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Parole da non dire Cari amici, Chi mi segue sa che ogni tanto, quando trovo sul web un'idea che mi piace e che non ho ha senso riassumere, faccio lo sforzo di tradurlo, naturalmente indicando la fonte. E' quel che voglio fare anche oggi mettendovi a disposizione in italiano con qualche aggiustamento un articolo pubblicato già qualche tempo fa dall'Allgemeiner (http://www.algemeiner.com/2014/07/07/israels-supporters-must-stop-using-these-13-phrases/ ) e firmato da Lee S. Bender e Jerome R. Verlin. 2 - “Gerusalemme Est” Dalle origini della città nel secondo millennio prima della nostra era fino al 1947, non c'è mai stato un posto chiamato Gerusalemme "Est". I 19 anni da quando la Giordania invase illegalmente e catturò parte della città nel 1948 fino a quando ne fu estromessa da Israele nel 1967, sono stati l'unico periodo nella storia (eccetto gli anni tra il 638 e il 1099), in cui gli arabi abbiano governato una qualunque parte di Gerusalemme. I “palestinesi” in quanto tali, invece, non hanno ne hanno governato mai un solo centimetro per un solo giorno in tutta la storia. Negli ultimi tre millenni, Gerusalemme è stata la capitale di tre stati nativi ebraici - l'antico stato di Giuda, la Giudea tornata autonoma dopo Alessandro Magno e il moderno Israele - e ha avuto una maggioranza ebraica anche sotto il dominio turco nel XIX secolo. 3 - "Le Nazioni Unite cercarono di creare uno stato ebraico e uno palestinese" Non è vero. Dividere la Palestina tra "palestinesi" ed ebrei è come dividere Roma tra romani ed ebrei. Più e più volte nella sua risoluzione di spartizione del 1947, l'ONU ha fatto riferimento a uno “Stato ebraico" e a uno"arabo" [non "palestinese"]. 4 - “Nel 1948 c'è stata la "creazione" o "fondazione" di Israele” Israele non è stato "creato" e "fondato" nel 1948 artificialmente e d'improvviso. Israele ha raggiunto l'indipendenza quell'anno come il ritorno naturale a una rinnovata sovranità di un popolo che era stato due volte prima indipendente proprio su quella terra, e dopo secoli di duro lavoro per ristabilire uno Stato ebraico in questa patria storica. 5 - "La guerra che seguì la creazione di Israele:" Israele non ha scelto quella guerra; essa è stato scatenata contro Israele da quasi tutti gli stati arabi, che hanno respinto la partizione delle Nazioni Unite e hanno cercato di ricacciare gli ebrei in mare. Ed è stato un esercito patriottico ebraico, la Haganah che poi divenne l'IDF, ad aver respinto l'invasione straniera. 6- "I rifugiati palestinesi provocati della guerra che seguì la creazione di Israele," o la "questione dei rifugiati palestinesi:" E 'stata l'invasione nazioni arabe mirata alla distruzione di Israele ad aver incoraggiato e indotto la maggior parte degli arabi a fuggire da Israele. D'altro canto, la maggior parte dei media continua ad ignorare gli ebrei originari del Medio Oriente che furono espulsi dalle terre musulmane e arabe in seguito alla guerra arabo-israeliana. Il loro numero è maggiore rispetto alla quantità di arabi che fuggì dal piccolo Israele. Che Israele abbia assorbito la grande maggioranza di questi ebrei profughi, mentre gli "ospiti" arabi anche in Palestina, abbiano isolato i discendenti dei rifugiati arabi in "campi profughi", non converte la questione dei profughi su due lati del conflitto arabo-israeliano in un " problema dei profughi palestinesi". 7 - Le terre arabe “catturate” da Israele nel 1967” Non è vero. La guerra del 1967, come le precedenti, è stata una guerra difensiva imposta a Israele. I vicini di Israele non vogliono scendere a compromessi; essi volevano semplicemente distruggere lo Stato ebraico. Il territorio israeliano liberato allora serve fra l'altro a fornire uno spazio di sicurezza, assicurando che questo tentativo non possa mai più ripetersi. Inoltre, quelle liberate non erano affatto "terre arabe". Sono la Giudea e la Samaria, i luogi in cui il popolo ebraico ha vissuto per millenni e dove si svolge quasi tutta la Bibbia. 8 - I "confini del 1967" Nel trattato di armistizio del 1949 fra Israele e Giordania è espressamente dichiarato che la "linea verde", disegnata seguendo le posizioni delle due parti al momento del cessate il fuoco, è solo una linea armistiziale di significato militare, che non costituisce un confine politico. La risoluzione ONU 242 che ha concluso la guerra del '67 volutamente non ha fatto menzione di queste linee chiedendo a Israele solo di ritirarsi “da” (non “dai”) territori conquistati, mantenendo però confini difendibili. 9 - "West Bank e Gerusalemme Est occupati da Israele" Che i media chiamino insistentemente la presenza israeliana nel cuore di Gerusalemme e in Giudea e Samaria "occupazione israeliana dei territori palestinesi" non la rende tale. "Occupazione" è un termine del diritto internazionale che definisce la presenza straniera nel territorio sovrano di un altro Stato. L'ultimo stato nativo sovrano in quelle terre prima del moderno Israele è stato la Giudea ebraica. Il rapporto territoriale fra stati arabi e Israele è 625-1, o se volete di 23 Stati a 1. 10 - "Coloni ebrei e le colonie israeliane" opposti ai "residenti palestinesi di quartieri e villaggi" La tipica contrapposizione presente negli articoli dei media fa riferimento nella stessa frase ai "coloni ebrei" nelle loro "colonie" e ai "residenti palestinesi" dei vicini "quartieri" e "villaggi". Ma gli ebrei non sono affatto estranei o "coloni" in una Gerusalemme che ha avuto una maggioranza ebraica fin dal XIX secolo o in Giudea e Samaria che sono da millenni il cuore della presenza ebraica in quelle terre. 11 - Il riconoscimento "Stato ebraico" di Israele è "un nuovo ostacolo al negoziato" Nuovo s', ma dal tempo di Mosè '. La patria ebraica d'Israele, la sua continua rivendicazione, è sempre stata sempre al centro dell'esistenza del popolo ebraico. Nel 1947, il ministro degli Esteri britannico Bevin ha detto al Parlamento che "il punto essenziale di principio" degli ebrei era la sovranità ebraica sul territorio della “Palestina”. 12 - "I palestinesi accettano e Israele respinge la soluzione a due stati:" Sbagliato da entrambi i lati. Sia gli Stati Uniti che Israele definiscono 'la soluzione a due Stati' come “due stati per due popoli” - ebrei e arabi. La grande maggioranza degli arabi respinge con forza l'idea due stati per due popoli. Molti israeliani, compreso il primo ministro Netanyahu, sostengono che il piano dei due stati per due popoli sia realizzabile - a condizione della fine del terrorismo palestinese. Gli arabi continuamente e costantemente negano il diritto di Israele di esistere come stato-nazione del popolo ebraico, a prescindere da dove vengono disegnati i suoi confini. 13 - "I palestinesi:" Le risoluzione di spartizione del 1947 dell'Onu parla di arabi ed ebrei della Palestina come "i due popoli palestinesi" Nulla è più auto-delegittimante e controproducente per il raggiungimento della pace basata sul riconoscimento arabo del diritto degli ebrei a risiedere in quelle terre che gli ebrei continuino a chiamare gli arabi palestinesi "I palestinesi." Non hanno distinzione di lingua, di religione, o la cultura dai loro vicini arabi, e non sono mai stati sovrani in Palestina, mentre gli ebrei, con una presenza che risale a tre millenni, hanno avuto tre stati lì, tutti con capitale a Gerusalemme. La maggior parte dei palestinesi non possono risalire la propria presenza alla terra a più di quattro generazioni.” Cari amici, le parole sono importanti, perché si portano sempre dietro dei presupposti, dei pensieri, dei riconoscimenti impliciti. Bisogna che tutti quanti facciamo tesoro di queste indicazioni e smettiamo di parlare un linguaggio che implicitamente accetta la propaganda palestinista. Ugo Volli |
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