Renzi in Israele: TeleKabul e altri Tg
Commento di Deborah Fait
A destra: Matteo Renzi con Benjamin Netanyahu
Ieri sera, 21.7, il telegiornale delle 19.00 su Rai 3, condotto da Maria Cuffaro, mi ha fatto venire alla mente il detto triestino “sbrissar come un bisato” che, tradotto letteralmente, significa “ scivolare come un’anguilla”. Parlare del viaggio di Matteo Renzi in Israele, nominare lo Yad vaShem e l’ufficio del Primo Ministro senza mai pronunciare la parola Gerusalemme, significa essere bravi, anguillescamente bravi! Conoscendo la politica di Rai 3 nei confronti di Israele, sapendo che i suoi giornalisti si farebbero scorticare piuttosto di accennare a Gerusalemme come capitale di Israele, fa nascere il dubbio che, a pensar male, la cosa sia stata, come dire, studiata a tavolino... poi però, purtroppo per loro, il filmato mandato in onda ha chiarito tutto e i telespettatori hanno capito finalmente che lo Yad vaShem (mausoleo della Shoà) e l’Ufficio del premier si trovano a Gerusalemme, la capitale dello Stato. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d925e824-5c08-4f15-b53c-f56e0410dafa-tg3.html (min 11.12)
Un altro particolare interessante uscito da quasi tutti i tiggi, è stata la scoperta di trovarsi di fronte a una nuovissima nazione chiamata “Israelepalestina”: “...Continua il viaggio di Matteo Renzi in Israelepalestina”, così quasi tutti i telegiornali di Rai Uno. All’inizio credevo di aver capito male poi mi sono resa conto che non dicevano Israele e Palestina (e sorvoliamo su quel Palestina che di per sé sarebbe un madornale errore storico e politico), no, amici, dicevano proprio, e penso che molti di voi lo abbiano notato, Israelepalestina tutto attaccato, senza nessuna piccola congiunzione nel mezzo. Mi piacerebbe capire per quale motivo chiunque venga in visita ufficiale in Israele debba andare immediatamente anche in... Palestina. Devono pagare pegno? E’ una tassa obbligatoria? Per quale motivo uno deve passare da uno stato sovrano e democratico a un’entità terroristica, che dedica a terroristi stragisti piazze e scuole, che ha programmi scolastici dove si incita all’odio, al martirio contro gli ebrei?
Matteo Renzi, Benjamin Netanyahu
Che senso ha per qualsiasi politico andare a visitare Abu Mazen? Vabbè riconosco che almeno Renzi non lo ha abbracciato chiamandolo angelo della pace anzi sembrava piuttosto serio e per niente divertito. Certo, dopo il discorso di Gerusalemme, dopo le sue dichiarazioni contro il boicottaggio, contro l’antisemitismo, sulla sicurezza di Israele e sull’eroismo della Brigata, non è stato accolto proprio con grande entusiasmo dai maggiorenti palestinisti che avranno masticato una rabbia feroce. Ma allora cosa ci vanno a fare là i politici non proprio di fede filopalestinese sapendo che Abu Mazen offrirebbe loro volentieri la cicuta? Sarebbe un sogno sperare che un giorno qualcuno abbia il coraggio di dire “Io vado in Israele e basta”? Temo di si, temo sia solo un sogno irrealizzabile dal momento che tutti tremano come budini al pensiero di fare uno smacco a quel terrorista negazionista della Shoà illegittimamente al potere da 10 anni senza mai voler indire nuove elezioni.
Bello il discorso di Matteo Renzi! Bellissimo, ha conquistato la Knesset, si è meritato una standing ovation (prima di lui solo Obama... beh però non è esattamentete un complimento), ha detto cose giuste e emozionanti, non c’è che dire...
Peccato che le azioni non corrispondano alle parole. Peccato che mentre lui e gli altri firmavano l’accordo scellerato con Mohammed Zarif, Ministro degli esteri iraniano, dalle piazze di Teheran si levasse l’urlo di milioni di persone “A morte l’America, a morte Israele”. Peccato che, a quattro giorni dalla firma sul nucleare, la guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei abbia gridato alla folla esultante che “Israele è destinato a scomparire”. Peccato! Peccato anche che la “coccola” di Renzi, Federica Mogherini, parli dell’Iran come di potenza stabilizzatrice del Medio Oriente, dimostrando di capire poco e niente e di non essere cambiata dai tempi in cui stava teneramente abbracciata a Arafat.
Matteo Renzi con Abu Mazen
Sì, proprio bello il discorso di Renzi, commovente, sarebbe stato un discorso da manuale se la realtà non fosse completamente diversa. Certo, se pensiamo ai governi di centro-sinistra del passato e ai loro orrendi rapporti con Israele, le parole che abbiamo sentito ieri dal Primo Ministro italiano dovrebbero entusiasmarci e farci ben sperare, ce lo conferma l’amarezza delle dichiarazioni odierne di Bersani: «Su Israele e Palestina Renzi dice cose che neanche tutte le destre messe insieme…» http://www.linkiesta.it/bersani-primarie-milano-renzi
Allora mi piace pensare che a Bersani, a Prodi (che anni fa, durante una visita ufficiale, si era persino rifiutato di andare a Gerusalemme), a D’Alema e ad altri della stessa corrente politica, il discorso di Renzi alla Knesset abbia fatto venire l’orticaria. E’ una piccola soddisfazione se penso ai travasi di bile che i governi cattocomunisti italiani hanno provocato a tanti di noi.
Desidero, infine, congratularmi con RaiNews24 per aver trasmesso in modo corretto non solo il discorso di Renzi e quasi tutta la sua visita a Tel Aviv e a Gerusalemme ma soprattutto per aver fatto un bellissimo servizio sulla Brigata ebraica prendendo spunto da quel “Todà-Grazie” detto dal premier italiano a Asher Dishon, reduce ultranovantenne della eroica Brigata che contribuì a liberare l’Italia dal nazifascismo: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Renzi-Nessun-compromesso-su-sicurezza-israele-avete-dovere-di-esistere-9618eb52-3d65-4b06-a63b-8b3ec335b229.html
Peccato, Matteo Renzi, se lei non avesse approvato quell’accordo assassino, la sua visita in Israele e le sue bellissime parole sarebbero state assolutamente perfette e degne di un grande sincero amico, come ha esclamato, ridendo felice, il nostro Bibi Netanyahu: "Herzl ci ha insegnato che dobbiamo combattere le false argomentazioni antisemite. E io desidero elogiarti, Matteo, per esserti schierato in maniera ferma e risoluta. Non ti tiri indietro di fronte all'antisemitismo, e io credo che tutta quest'aula, qui oggi, te ne renda omaggio e ti applauda".
Deborah Fait
“Gerusalemme Capitale di Israele, unica e indivisibile”