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Deborah Fait
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La Rai, gli antisemiti e la macchina antisemita 02/08/2015
 Il caffè di Rai Uno. Conduttore Guido Barlozzetti. 31 luglio 2015, ore 6. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-67dcd8ba-c62d-4050-a3e3-e4a8c8a34458.html



Presentazione del libro “Gaza e l’industria israeliana della violenza” autore Alfredo Tradardi.

Complimenti alla Rai, amici, complimenti vivissimi perchè, non paga dell’odio antisemita che da anni sta avvelenando la società italiana soprattutto grazie ai media, cerca di alimentarlo con orrende interviste a personaggi noti per il loro conclamato filopalestinismo.
Sto parlando dell’intervista a Alfredo Tradardi e alla presentazione del suo libro, scritto con Enrico Bartolomei e Diana Carminati dal titolo “ Gaza e l’industria israeliana della violenza” .

Vediamo chi sono questi personaggi.
Enrico Bartolomei è uno che fa parte della solidarietà con la causa palestinese, uno di quelli “alla Vittorio Arrigoni”. Per semplificare, un odiatore di Israele.
Diana Carminati, come sopra, insegnava storia dell’Europa all’Università di Torino, membro delle Donne in nero, dal 2006 fa parte di ISM Italia.
Alfredo Tradardi è addirittura il fondatore e coordinatore di ISM Italia, promotore dei libri di Ilan Pappe, il professore antisemita ebreo israeliano che, persona non grata in Israele, si è trasferito a spargere veleno in Inghilterra.

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L’ISM, ovvero International Solidarity Mouvement, è il più vasto e attivo movimento antisemita esistente al mondo, forse superato oggi dal BDS (Boycott, Divestment, Sanctions).
In questa melma è andata a invischiarsi la Rai Radiotelevisione Italiana!
Alfredo Tradardi è stato presentato da Guido Barlozzetti, conduttore del Caffè di Rai Uno, con queste parole: “La sofferenza di Gaza che va avanti da un secolo” , l’intervista è stata condotta da una interessatissima Gemma Favia che, mentre Tranardi snocciolava le solite vergognose storielle su Gaza ....prigione a cielo aperto.... Israele che provoca....la società israeliana è completamente militarizzata.... tutti i palestinesi sono obiettivi militari da ammazzare...., pendeva letteralmente dalle sua labbra partecipando ai racconti grondanti odio, con le espressioni del viso, la fronte corrugata, gli occhi tristi e attenti.
Alla fine dell’intervista la Favia ha chiesto al signor Tradardi se fosse informato che Furio Colombo lo aveva accusato di antisemitismo.
La risposta è stata una risata. In effetti uno che scrive libri contro Israele, che programma boicottaggi e picchetti di “attivisti” rabbiosi contro lo stato ebraico , non credo si offenda nel sentirsi dare dell’antisemita.
Per lui è un punto d’onore essere considerato tale.

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Non ha fatto meglio RaiNews 24 che , per commentare l’attentato che è costato la vita a un bambino palestinese di 18 mesi, non ha trovato di meglio che intervistare Eric Salerno del Messaggero, grande odiatore e diffamatore di Israele. Naturalmente al giornalista non è parso vero di snocciolare le sue teorie: i terroristi ebrei, un’infinità di terroristi ebrei,” il terrorismo ebraico ha una lunga storia, pensi che hanno persino tentato di far saltare la moschea di Al Aqsa...” , forse “confondendosi” con un tentativo fatto da un fanatico cristiano protestante australiano che incendiò una parte della moschea il 21 agosto 1969. https://it.wikipedia.org/wiki/Moschea_al-Aqsa#Significato_moderno

Ma si sa, tra ebrei, musulmani, protestanti è facile fare un po’ di confusione e attribuire agli ebrei crimini commessi da altri. A uno come Eric Salerno questo viene proprio automatico, gli sussurri all’orecchio paroline come “ebreo...Israele..” e lui ingrana la quarta e parte lancia in resta con diffamazioni , invenzioni, dimenticanze...oggi per esempio non ha mai accennato al terrorismo palestinese che supera milioni di volte quello ebraico. Dimenticato! Vi è mai capitato, amici, di sentire un’intervista a qualcuno che ami Israele, che ne parli senza odio, senza pregiudizio, senza mentire!? Mai, questo tipo di persone sono bandite dai media.

E adesso veniamo ai giorni bui che sta attraversando Israele. Dopo l’accoltellamento da parte di un paranoico religioso di alcuni partecipanti al GayPride, ancora non ci eravamo ripresi dal dolore che ecco la notizia della morte di un neonato palestinese per mano di “coloni” ebrei.
Al momento l’unica prova è una scritta in ebraico sul muro della casa data alle fiamme ma i colpevoli saranno trovati e puniti chiunque essi siano. A parte l’orrore dell’attentato di cui ogni telegiornale parla da tre giorni , a parte il dolore che ha attraversato tutto Israele perchè da noi nessuno va per le strade a ballare quando un palestinese muore, sia adulto che bambino, sia per colpa nostra che per colpa loro.
A parte questo, mi pare giusto far notare che quando muore un bambino ebreo, i palestinesi si lasciano andare a urla di gioia, organizzano gimkane colle auto come durante le partite di calcio, distribuiscono dolci e... i media italiani fanno spallucce, ne parlano a malapena e nemmeno tutti.
Pochi mesi fa un terrorista palestinese ha lanciato l’auto contro una coppia di genitori con una bambina in carrozzella. La bambina è sbalzata molti metri lontano rimanendo uccisa, aveva tre mesi. Vi ricordate la notizia? Ne hanno parlato al momento, neanche tutte le testate, e poi silenzio.
E vi ricordate la famiglia Fogel? Là i bambini erano tre, sgozzati, la piu piccola aveva 6 mesi, gli assassini sono diventati eroi, i palestinesi sono corsi per le strade urlando di gioia e recentemente uno degli assassini ha dichiarato ”Sono orgoglioso di aver sgozzato un neonato ebreo” . http://www.europe-israel.org/2011/06/amjad-awad-%E2%80%9Cje-suis-fier-d%E2%80%99avoir-egorge-un-bebe-juif%E2%80%9D/

Ricordo come un incubo i commenti, pochi, dei media, commenti freddi e distaccati, i tre bambini liquidati come “famiglia di coloni sterminata... ” e mi viene ancora la pelle d’oca se penso che qualcuno aveva persino messo in dubbio che gli assassini fossero palestinesi. L’assassinio del piccolo Alì ha fatto infuriare la UE, gli USA e il dipartimento di stato americano. Giusto, giustissimo non si ammazzano i bambini, non si fa, a meno che non siano ebrei allora nessuno si infuria, Europa e Usa non si levano contro Abu Mazen imponendogli di condannare nè protestano quando dedica ai palestinesi ammazzabambini scuole e piazze.

Israele non ha bisogno di suggerimenti, Israele è ripiegato su se stesso per il dolore dell’accaduto perchè , anche se abbiamo anche qui , come in ogni democrazia, delle schegge impazzite che reagiscono a tanti anni di guerra e di violenza araba con la stessa violenza, Israele li catturerà e li rinchiuderà in prigione a vita. Israele è uno stato di diritto e il Popolo ebraico piange il piccolo Alì. Abu Mazen che rende eroi e martiri gli assassini di ebrei, non ha il diritto di parlare.

I media dovrebbero ricordarsi anche di altri bambini che muoiono ogni giorno in un assordante silenzio, mi riferisco alle decine di migliaia di piccoli Alì siriani ai quali mai nessuno rivolge un pensiero perchè non ci sono ebrei da condannare per la loro morte.
Nel frattempo è’ partita sui siti web arabi la campagna: “brucia un neonato ebreo”. Ha gia' 110 MILIONI DI CONDIVISIONI. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10153326544031743&set=a.10152548359016743.1073741828.549251742&type=1&theater

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Deborah Fait
“Gerusalemme, Capitale di Israele, unica e indivisibile”


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