Riprendiamo dalla REPUBBLICA - BOLOGNA di oggi, 28/05/2015, a pag. 1, con il titolo "Spielberg a Bologna per Edgardo, bimbo ebreo", la cronaca di Emanuela Giampaoli.
Steven Spielberg
Edgardo Mortara
Il regista vuole girare qui la storia di Mortara. E ha già scritto alla comunità. Steven Spielberg vuole portare sul grande schermo la vicenda di Edgardo Mortara, il bambino ebreo bolognese che fu strappato alla famiglia d’origine e portato a Roma nell’Ottocento. Il regista vincitore di tre premi Oscar e autore di successi come «Incontri ravvicinati del terzo tipo», «Salvate il soldato Ryan», «E.T.», per citare solo i più celebri, s’è rivolto alla Comunità ebraica cittadina per trovare i supporti utili a girare buona parte del film sotto le Torri. In seno alla comunità cercherebbe pure il protagonista. «Ci hanno contattato dagli Stati Uniti un paio di mesi fa – spiega Daniele de Paz, presidente della comunità –: una lettera della DreamWorks ci informava del progetto, chiedendoci tra l’altro di aiutarli a trovare bambini, qui da noi, che parlassero un inglese fluente. Ne abbiamo trovati solo due: per la parte del piccolo Edgardo serve un infatti un inglese perfetto». Così nei giorni scorsi i due bambini, fratelli madrelingua inglese di 5 e 8 anni cresciuti a ragù e tortellini, memorizzate cinque pagine del copione, sono partiti da Bologna per Roma.
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