Riprendiamo dalla REPUBBLICA online, l'articolo dal titolo "Gerusalemme, Spianata delle Moschee, Hamas proclama 'giornata della collera' " (cliccate qui per leggere l'originale).
Anche in questo articolo, come nei pezzi del Fatto Quotidiano e di Avvenire che ieri abbiamo pubblicato e commentato, non si parla di "terroristi", bensì di "attivisti".
Invitiamo perciò tutti i nostri lettori a scrivere al direttore di Repubblica Ezio Mauro, esprimendo la propria protesta e invitandolo a monitorare con maggiore solerzia quello che viene pubblicato sulla versione online del quotidiano, diretta da Beppe Smorto con un'agenda costantemente anti-israeliana. Ecco l'indirizzo: e.mauro@repubblica.it
Ezio Mauro
Riprendiamo il nostro commento agli articoli di Fatto e Avvenire, segue l'articolo di Repubblica:
La breve del Fatto Quotidiano e l'articolo di Avvenire denotano un carattere comune, tipico di quotidiani che offrono ai lettori una informazione faziosa e parziale su - ma sarebbe più corretto dire contro - Israele. In entrambi i pezzi non compaiono neanche una volta termini come "terrorismo", terroristi", "estremisti islamici" ecc. Alquanto singolare, dal momento che l'oggetto del discorso è Hamas, non propriamente un'organizzazione filantropica.
Come vengono definiti, quindi, i terroristi di Hamas? Nient'altro che "attivisti"... niente di più innocente, vero?
E pazienza se questi simpatici "attivisti" cercano di distruggere Israele e di sterminare non solo i suoi abitanti, ma tutti gli ebrei (secondo quanto recita il loro stesso statuto fondativo), soggiogando al contempo la popolazione civile di Gaza e trasformandola in scudo umano e carne da macello.
Ancora una volta, una dis-informazione connivente con il terrorismo palestinese più estremo.
Ecco l'articolo di Repubblica online:
La campagna globale contro Israele ed ebrei passa dal mondo digitale
Una "giornata di collera" è stata proclamata da Hamas per il prossimo venerdì dopo gli incidenti di domenica all'ingresso della moschea al-Aqsa scoppiati fra attivisti palestinesi e reparti della polizia israeliana. Dal giorno degli scontri Gerusalemme è presidiata in modo massiccio dai poliziotti incaricati di impedire nuovi incidenti.
In un comunicato, Hamas esprime grande indignazione per il ripetersi di visite di ebrei nella Spianata delle Moschee e fa appello ai palestinesi affinché venerdì affrontino le forze di sicurezza israeliane a Gerusalemme e in tutta la Cisgiordania. Su richiesta del presidente palestinese Abu Mazen, è stato fissato per il 5 agosto un vertice urgente al Cairo dei ministri di 15 Paesi arabi. In agenda 'l'escalation israeliana' e 'la colonizzazione, gli arresti, e gli esodi forzati' di palestinesi nei Territori.
Per la Repubblica questi sono "attivisti"
Gli scontri nel luogo sacro erano cominciati quando alcune decine di giovani palestinesi, avevano tentato di impedire l'accesso alla Spianata delle Moschee a religiosi israeliani che vi si erano recati per la festività ebraica di Tishà Beav, giornata di digiuno in cui si commemorano la distruzione dei templi biblici di Gerusalemme. Secondo il comunicato della polizia almeno due agenti, oltre diversi dimostranti, sono rimasti feriti. La tensione nei territori palestinesi resta alta.
Secondo il Jerusalem Post oggi cinquanta coloni israeliani sono stati arrestati dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico, nell'insediamento di Beit El, a Ramallah, perché si sono opposti allo sgombero di un edificio occupato che doveva essere demolito. Gli agenti hanno utilizzato spray al peperoncino e altri strumenti per disperdere la folla e sono così riusciti a prendere il controllo del complesso.