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La tragedia e il suo sfruttamento Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici, dobbiamo continuare a parlare degli ultimi due episodi di terrorismo in Israele. Come avete visto, se seguite la vicenda, le reazioni israeliane di condanna sono state unanimi e durissime (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=59111). Nella nostra funzione di informazione e critica della comunicazione intorno a Israele e al Medio Oriente, anche Informazione Corretta e anch'io con le mie cartoline abbiamo analizzato i fatti senza cercare di minimizzarli o di nasconderli (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=59097), contestualizzandola poi al terrorismo in corso contro Israele (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=59110). E però bisogna aggiungere una cosa ancora. Che questi crimini, lo ripeto, isolati rispetto alla politica e alla società civile israeliana, che rispecchiano la posizione collettiva del paese molto meno di quanto le Brigate Rosse rispecchiassero quella dell'Italia negli anni Settanta (perché loro sì, almeno inizialmente avevano “comprensione” se non proprio complicità, da buona parte della sinistra), sono usate contro Israele. Questa è un'ulteriore colpa per chi li ha commessi, ma anche una prova che tutto fa brodo per la macchina antisionista/antisemita (ricordiamoci, l'ha detto fra l'altro Napolitano quand'era presidente della Repubblica, l'antisionismo, l'odio per Israele è antisemitismo).
Vi faccio alcuni esempi di questo sfruttamento delle due tragedie della casa araba e del gay pride di Gerusalemme. Non solo quello più generico e generale, lo strillo di questi fatti sulla stampa e sulla bocca dei politici, contrapposto al silenzio per le vittime israeliane del terrorismo. C'è di più e di molto più specifico. Prendete per esempio la notizia della morte della ragazza israeliana di sedici anni Shira Banki, una vittima dell'accoltellamento del gay pride che non ha resistito alle ferite che le sono state inferte dall'ultraortodosso Yishai Schlissel (http://live.jpost.com/Israel-News/Victim-in-Jerusalem-Gay-Pride-attack-dies-of-injuries-410896) e guardate come la racconta Euronews: “Muore la palestinese accoltellata da ebreo. Netanyahu promette tolleranza zero” (http://it.euronews.com/2015/08/02/muore-la-palestinese-accoltellata-da-ebreo-netanyahu-promette-tolleranza-zero/). La palestinese? Shira era israeliana, ebrea, abitava in un kibbutz. E' vero che secondo la terminologia in uso fino agli anni cinquanta e certamente più corretta di quella attuale, “palestinese” non vuol dire arabo, ma abitante della regione geografica definita in Occidente Palestina a partire dall'occupazione romana del I secolo della nostra era e che dunque si chiamavano palestinesi orchestre ebraiche, giornali ebraici, perfino la sezione locale del movimento sionista. Auspicherei che questa terminologia tornasse in uso, ma certamente non era questo che voleva dire Euronews. Si è inventata invece la notizia di un'araba uccisa, per la convinzione (immagino in buona fede di un redattore ideologizzato e disinformato) che gli ebrei opprimano e uccidano i “palestinesi” e che il terrorismo non possa essere se non contro di loro. Notate che Euronews è un canale televisivo massicciamente finanziato dall'Unione Europea, in pratica la sua voce ufficiosa (https://en.wikipedia.org/wiki/Euronews) e diretta da un ex responsabile degli esteri di “Repubblica”, Paolo Garimberti.
Volete una speculazione più soft? Andate proprio al sito di “Repubblica” e vi trovate che a opporsi al terrorismo è l'opposizione di sinistra (http://www.repubblica.it/esteri/2015/08/02/foto/israele_la_sinistra_scende_in Insomma, c'è una speculazione in corso, che è parte di una generale guerra propagandistica che mira alla delegittimazione di Israele. E' una corrente potente di opinione pubblica, soprattutto di quella “progressista”, che si alimenta però di antichi pregiudizi - la storia che gli ebrei ucciderebbero i bambini è una delle peggiori calunnie medievali che hanno motivato secoli di progrom e di persecuzioni, dalla britannica Norwick nel XII secolo, all'italiana Trento nel XVI fino a Damasco nel 1840. Che essa riappaia, che sia accreditata da organi di stampa “autorevoli” e da leader politici è segno che i tempi pericolosi stanno tornando.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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