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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Foglio Rassegna Stampa
10.06.2015 Il mondo libero dovrebbe ringraziare (e aiutare) i curdi
Oltre a Israele, è l'unica forza moderata contro gli islamisti in Medio Oriente

Testata: Il Foglio
Data: 10 giugno 2015
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «C'è sempre un curdo al posto giusto»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 10/09/2015, a pag. 3, l'editoriale "C'è sempre un curdo al posto giusto".


Peshmerga curdi: sono l'unica forza moderata che si oppone all'estremismo islamico in Medio Oriente (oltre a Israele)

Chi si oppone in Iraq all’espansione dello Stato islamico, grazie a una milizia forte e fidata, che ha fin qui dimostrato di poter ricevere armi dall’occidente senza poi passarle al nemico? I curdi. Chi ha vinto in Turchia una campagna elettorale importante e ha ottenuto una rappresentanza in Parlamento battendo l’appetito di potere di Erdogan – diventando così una garanzia di democrazia in più per il paese? I curdi. Chi ha salvato armi in pugno il cantone di Kobane, in Siria, dall’assedio dei baghdadisti, con una battaglia epica che sarà raccontata per generazioni? I curdi.

Un reportage uscito ieri su Vice news spiegava che i combattenti curdi combattono dieci giorni contro lo Stato islamico, e per venti tornano a lavorare, perché il governo iracheno non li paga. Hanno un passo da cavalli di razza. E adesso, dopo decenni di oblio, la capacità dei curdi di resistere alle convulsioni peggiori del medio oriente sta dando finalmente i suoi frutti. Non sono mai stati considerati così centrali. E’ anche merito, va detto, degli altri improbabili “alleati” che si propongono all’occidente in quella stessa area: il governo di Baghdad è impotente, le milizie sciite prendono ordini dall’Iran, i ribelli siriani ormai si sono specializzati in sopravvivenza, contrabbando e doppio gioco con i gruppi jihadisti, e guardano all’occidente con sorrisi cariati da vecchi mercanti levantini.

La Turchia è persa dietro ai suoi disegni non chiari e non collabora come potrebbe, l’Arabia Saudita si è impantanata in una guerra nello Yemen che è sull’orlo dell’escalation regionale. Insomma, trattare con i curdi e con le loro sigle diverse è un sollievo. L’unico altro partner regionale che dimostra lo stesso sangue freddo e la stessa affidabilità è Israele, e non è un caso che da anni tra israeliani e curdi corra una affinità reciproca. Nota per l’occidente: la grande disponibilità dei curdi non sarà gratuita. Hanno in testa un’idea di stato, in parte è già realtà, e sono cocciuti. Prima o poi se ne riparlerà.

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