Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 01/07/2015, a pag. 12, la breve "Morto il giovane ferito nell'agguato palestinese".
Pubblichiamo questa breve notizia riportata da Avvenire per mostrare come, anche in pochissime righe, il quotidiano dei vescovi riesca a disinformare. Il fatto che non sia il solo a farlo in Italia non è una giustificazione, al contrario dà idea di quanto sia parziale l'informazione su Israele nel nostro Paese.
1) Avvenire scrive di "attacco palestinese" e di "agguato palestinese", ma si guarda bene da definire con il termine "terrorismo" - l'unico appropriato - quanto accaduto.
2) "È morto il giovane israeliano". E' forse morto da solo? Di vecchiaia? Di malattia? No, è stato ucciso. Il giovane israeliano è morto perché è stato assassinato da terroristi palestinesi, perché Avvenire non lo scrive?
3) "La macchina sulla quale viaggiava nei pressi dell’insediamento di Shilo era stata colpita da proiettili sparati da un’auto con targa palestinese".
- Un'automobile palestinese o, semplicemente, "con targa palestinese"? Chi possiede di solito una targa palestinese, se non i palestinesi?
- Inoltre i proiettili, secondo Avvenire, li ha sparati l'automobile. Non i terroristi - che peraltro non esistono (punto 1 qui sopra) - ma un veicolo. E' un modo per far passare l'idea che quanto accaduto non abbia un responsabile. Mentre il responsabile c'è, eccome.
Il massimo dell'ipocrisia.
Ecco la breve:
Gerusalemme. È morto il giovane israeliano vittima di un attacco palestinese lunedì notte in Cisgiordania. Malachi Moshe Rosenfeld era stato ricoverato allo Shaare Zedek Medical Center a Gerusalemme dopo che la macchina sulla quale viaggiava nei pressi dell’insediamento di Shilo era stata colpita da proiettili sparati da un’auto con targa palestinese.
Per inviare la propria opinione a Avvenire, telefonare 02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante