Il commento di Claudia De Benedetti: a Berlino, oggi, la Maccabiade che fa la storia
Dal 26 luglio al 1 agosto 2015
Am Israel Chai, Maccabi Chai, il popolo d'Israele vive, il Maccabi vive. Comincio così da Berlino questo mio IC7. Dal 28 luglio si svolgono qui, in Germania, i XIV Giochi Europei del Maccabi. Fino al 5 agosto oltre 2200 atleti, in rappresentanza di 36 nazioni, partecipano a gare di 19 discipline, dal nuoto all’equitazione, dal calcio al triathlon. Settant’anni dopo la caduta del Terzo Reich all’Olympiastadium voluto da Adolf Hitler, nel luogo che nel 1936 fu teatro dell’Olimpiade nazista da cui gli ebrei furono esclusi, abbiamo mostrato che il popolo d’Israele è vivo. Dove l’implacabile disegno di sterminio avrebbe voluto annientarci abbiamo orgogliosamente sfilato offrendo al mondo la nostra prorompente vitalità.
Il Maccabi è una numerosa e bella famiglia di oltre 400.000 membri, presente in 5 continenti con oltre 60 paesi affiliati e 450 club. Il motto "formare l'identità ebraica attraverso lo sport" lascia ben intendere gli obiettivi di un movimento sportivo di sionista: sport quindi prima di tutto ma anche formazione, progetti a sostegno d'Israele e attività culturali e ricreative per tutte le età.
Sono trascorsi 150 anni dal secondo congresso mondiale sionista in cui è stato fondato il Maccabi, a Costantinopoli, alcuni mesi dopo, è nato il primo circolo sportivo, in risposta ai club locali vietati agli ebrei. Alla prima Maccabiade del 1929 parteciparono 390 atleti in rappresentanza di 18 paesi: le gare di atletica si svolsero sulla spiaggia di Jaffa, quelle di nuoto al porto di Haifa. La seconda Maccabiade del 1935 permise l’immigrazione in Palestina di molti partecipanti.
Yair Hamburger Chaiman del Maccabi mondiale in questi giorni è visibilmente commosso, con un grande sorriso racconta la sua storia: “sono vivo grazie al Maccabi, la mia famiglia vive felice in Israele grazie al Maccabi, abbiamo un futuro grazie al Maccabi”. Il padre e la zia furono tra gli atleti che compresero il pericolo dell’avvento del nazismo in Germania e decisero di trasferirsi in Palestina per scappare dalle persecuzioni. La scelta di Berlino è stata molto dibattuta dall'esecutivo europeo di cui faccio parte. Nel 2007 i Giochi di Roma avevano fatto amare la più antica comunità della Diaspora, a Vienna nel 2011 era prevalsa la volontà di far conoscere, soprattutto ai giovani, una delle città più segnate dalla Shoah e al tempo stesso scoprirne la rinascita.
Alon Meyer, presidente del Maccabi Germania ha puntato su una pubblicizzazione capillare dell'evento, tappezzando la città di grandi poster e proponendo spot radiofonici e televisivi, anche come strumento per combattere il drammatico aumento dell'antisemitismo e della xenofobia in Europa. Molti sono stati i momenti emozionanti ed entusiasmanti di questi giorni. Prima della cerimonia di apertura dei Giochi tutti i partecipanti hanno compiuto un viaggio della memoria al campo di concentramento nazista di Sachsenhausen: situato a 35 chilometri da Berlino nei pressi di Oranienburg, fu uno dei più grandi campi di concentramento della Germania in cui morirono oltre 30.000 prigionieri.
Dalla morte alla vita: la torcia, accesa sei mesi fa alla tomba dei Maccabei a Modi’in, è giunta allo Stadio Olimpico con una straordinaria serata inaugurale. La fiamma dei giochi è stata affidata ad un gruppo di motociclisti arrivato a Berlino dopo aver attraversato Grecia, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.
Joe Gottdenker, sopravvissuto alla Shoah, il più anziano del gruppo, partendo da Kfar Maccabiah ha voluto percorrere a ritroso con la bandiera d'Israele sul cruscotto la lunga strada che aveva significato per lui e per la sua famiglia il cammino per la salvezza. Davanti ad oltre 15.000 spettatori si è esibita un’orchestra di 50 elementi, 25 israeliani e 25 tedeschi, per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra Israele e Germania. L’inno dei Giochi “Maccabi Chai” è stato interpretato dal Gruppo Jewdysse, il rapper ebreo statunitense Matisyahu ha cantato con il cantante musulmano tedesco Adel Tawil.
Applauditissimo è stato il giro d’onore dei 70 atleti del Maccabi Italia presieduto da Vittorio Pavoncello e guidato da Roberto Di Porto. Particolarmente toccante è stato il momento dell’Izchor, del ricordo degli 11 membri della squadra d’Israele uccisi da Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco 1972. Suggestiva la preghiera officiata per l'entrata del Sabato che ha permesso ai Giochi di Berlino di entrare nel Guinness dei Primati con il record della cerimonia più numerosa quanto a partecipanti. Appuntamento per tutti alla XX Maccabiade dal 4 al 18 luglio 2017 a Gerusalemme.
Claudia De Benedetti
Presidente Agenzia Ebraica – Sochnut Italia