamente operare nel campo dell’informazione, dotata di esperti e finanziamenti.

Ci sono ancora molti in Israele che sostengono che il tema dell’anti-semitismo è esagerato, i danni che causa sono minimi. Dicono che se gli ebrei subiscono attentati dovrebbero venire in Israele. Il libro di Gerstenfeld rifiuta questa teoria insensata e mette in evidenza il pericolo imminente del nuovo ani-semitismo con la massima chiarezza.
Il governo israeliano non deve assolutamente ignorarlo.
Questo è un libro importante che dovrebbe essere tradotto in tutti i paesi europei. Purtroppo, visto il clima, dubito che avverrà.

** Zvi Mazel già ambasciatore in Egitto, Romani e Svezia, è senior analyst presso il  Jerusalem Center for Public Affairs.
** The War of a Million Cuts: The Struggle against the Delegitimization of Israel and the Jews, and the Growth of New Anti-Semitism. By Manfred Gerstenfeld (Jerusalem Center for Public Affairs and RVP Publishers, 501pp.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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