Fino alle logiche conseguenze
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Barack Obama vuole stringere amicizia con Hassan Rohani su Facebook
Cari amici,
certe volte non pare e magari non vorremmo proprio che fosse così, ma la politica ha la sua logica e di solito le conseguenze di una scelta conseguono prima o poi dalla sua premessa. Sto parlando in particolare dell'accordo con l'Iran. Nato dalla scelta strategica di Obama di rompere l'equilibrio che aveva marcato l'egemonia americana in Medio Oriente da mezzo secolo e consentito con ciò l'assenza di guerre tradizionali per Israele, sostituendo le élites militari con gli islamisti (che fossero la fratellanza musulmana o l'Iran non aveva importanza - per lui erano entrambi espressione del radicamento popolare dell'Islam e per Israele entrambi nemici mortali dichiarati), l'accordo è rimasto essenzialmente antisraeliano e via via che il tempo passa si profila sempre meglio il suo carattere di svolta strategica. Per chiarire: certamente non per gli ayatollah, ma per le speranze di Obama non si tratta di una sorta di armistizio, che abbassa il livello dello scontro in una zona cruciale del mondo, ma di un vero rovesciamento delle alleanze. Dalla difficile coesistenza fra le alleanze con Israele, Egitto e Arabia Saudita, che hanno retto dal '67 grazie al pragmatismo dei governanti arabi, che odiavano Israele ma preferivano non esporsi troppo - si passa all'alleanza contro Israele e gli arabi con la “repubblica islamica” dell'Iran, forse l'unico stato al mondo (oltre al Vaticano) il cui capo di stato è per diritto il leader religioso e che è guidato dunque dall'ideologia apocalittica e millenaristica dell'Islam scita.
John Kerry, uno sprovveduto nella stanza dei bottoni
Le prove si fanno via via più chiare. Kerry ha spiegato con sufficiente chiarezza, anche se con qualche reticenza “diplomatica”, che nel trattato è previsto che i paesi occidentali e l'America in primis debbano fornire assistenza all'Iran in caso di attacco militare israeliano e anche dei sabotaggi, informatici e d'altro tipo, con cui si dice Israele abbia rallentato il progetto atomico degli ayatollah (http://truthuncensored.net/kerry-indicates-the-us-will-defend-iran-from-israel-including-military-assistance-video/#sthash.rhT2odSQ.ZMbnHCxI.dpbs). Insomma, fra l'alleato tradizionale e il nemico ancora dichiarato, è previsto che in caso di scontro che gli Stati Uniti si schierino col secondo. Più rovesciamento delle alleanze di così... Ma non basta. L'Unione Europea, per conto suo, è già all'opera per sdoganare i terroristi iraniani (proprio nel senso di terroristi-terroristi, i colpevoli di attentati indiscriminati alle persone, le loro organizzazioni e i satelliti come Hezbollah: http://www.jpost.com/Middle-East/Analysis-Europe-to-drop-sanctions-on-Iranian-terrorists-and-entities-410144). L'America certamente seguirà. Il che significa che non solo nella guerra vera e propria, ma anche nelle operazioni sporche che piacciono tanto agli sciti (pensate all'attentato di Buenos Aires o a quello di Burgas, per non parlare del massacro dei marines a Beirut che fu l'atto iniziale di Hezbollah), l'Occidente si schiera dalla parte del terrorismo. O quanto meno, tenta una sorta di nuovo "Lodo Moro": non dateci fastidio e colpite pure, se volete, gli israeliani.
Non vi è chi non veda, a questo punto, il fatto che il trattato è contro Israele e che la politica di Obama e dell'Europa pure. Bisogna essere ciechi sordi e bugiardi per negarlo. Non che questi personaggi non ci siano: i politici europei, i giornali che hanno rinunciato a ogni indipendenza di pensiero e purtroppo anche parti piccole ma rumorose del mondo ebraico: i soliti reazionari ultraortodossi Naturei Karta, amici di Hamas e di Ahmadinejad (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/198678#.Vbff5fntmkp) e i "progressisti" di J-Street (http://www.timesofisrael.com/j-street-defends-iran-deal-in-full-page-nytimes-ad/) e dintorni (inclusi alcuni guitti e pennivendoli italiani). Varrebbe la pena di ragionare sul fatto che anche in questo contesto, oltre che in politica generale, estrema destra e estrema sinistra sono sostanzialmente indistinguibili, anche se si atteggiano in maniera molto diversa. Un po' come in Grecia... Ma se qualcuno avesse delle illusioni, ci pensa il solito schiacciasassi Kerry a toglierle: se l'accordo avrà difficoltà al Congresso americano, ha detto, la colpa sarà attribuita a Israele (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.667631), cioè in sostanza agli ebrei (https://www.weeklystandard.com/blogs/kerry-warns-jews-will-be-blamed-if-congress-sinks-iran-deal_998059.html). E si arriva così alla logica conclusione dell'accordo con l'Iran, a quel che unisce Obama e gli ayatollah: l'antisemitismo.
Ugo Volli