Da Gaza razzi su Israele. Ma il Gr1 parla di 'raid israeliani'
Commento di Deborah Fait
Se i terroristi di Gaza lanciassero missili sulla tua città, che cosa faresti?
Gr1 alle 7 del mattino 4 giugno 2015. Conduttore Daniele Abbattista. http://www.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-19865aa0-fc04-4d7d-a76b-ffb01a5ad48e.html
Hamas ha ha di nuovo attaccato Israele, alle 11 di sera del 3 giugno centinaia di israeliani di alcune zone vicino a Gaza sono corsi nei rifugi al suono delle sirene. Solita storia, solita vita, soliti terroristi con l’aggiunta, pare, dell’Isis. Il Gr 1 ha dato la notizia in questo modo: ”Ci sono stati nella notte nuovi raid israeliani contro la striscia di Gaza dopo che sono stati lanciati alcuni razzi contro insediamenti di coloni sul confine”.
Così si danno le notizie in Italia, amici cari! Prima si dice che Israele ha fatto “nuovi” raid, poi che i razzi palestinesi sono stati lanciati contro “insediamenti di coloni”, non contro città e villaggi israeliani, non che Israele non fa mai raid se non di risposta ai missili lanciati senza nessun motivo che non sia odio, che non sia voglia di distruzione. Siamo tutti coloni secondo la Rai, cioè siamo tutti occupanti, cioè siamo tutti illegittimi abitanti di questa terra che probabilmente, per i media italiani, non si dovrebbe chiamare Israele ma Palestina.
Flavio Mucciante, direttore di Rai Radio 1
Invitiamo i nostri lettori a scrivere al direttore Flavio Mucciante alla e-mail grr@rai.it
“Odio rosso” lo definisce un amico, è vero, l’odio rosso e l’odio nero non hanno limiti e, fusi insieme, danno vita a un virus che infetta tutto e tutti. Un brutto e schifoso virus da cui non si guarisce e che l’ Occidente tramanda di generazione in generazione da millenni. Per l’ennesima volta, durante una mia visita in Italia, mi sono sentita dire, non da nemici, bensì da amici, da chi non ha niente contro Israele: ”ma perché non gliela date questa Palestina? Cosa ci vuole? Almeno così staranno buoni”.
Questo è il risultato che la mala informazione fa a chi non odia Israele o a chi è indifferente, figuratevi l’effetto che può fare a chi odia gli ebrei e il loro Paese!
Coloni! Coloni sul confine! La vergogna non ha limiti! Il Neghev prima del '48 era disabitato e deserto, dal 1948, dopo la prima guerra di indipendenza, dopo il rifiuto arabo del “noi non vogliamo la spartizione”, gli ebrei hanno costruito kibbuz, villaggi, piantagioni, hanno fatto fiorire i sassi, hanno trasformato le pietre in uva, hanno tirato su l’acqua dal deserto scavando centinaia di metri in profondità, hanno fatto vivere e palpitare quel deserto pietroso. In Israele sono stati piantati 200 milioni di alberi, Israele è l’unico paese al mondo dove il deserto diminuisce per lasciare il posto al verde, a coltivazioni, a distese di pomodori, di vigneti, di ogni tipo di frutta, verdura e fiori. Pesci, anche enormi vasche dove si allevano pesci.
David Ben Gurion è sepolto là, nel suo deserto, lui aveva previsto tutto meno la barbarie araba così prolungata nel tempo, meno l’odio di tutto il mondo, non avrebbe mai potuto immaginare che il mondo intero avrebbe odiato visceralmente questo paese e gli avrebbe dichiarato guerra.
Guerra appoggiando i terroristi che vogliono la nostra fine.
Guerra boicottando Israele in tutti i modi.
Guerra costringendo Israele a disfarsi di territori suoi che non erano mai appartenuti a nessun’altra nazione e a nessun altro popolo finché il mondo non ha deciso di riconoscere e adottare una popolazione inventata di sana pianta e di contrapporla a Israele.
Guerra perché il mondo non può accettare che l’odiato ebreo abbia un paese, una patria tutta sua.
Il mondo ha dichiarato una guerra quotidiana contro Israele, lo fa con la disinformazione e il boicottaggio visto che non può più mettere gli ebrei nei forni. Ormai non esiste più università che non abbia il suo bel programma di boicottaggio contro Israele, il BDS imperversa ed è vittorioso dovunque, l’antisemitismo tira per la maggiore, ebrei e Israele sono i paria e vanno tenuti lontani. Ma non ce ne andremo di qua! Non ce ne andremo se non da morti. Sappiatelo!
Deborah Fait
Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile