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La Stampa Rassegna Stampa
06.06.2015 Due poeti/amici, uno israeliano, l'altro iracheno, nati entrambi a Baghdad
Nel racconto di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 06 giugno 2015
Pagina: 76
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «La scelta di due poeti coraggiosi con le radici in Medio Oriente»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/06/2015, a pag.76, con il titolo " La scelta di due poeti coraggiosi con le radici in Medio Oriente" l'articolo di Maurzio Molinari da Gerusalemme sull'incontro ad Asti tra Ronny Someck e Salah Al Hamdani, due poeti entrambi di origine irachena, il primo israeliano, il secondo arabo. 


Maurizio Molinari      Ronny Someck


Salah Al Hamdani

Baghdad e Gerusalemme si incontrano oggi ad Asti grazie alla scelta di due poeti coraggiosi, accomunati dalle radici nelle tragedie del Medio Oriente e dalla volontà di superarle trovando un linguaggio comune. Sul palco di Passepartout siederanno assieme l’israeliano Ronny Someck e l’iracheno Salah Al Hamdani, nati entrambi a Baghdad nel 1951, ma divisi da tutto il resto: il primo è dovuto fuggire quando aveva appena due anni, braccato dai pogrom antisemiti che fecero centinaia di vittime e ridussero in macerie la più antica comunità ebraica della Diaspora; il secondo fu braccato dalla dittatura di Saddam Hussein, obbligato all’esilio per trent’anni ed è tornato in patria solo nel 2004, per trovare una nazione lacerata, insanguinata. L’odio contro le minoranze, che ha provocato la persecuzione di Someck spingendolo ad emigrare in Israele, e la carenza di libertà, che ha causato l’esilio di Al Hamdani trasformandolo in un parigino d’adozione, sono due delle ferite più profonde che ancora oggi paralizzano il Medio Oriente. Legame nato a Parigi Da qui l’importanza del legame fra i due poeti, nato casualmente a Parigi nel 2011 e ricostruito così daAlHamdani durante un recente incontro a Gerusalemme: «Quando mi resi conto che Ronny era nato a Baghdad come me, nel mio stesso anno, mi sono accorto di aver sempre avuto un fratello ebreo in Israele. Per questo gli sono corso incontro». Ne è nato un legame che nel 2012 li ha portati a scrivere assieme «Baghdad-Jerusalem » un libro di poesie pubblicato in arabo, ebraico e francese, che i co-autori hanno presentato, assieme sul palco, a Tel Aviv e Gerusalemme. Per Al Hamdani ha significato, come lui stesso ammette,«perdere alcuni amici», ma basta leggere le sue poesie - come quelle di Someck - per rendersi conto come, strofa dopo strofa, sfidino ogni sorta di pregiudizi e intolleranze. Creatività indomabile Ciò che colpisce di questi due poeti, fratelli per scelta, è come i loro scritti siano una finestra su creatività indomabili: Someck è fra i promotori della compagnia di danza a Beersheva, nel cuore del deserto del Negev, come del teatro arabo-ebraico nell’antica città di Jaffa, e Al Hamdani è anche sceneggiatore ed attore, da diversi anni, tanto sui palchi teatrali che nei set del cinema.

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