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La Repubblica Rassegna Stampa
29.06.2015 Manuel Valls: 'Huntington aveva ragione, è uno scontro di civiltà'
Commento di Anais Ginori

Testata: La Repubblica
Data: 29 giugno 2015
Pagina: 13
Autore: Anais Ginori
Titolo: «Valls viola l'ultimo tabù: 'E' uno scontro di civiltà'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/06/2015, a pag. 13, con il titolo "Valls viola l'ultimo tabù: 'E' uno scontro di civiltà' ", il commento di Anais Ginori.

Samuel P. Huntington aveva ragione. Solo oggi, a fronte dell'offensiva del terrorismo islamico, iniziamo a rendercene conto. Intellettuali come Huntington, Oriana Fallaci, Bat Ye'or sono e saranno sempre più riferimenti fondamentali per leggere quello che sta accadendo. Le stesse parole di Manuel Valls vanno in questa direzione.

Ecco l'articolo:


Anais Ginori


Manuel Valls, Samuel P. Huntington

La minaccia terroristica sta cambiando il linguaggio politico, anche a sinistra. Per la prima volta, Manuel Valls ha utilizzato ieri una definizione a lungo contestata e che lui stesso, mesi fa, non aveva voluto utilizzare. Il premier francese ha rotto gli indugi: «La guerra contro il terrorismo è una guerra di civiltà» ha detto ieri. «Dobbiamo difendere la nostra società, la nostra civiltà, i nostri valori». E’ una svolta per la gauche al potere. Lo “scontro di civiltà”, teorizzato dall’analista conservatore Samuel Huntington e usato da George W. Bush nel 2001, è un’espressione a lungo criticata dagli intellettuali di sinistra. Una visione che tende a contrapporre due blocchi, come se l’estremismo radicale fosse rappresentativo dell’intera società musulmana.


Il celebre libro di Samuel P. Huntington

Le parole pesano e Manuel Valls lo sa. Il governo era stato molto più cauto a gennaio, dopo gli attentati a Charlie Hebdo e all’Hyper Cacher. I socialisti avevano contestato Nicolas Sarkozy perché aveva parlato allora di una «guerra dichiarata alla civiltà». «La nostra civiltà ha una responsabilità da difendere – aveva detto l’ex Presidente e leader dell’opposizione -. Ed è quello che siamo decisi a fare». Le dichiarazioni del premier di ieri echeggiano quelle del suo rivale.«“Dopo aver insultato Sarkozy che lo diceva, ora Valls riconosce che siamo in una guerra di civiltà» ironizza su Twitter il portavoce dei Républicains, Sébastien Huyghe. Il nuovo attacco terroristico vicino Lione, con il primo caso di decapitazione in Francia, ha spinto il premier a fare un salto linguistico. Nei giorni scorsi, la destra aveva criticato François Hollande per una sua perifrasi. Il Presidente aveva parlato di «attacco di natura terroristica» senza citare la parola “islamico”.

Alla fine è Valls che si esprime in modo più netto, rompendo l’ennesimo tabù a sinistra, come già in passato. Era stato sempre Valls il primo esponente socialista a usare l’espressione «islamofascismo » a proposito dell’ideologia dell’Is. Anche in questo caso, il capo del governo ha ripreso una terminologia in voga soprattutto a destra. Sullo “scontro di civiltà”, Valls ha precisato il suo pensiero: «I jihadisti non combattono l’Occidente ma i nostri valori universali, valori che sono condivisi al di là dell’Europa». Davanti alle tante reazioni, il premier ha dato ulteriori chiarimenti. «Non si tratta di dire che la Francia è in guerra contro l’Islam. Non siamo in guerra contro una religione, una civiltà».

Si tratta piuttosto di distinguere tra «un Islam vicino ai valori umanisti, universali e praticato dall’immensa maggioranza dei nostri compatrioti e un Islam oscurantista e totalitario di cui il solo obiettivo è asservire l’individuo, ucciderlo, in nome di un’ideologia». Valls ha concluso: «Le prime vittime di questo terrorismo sono i musulmani». Per paradosso Valls ha adottato un’espressione non gradita al Front National. Qualche mese fa, Marine Le Pen aveva allontanato un fidato consigliere, Aymeric Chauprade, colpevole di aver citato lo “choc di civiltà” e una “quinta colonna” di integralisti islamici francesi.

Dopo le dichiarazioni di Valls, il vicepresidente del Fn, Florian Philippot, ha ribadito la linea del partito: «E’ lo stesso discorso alla Bush che ha portato alla catastrofica guerra in Iraq». Di sicuro, il dibattito politico francese ruoterà sempre di più sull’Islam e al terrorismo islamico. Non sono solo sfumature linguistiche ma anche un’analisi sulle conseguenze della minaccia in corso. Secondo Valls c’è un «blocco reazionario », composto da una parte della destra e dell’estrema destra, che vuole «dividere i francesi » sul tema dell’Islam. Ogni parola conta.

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