Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/08/2015, a pag.14, con il titolo " Retata tra i coloni ebrei, arrestati nove estremisti " la cronaca di Maurizio Molinari, esemplare nel riportare i fatti. Ci permettiamo di suggerire a Flores D'Arcais, in genere equilibrato nelle citazioni, la lettura del libro di Tuvia Tanenbom -in inglese-"Catch the Jew!" - lo trova in tutte le librerie d'Israele al prezzo di 67 shekel, neanche 8 euro- per rendersi conto di come funziona la Pallywood dell'informazione palestinista. Eviterà di caderci di nuovo.
(Il libro lo segnala IC in home page, con l'intervista di Giovanni Quer all'autore)
Da parte nostra aggiungiamo che gruppi come 'Lehava' e simili, sono una minaccia per lo Stato ebraico, fanatici ultra religiosi, che hanno confuso l'ebraismo con l'islam fondametalista. In quanto all'Anp farebbe bene a condannare i propri terroristi, invece di onorarli, come invece accade. Lo stesso dicasi per la rappresentanza diplomatica vaticana, sempre cieca di fronte alla persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, ma sempre insonne quando deve attaccare Israele.
Ecco il pezzo di Maurizio Molinari:
Nove estremisti ebrei sono stati arrestati dalla polizia israeliana che indaga sull’attacco di Douma, nel quale sono stati uccisi con le fiamme un bambino palestinese di 18 mesi e il padre. Lo «Shin Beth», il controspionaggio, ha guidato i blitz avvenuti in altrettanti avamposti illegali in Cisgiordania: due persone sono finite in manette ad Adei Ad, non lontano dal villaggio di Douma, ed altre sette a Baladim, nei pressi dell’insediamento di Kochav Haschachar. Il giro di vite A conferma della stretta contro i «terroristi ebrei», come li definisce il capo dello Stato Reuven Rivlin, il ministro della Difesa Moshe Yaalon ha ordinato arresti amministrativi per la durata di sei mesi nei confronti dei tre estremisti già in prigione: Meir Ettinger, considerato il leader di un network di cellule clandestine; Eviatar Slonim, sospettato di appartenere ad un gruppo che predica la violenza contro gli arabi e si propone di abbattere lo Stato di Israele per sostituirlo con un «Regno ebraico»; Mordechai Meyer, accusato di aver partecipato agli attacchi incendiari contro l’Abbazia della Dormizione a Gerusalemme e la chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci a Tiberiade. «Quando ho visitato i feriti della famiglia Dawabsheh all’ospedale di Tel Hashomer - ha commentato il premier Benjamin Netanyahu - gli ho promesso che avremmo adoperato tutti gli strumenti a nostra disposizione per catturare gli assassini e portarli davanti alla giustizia, e questo è ciò che siamo facendo». I rappresentanti legali del Vaticano hanno presentato una denuncia formale nei confronti di Benzi Gofstein, leader del gruppo «Lehava», accusandolo di «incitare all’odio ed al terrorismo» per aver teorizzato attacchi contro le chiese. I portavoce di Hamas hanno reagito da Gaza alla morte di Saad Dawabsheh, avvenuta sabato notte a causa delle ferite riportate, definendolo «un nostro figlio» e invocando «vendetta». Accoltellato un israeliano Nel pomeriggio di ieri un gruppo di palestinesi ha aggredito ed accoltellato un civile israeliano alla stazione di benzina presso la città di Modiin lungo l’autostrada 443 che collega Gerusalemme alla regione costiera. Una pattuglia militare è intervenuta, uccidendo l’aggressore, ma l’agguato ha suscitato scalpore in Israele perché si tratta di una delle autostrade più trafficate che, proprio nei pressi di Modiin, attraversa il territorio della Cisgiordania.
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