In onda 'Miral' di Julian Schnabel: un concentrato di odio contro Israele
Commento di Astrit Sukni
Iris è un canale televisivo gratuito italiano edito da Mediaset disponibile sul digitale terrestre italiano e via satellite con la piattaforma Tivù Sat. Lanciato il 30 novembre 2007, è stato diretto dalla sua nascita fino a ottobre 2014 da Giuseppe Feyles, poi a partire da novembre 2014 da Marco Costa.
La locandina del film
Ecco la recensione di Astrit Sukni:
Ieri sera sul canale 22 del digitale terrestre Iris, è andato in onda il film Miral, di Julian Schnabel, tratto dal libro autobiografico “La strada dei fiori” di Rula Jebreal, moglie del regista. Il film è stato presentato nel 2010 alla Mostra del Cinema di Venezia. Visto il contenuto di sola propaganda, il film non è mai stato distribuito nelle sale in Italia, respinto da tutti i distributori. Anche in Usa è stato proiettato soltanto in una saletta dell'Onu, in omaggio, come avviene sempre, al nome Palestina.
La trama in breve, naturalmente opera di pura fantasia: tale Hindi Husseini trova 55 ragazze abbandonate per le strade di Gerusalemme, ragazze rimaste orfane senza genitori. Fonda l’orfanotrofio-scuola per le fanciulle abbandonate e orfane di genitori. Trent’anni dopo ci arriverà anche Miral e con la sua storia racconterà l’incertezza e la confusione di un popolo, quello palestinese.
Il film è un concentrato di odio. Le prime immagini riportano la proclamazione dello Stato di Israele da parte di Ben Gurion dove seguono scene di guerra e di bambini palestinesi. Una guerra che gli arabi scelsero di fare contro il nuovo Stato di Israele, rifiutando la partizione dell’ONU: ma questo il film non lo mostra. Gli israeliani - anzi gli ebrei perché nel film la parola “Israele” non viene mai pronunciata: Israele non esiste! - vengono dipinti come il demonio assetato di sangue palestinese che cerca di rendere un inferno la vita dei palestinesi, che siano essi buoni o cattivi; una poliziotta, per esempio, picchia Miral che non vuole confessare chi fossero le persone che volevano far saltare in aria un cinema a Gerusalemme.
Gli ebrei vengono dipinti come psicopatici che si svegliano la mattina a controllare i pullman. Gli ebrei sono i cattivi che usano i bulldozer per demolire le case dei palestinesi. Nel film i palestinesi sono quelli buoni e non vengono mai riportati gli attentati che hanno insanguinato Israele, dalla proclamazione dello Stato fino alla prima Intifada. I palestinesi sono i bravi e i mostri sono gli ebrei. Semplice.
Il film è una autentica propaganda anti-israeliana in salsa propal. La coppia Schnabel - Jebreal è riuscita a fare un film a senso unico Un film pessimo e decisamente noioso. Marito e moglie hanno giocato a fare i registi, un gioco anche cinematograficamente mal riuscito.
Astrit Sukni