Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/06/2015, a pag.12, con il titolo "Isis: Attacchi nei Balcani per vendicare Srebrenica", il commento di maurizio Molinari.
Maurizio Molinari (in alto)
(sotto) l'arrivo in Serbia dello Stato Islamico
«L’Islam sta tornando in Europa per difendere i musulmani e terrorizzare gli infedeli »: con un video di 20 minuti il Califfato preannuncia attacchi nei Balcani, invitando alla lotta armata i «seguaci di Allah» in Bosnia, Albania, Kosovo e Macedonia. Realizzato da «Al-Hayat», il centro di produzione dello Stato Islamico (Isis), il filmato «Onore nella Jihad» è stato postato alla vigilia della visita di Papa Francesco a Sarajevo e ha come tema centrale la volontà di estendere al Califfato gli Stati a maggioranza musulmana dell’ex Federazione Jugoslava.
Sullo sfondo di una ricostruzione storica della «prima conquista musulmana dell’Europa» dai toni epici, e con tecniche hollywoodiane, il video si affida ai volti di un gruppo di mujaheddin balcanici che, parlando a volto scoperto e in lingua slava, preannunciano «terrore contro i Crociati».
Abu Jihad Al-Bosni, sui 40 anni, chiede ai musulmani dei Balcani di «unirsi al Califfato passando dal buio alla luce, con le parole o con le armi».
E Salahuddin Al-Bosni, trentenne, imbraccia un kalashnikov sullo sfondo della «terra delle montagne» per spingere i bosniaci a «usare esplosivi contro macchine e case degli infedeli» fino ad «avvelenargli il cibo» perché «Allah ci premierà con terre spaziose».
Il richiamo a Srebrenica
È costante il richiamo alla strage di Srebrenica, la località bosniaca dove nel 1995 le milizie serbe di Ratko Mladic massacrarono oltre 8000 musulmani. «Dobbiamo fare strage di crociati in Europa se vogliamo impedire la ripetizione di Srebrenica », dice Abu Safiah Al- Bosni mentre un altro mujaheddin, Abu Muhammad Al-Bosni, invita alla «rivolta contro gli attuali leader» della Bosnia-Erzegovina identificandoli con i responsabili di «stragi del passato» raffigurate sovrapponendo immagini di blindati Onu, aerei da guerra Usa e generali serbo-bosniaci.
Una cartina dettagliata accompagna i fotogrammi, indicando nei confini di Bosnia, Albania, Macedonia e Kosovo le aree dove il Califfato è destinato ad estendersi portando ai «seguaci di Allah» la stessa «vita nel rispetto del Corano» che Abu Maryam Al Albani illustra nelle strade di una città siriana, mostrandosi mentre passeggia nei giardini con una moglie coperta dal chador e un bambino per mano.
L’intento è preannunciare l’avvento del Califfato in Europa ovvero l’estensione ai Balcani dell’area controllata dai jihadisti di Abu Bakr al-Baghdadi. «La nostra forza - conclude Abu Muqatil Al-Kosovi - è di amare la morte più di quanto voi infedeli amate la vita, vi porteremo la morte nelle case, negli uffici, nelle strade e anche dentro i vostri sogni quando dormite».
Il veterano settantenne
Le ultime immagini sono per un veterano settantenne della guerra di Bosnia che sceglie di tornare a indossare la divisa e riprende in mano il fucile per continuare contro «crociati e infedeli» la guerra iniziata a metà degli Anni 90. Se a Bruxelles ancora qualcuno aveva dubbi sulla minaccia del Califfo per Ue e Nato, questo video è mirato a fugarli nella maniera più brutale.
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