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Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli A destra: Barack Obama lustra il Premio Nobel per la Pace mentre il Medio Oriente è in fiamme. Anche per la sua fallimentare politica estera Cari amici, scusate se insisto, ma il tema è importantissimo. Domani, nelle speranze di chi la conduce, dovrebbe concludersi la trattativa fra le potenze del Consiglio di Sicurezza dell'Onu guidate dagli Stati Uniti di Obama e l'Iran, che dovrebbero condurre all'abbandono delle sanzioni economiche che la comunità internazionale ha adottato nel corso degli ultimi anni contro lo stato degli ayatollah in seguito al suo progetto atomico, alla costruzione di missili balistici a lunga portata in grado di bombardare con armi atomiche località anche lontanissime dall'Iran, e dei numerosi atti di aggressione e di terrorismo compiuti dal regime clericofascista iraniano. Questa è la parte che interessa agli ayatollah, le concessioni che il mondo fa loro. In cambio di che cosa? Obama dice: dell'annullamento del pericolo costituito dall'armamento nucleare iraniano. I suoi funzionari, più prudentemente parlano di un allungamento del periodo di cui l'Iran avrebbe bisogno per realizzare la Bomba - alcuni dicono che si tratta di un anno, ma altri pongono questo limite a solo un mese, come spiega Caroline Glick in questo importante articolo che vi consiglio caldamente di leggere (http://www.jpost.com/Opinion/Column-one-The-Iranian-American-nuclear-project-407192).
Dato che l'Iran, secondo la tecnica del suk orientale, avendo capito che a Obama importa moltissimo dell'accordo, cerca di alzare ancora il prezzo, cioè di svuotare ancora l'accordo, e per esempio rifiuta di farlo durare dieci anni (che è già una cessione americana, perché all'inizio si era parlato di venti anni e poi di quindici), vuole esentare dalle sue ispezioni, cioè in sostanza dalla sua validità tutto ciò che dichiara segreto militare (cioè in sostanza tutto) e in particolare i due impianti di Fordow e Arak con i relativi scienziati, e naturalmente non vuole parlare di missili e inoltre non vuole essere messo alla prova, con un allentamento progressivo delle sanzioni via via che si dimostri obbediente ai suoi impegni, l'amministrazione Obama e i suoi compagni di avventura hanno offerto di fornire nuove tecnologie (altre centrifughe, altri reattori ad acqua leggera) molto più avanzati, che aprono nuove strade verso l'arma atomica (le notizie sono nell'articolo di Glick che ho appena linkato). Se ci pensate, è pazzesco. Non dev'essere uno stato colpevole di terrorismo, imperialismo, invasione di stati vicini, uno stato che ha il più alto numero di esecuzioni capitali pro capite al mondo (escluso Gaza), che tortura e uccide gli avversari del regime, che cerca di costruirsi armi di distruzione di massa e per questo è stato molte volte sanzionato dall'Onu e dalla comunità internazionale. Non dev'essere questo stato ridotto a una profonda crisi economica dalle sanzioni e dal suo governo corrotto a cercare un compromesso e rassicurare la comunità internazionale sul fatto di aver cambiato strada. No, dev'essere la comunità internazionale a chiedergli per favore di accettare un accordo che costituisce un immenso vantaggio economico (e dunque militare), ad accettare di esentarlo da ogni controllo sull' esecuzione del trattato (avendo già questo stato molte volte in passato rotto gli accordi e tenuto in segreto comportamenti che si era impegnato a non usare) e a offrirgli esenzioni di cui nessuno stato gode (non ci sono paesi i cui impianti militari non siano vigilati dall'Agenzia per l'Energia Atomica) e in più anche tecnologie avanzate e pericolose. Insomma, come dicono con un sarcasmo ben misurato gli iraniani “a evitare pretese eccessive” (http://www.timesofisrael.com/iranian-fm-west-must-stop-excessive-demands/). La ragione è tutta ideologica: i colpevoli siamo noi capitalisti e occidentali, gli altri sono le nostre vittime e quindi è giusto armarli... Obama, già responsabile del disastro immane provocato col suo appoggio alla sollevazione degli islamisti in tutto il mondo, ora sta armando l'Iran sulla base del suo odio per l'Occidente che dovrebbe guidare. Non è solo inefficiente, non è stupido, agisce sulla base di una velenosa spinta ideologica. E' come Tsipras, solo che il leader greco che dieci anni fa dava l'assalto al G8 di Genova con i suoi compagni è in grado solo di rovinare la Grecia e di far danni economici all'Europa e dunque anche a noi personalmente (ci sta riuscendo benissimo), mentre Obama mette in pericolo la sicurezza nostra e dei nostri figli. Come leggete in quest'analisi, che vi consiglio pure molto (http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/17122#.VY6_8vntmkr), ci sono quattro domande che bisogna farsi sul nucleare iraniano:
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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