Santa Sede, Israele e gli 'angeli della pace' 01/08/2015
Trovo che la politica del Vaticano sia inqualificabile: riconosce, dopo 45 anni, lo stato di Israele per necessità, essendosi trovato isolato a livello internazionale dopo aver appoggiato Saddam Hussein. E io che mi ero illusa che papa Giovanni Paolo II fosse diverso dalla maggior parte degli altri papi che lo avevano preceduto! E, tralasciando il resto, è sconvolgente vedere come papa Francesco accolga in Vaticano Abu Mazen definendolo “angelo della pace”. Non ho parole.
Maria Pascali
La politica del Vaticano è ancora tutt'altro che equilibrata nei confronti di Israele: i pregiudizi teologici giocano ancora un ruolo decisivo. A ciò si aggiunge la cecità della Santa Sede, dal momento che Israele è l'unico paese del Medio Oriente in cui le comunità cristiane sono in pieno sciluppo, godento i loro membri di pieni diritti. Non così nell'oceano arabo e islamico circostante.