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Informazione Corretta Rassegna Stampa
22.06.2015 IC7- Il commento di Astrit Sukni
Dal 14 al 20 giugno 2015

Testata: Informazione Corretta
Data: 22 giugno 2015
Pagina: 1
Autore: Astrit Sukni
Titolo: «IC7- Il commento di Astrit Sukni»
21.06.2015 IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 14 al 20 giugno 2015

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 giugno 2015
Pagina: 1
Autore: Astrit Sukni
Titolo: «IC7 - Il commento di Astrit Sukni»

IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 14 al 20 giugno 2015


Musulmani in preghiera

Quando ero piccolo digiunavo insieme alla mia nonna paterna. Lei digiunava ogni anno. Io le facevo compagnia quando, prima dell’alba, si alzava per mangiare e così mangiavo insieme a lei. Mi diceva che io ero esente da questo rito perché ero ancora bambino, ma io lo facevo per spirito di emulazione. Mi raccontava di come durante il mese di Ramadan - e non solo - bisogna comportarsi bene e di come bisogna essere corretti col prossimo. Sono cresciuto e ho scoperto che le sue parole erano belle ma che il mondo fuori non era così bello e pacifico.

Giovedì è iniziato il mese sacro del Ramadan, che è uno dei 5 pilastri su cui si fonda l’islam. Il Ramadan dovrebbe essere un mese di digiuno, meditazione, pace e fratellanza. Un mese in cui il mondo musulmano si riposa e in cui il cibo dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) abbondare nelle case delle famiglie. Puntualmente accade invece che il mese del Ramadan si macchi di sangue, sangue dei loro stessi fratelli. In Siria non si conta più il numero dei morti, dal 2011 non fa altro che salire e, come se non bastasse, ad aumentare questo numero si sono messi anche i tagliagole dello Stato Islamico.


Qual è l'unico Paese del Medio Oriente in cui i musulmani hanno pieni diritti umani e di cittadinanza? E' Israele, l'unico, piccolo Stato a maggioranza ebraica (ma con una numerosa comunità islamica)

L’unico paese in cui il Ramadan non si macchia di sangue è Israele: nessun musulmano viene decapitato o lapidato. Il rispetto della religione altrui è garantito dalle leggi dello Stato. Gli arabi musulmani che risiedono in Israele possono digiunare e pregare in pace coi loro fratelli. Superati i confini dello Stato d’Israele, il mondo arabo è in fiamme e il Ramadan non è pacifico ma violento.

Che i musulmani, e non solo, siano ossessionati da Israele e dagli ebrei lo vediamo tutti giorni. Molti penseranno che i musulmani durante il mese di Ramadan non siano impegnati a demonizzare Israele ma a quanto pare non è così. Molti dei lettori di IC conoscono Angela Polacco, la guida turistica di Israele per eccellenza. Seguire i suoi post su Facebook è come seguire le notizie in diretta su ciò che accade in Israele. Proprio l’altro giorno riportava la notizia di come gli arabi musulmani passano le loro vacanze durante il mese di Ramadan.

Riporto qui il post: “Ogni anno in occasione del mese del Ramadan, la tv egiziana produce un teleromanzo che tiene il mondo musulmano incollato allo schermo per 30 giorni. I musulmani hanno proprio una fissazione con gli ebrei ed Israele e non è una novità. Da anni il tema preferito sono gli ebrei, il mondo ebraico e Israele che dà sfogo ai peggiori stereotipi usati dagli intramontabili antisemiti. Ricorderete due anni fa la produzione che si basava sui Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Quest'anno la serie, che prende il nome "Il quartiere ebraico", si svolge intorno e dentro il quartiere ebraico del Cairo (del quale sono rimasti solo i segni di un passato importante), durante gli anni che seguono immediatamente la fondazione dello Stato d'Israele, e racconta la difficile storia d'amore di una ragazza ebrea con ufficiale egiziano, naturalmente musulmano.”

Angela si chiede se questo è un segno di cambiamento. Non so se questo possa essere un segno di cambiamento. Però so che fin quando gli arabi musulmani non impareranno a rispettare e ad amare se stessi, difficilmente sapranno amare e volere bene al prossimo. Vorrei che questo Ramadan fosse un mese di pace, vorrei che i palestinesi insegnassero ai loro figli la cultura, l’educazione, l’amore per il prossimo e soprattutto il rispetto delle religioni e delle culture degli altri. Vorrei che i palestinesi imparassero da Israele come si sta al mondo.


Astrit Sukni, già cittadino albanese, oggi di nazionalità italiana. Musulmano di nascita. Laico e Sionista. Fa parte della redazione di IC


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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