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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Foglio Rassegna Stampa
07.07.2015 Parabola di un terrorista dal lusso di Londra alla spiaggia in Tunisia
Ma Londra è sempre più 'Londonistan'

Testata: Il Foglio
Data: 07 luglio 2015
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Dal Londonistan alla spiaggia in Tunisia»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 07/07/2015, a pag. 3, l'editoriale "Dal Londonistan alla spiaggia in Tunisia".

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2050: Londra sarà divenuta "Londonistan"?

La rete del jihadista responsabile dell’atrocità in Tunisia porta dritto al Londonistan. Come rivelano i giornali inglesi, il predicatore Hani al Sibai, che aveva già descritto gli attacchi del 7 luglio 2005 come una “grande vittoria”, è il mentore dei fanatici che si ritiene abbiano reclutato e addestrato Seifeddine Rezgui. Sibai vive con 50 mila sterline all’anno in sussidi; moglie e cinque figli in una casa del valore di un milione a West London, dopo aver usato le leggi britanniche sui diritti umani per contrastare i tentativi di espellerlo per più di quindici anni. La Home Secretary Theresa May deve rispondere adesso del perché Sibai sia ancora in Inghilterra. Il Daily Mail aveva già rivelato i legami tra la strage sulla spiaggia in Tunisia e l’estremismo islamico in Gran Bretagna. Adesso giunge la notizia del ruolo ideologico di Sibai.

Il gruppo terroristico tunisino Ansar al Sharia, che le autorità tunisine ritengono abbia reclutato e addestrato Rezgui, è stato fondato da Saifallah Ben Hassine, un discepolo del predicatore Abu Qatada a Londra alla fine del 1990. Sibai e la sua famiglia vivono a Ravenscourt Park e beneficiano anche dell’indennità per la disabilità. Il “Londonistan”, espressione coniata dalla giornalista corsara Melanie Phillips, è vivo e fermenta di culto della morte. Si tratta di una ideologia tetra e grandiosa che ha il volto del ragazzo bene della City londinese che tronca tutti i rapporti con la famiglia agiata per andare in Siria a fare il jihad, come i diciannove kamikaze dell’11 settembre, bravi studenti di architettura ad Amburgo. Ma ha anche il volto di imam e “guide spirituali”, beniamini dei programmi europei di multiculturalismo, che ogni giorno incitano i bravi ragazzi della umma europea a partire per uccidere “infedeli”.

Simboli del nostro modo di vivere diverso e libero, laico e confessionale, cristiano- ebraico, illuminista e universalista, ispirato al meglio della common law e al richiamo dei “founding ideals”, i princìpi che non appartengono soltanto all’universo anglosassone, ma che il mondo intero ama e persegue. Per questo ci attaccano. Per questo promettono morte e bombe agli occidentali, si trovino essi sugli autobus di Londra o sulla spiaggia di un resort tunisino.

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