UNRWA: la prossima grande rapina
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Il terrorismo palestinese si nasconde dietro l'Onu
I “rifugiati palestinesi”, che dal 1948 sono l’oggetto dei ‘servizi’ dell’UNRWA (United Nations Relief and Work Agency) sono in rivolta. I loro dirigenti, a Gaza e in Giordania, protestano perché sembra che manchino 101 milioni di dollari per continuare ad essere mantenuti a cura della speciale agenzia delle Nazioni Unite, creata solo per loro. Non per integrarli in modo che non siano più dei rifugiati, come sono invece da sempre, ‘ospiti’ di paesi islamici che non hanno mai garantito loro nessun diritto, salvo quello di vivere in campi profughi. No, rimanere profughi è l’assicurazione che l’UNRWA li manterrà vita natural durante chissà fino a quando, cioè, nelle intenzioni di chi l’ha creata, quella di permettere il ritorno nelle case che in gran parte avevano abbandonato, spinti dai paesi arabi che stavano invadendo il neonato stato di Israele.
Da circa 600.000 che erano, sono oggi più di 5 milioni, e chissà quanti saranno nei prossimi anni se l’UNRWA continuerà a mantenerli. Che tutto continui è poi anche interesse delle migliaia di funzionari che ricevono lauti stipendi per occuparsi di loro, se dovessero mai integrarsi nei paesi in cui vivono ormai da decenni, addio stipendi! Dovrebbero cercarsi un lavoro vero, ipotesi che ovviamente non trovano augurabile.
UNRWA: qui comincia l'odio (contro Israele)
Le Nazioni Unite devono quindi tirare subito fuori 101 milioni di dollari, altrimenti saranno guai. Le minacce sono già partite, ed è probabile che il Segretario Generale Ban Ki-moon batterà cassa e li troverà. Verranno fuori anche dalle nostre tasche, nel silenzio generale dei nostri media. Che si guarderanno bene dal raccontare che l’Onu ha da sempre una Agenzia che ha il compito di occuparsi dei rifugiati di tutte le guerre. L’UNRWA, invece, è stata creata SOLO per i palestinesi, non con l’obiettivo di integrarli, ma l’opposto: mantenerli nella condizione di rifugiati, un’arma da usare contro Israele. Questa è l’Onu.
Angelo Pezzana con la copertina del suo libro "Quest'anno a Gerusalemme" (Giuntina ed.): storie degli ebrei italiani in Israele