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La Stampa Rassegna Stampa
12.08.2015 Tel Aviv sulla Senna: la sinistra antisemita alza la voce
Cronaca di Paolo Levi

Testata: La Stampa
Data: 12 agosto 2015
Pagina: 17
Autore: Paolo Levi
Titolo: «Parigi schiera altri 300 agenti per 'Tel Aviv sulla Senna'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 12/08/2015, a pag.17, con il titolo "Parigi schiera altri 300 agenti per 'Tel Aviv sulla Senna' ", la cronaca di Paolo Levi sulla protesta - a dir poco vergognosa - della sinistra estrema francese contro una manifestazione che poteva venire in mente solo a un branco di fanatici odiatori di ebrei e di Israele.
Che poi il sindaco di Parigi, per difendere l'iniziativa, debba criticare pesantemente la politica del governo israeliano, si spiega solo con l'accettazione dell'antisemitismo quale componente 'normale' di una società che continuiamo a definire 'civile'.

Ecco l'articolo:

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                                                                              Paolo Levi

Voleva essere un omaggio di Parigi allo spirito aperto e cosmopolita di Tel Aviv, la metropoli israeliana affacciata sul Mediterraneo, nota per le sue spiagge e la sua movida. Ma adesso il risultato è che la capitale di Francia è in stato d'allerta, con centinaia di agenti schierati per scongiurare il rischio di eventuali scontri sulle Rive della Senna. Per ora le proteste contro «Tel Aviv-Sur-Seine», l'evento di 12 ore previsto per domani tra le sdraio egli ombrelloni di «Paris-Plages» - la rassegna estiva per parigini (e turisti) rimasti in città - si sono limitate al mondo del web con punte polemiche in tv e tra i politici locali.
I timori
Ma c'è il timore che domani il conflitto possa prendere forma nei pressi dell'attrezzatissima spiaggia di sabbia fina sistemata lungo la Senna, tra Notre Dame e il Pont Neuf. Tanto è vero che sono stati dispiegati 300 agenti più del previsto. «Prendiamo la minaccia molto sul serio», avverte la Prefecture de Police, che ha ancora vive nella memoria le manifestazioni filo-palestinesi dell'estate 2014, diventate teatro di violenti scontri con le forze dell'ordine, tra lancio di pietre, lacrimogeni e arresti. Per il secondo anno consecutivo, l'eco del conflitto in Medio Oriente scuote dunque Parigi dal torpore d'agosto. L'anno scorso, a suscitare la rivolta, soprattutto nel quartiere multietnico di Barbès e contro la sinagoga di Sarcelles, furono le incursioni israeliane a Gaza.
Le proteste
Ora a incendiare gli spiriti è soprattutto il fatto che «Tel Aviv sur-Seine» arrivi appena pochi giorni dopo la tragica vicenda del bimbo palestinese arso vivo da terroristi ebrei in Cisgiordania. Mai avrebbe potuto immaginare concomitanza più sfortunata il sindaco Anne Hidalgo. Sul web c'è chi l'accusa di una «inaccettabile provocazione». Altri si lanciano in velenosi paralleli: chiedendosi, ad esempio, se «Parigi avesse mai voluto allestire un'intera spiaggia alla gloria di Mosca dopo l'annessione russa della Crimea». Mentre una petizione per chiedere alla prima cittadina di annullare tutto ha già superato le cinquemila firma. «E un'indecenza totale», tuona Danielle Simmonet, esponente in municipio del Parti de Gauche, sostenuta nella sua lotta dagli ecologisti e da altri «indi-gnés» sul piede di guerra. Associazioni come Capjpo-Europalestine lanciano un appello a manifestare per «tutta la giornata di domani» se nel frattempo non verrà mandata a monte questa «propaganda scandalosa per lo Stato terrorista di Israele». La solidarietà A difendere la sindaca socialista di sangue spagnolo è sceso in campo il municipio di Tel Aviv, ringraziandola per l'evento e salutando il suo «coraggio». Mentre il Crif, il consiglio degli ebrei di Francia, evidenzia lo spirito solidale della metropoli israeliana sulle cui spiagge si uniscono tutte le religioni «ebrei, cristiani, musulmani, buddisti, laici, tutti insieme a fare il bagno». Su «Le Monde» Anne Hidalgo non cede alle pressioni e invita tutti alla riflessione. Per lei, nonostante il conflitto che scuote la regione, Tel Aviv «resta una città aperta a tutte le minoranze...». «Si possono condannare le scelte di Netanyahu senza punire la popolazione israeliana e punire noi stessi», ammonisce il sindaco, puntando il dito contro una protesta «grottesca e controproducente». Toni solenni,da grande affaire diplomatica. Che poi, a spulciare bene il programma di domani, si tratta solo di qualche camion-bar con specialità mediorientali, hummus e trina, sulla battigia di Paris-Plages. Oltre a qualche animazione e un «Tel Aviv Beach Party» al calar del sole.

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