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Una riflessione sulle suore 'palestinesi' 21/05/2015

Gentilissima Redazione,
Concordo con il prof. Volli che S. Mariam Baouardy e S. Marie Alphonsine Ghattas sono, secondo i confini attuali, israeliane più che palestinesi: questo sarebbe in effetti uno dei casi in cui ricorrere, da parte cristiana, al termine Terra Santa, usato dai cristiani da molti secoli per tutta la Terra di Israele nella sua massima estensione biblica, indipendentemente dall'assetto politico del secolo preso in considerazione. Vorrei precisare che, secondo tutti i siti che ho potuto consultare, S. Mariam Baouardy (o Bawardi) fu, sì, quasi uccisa da un musulmano in Egitto per essersi rifiutata di convertirsi all'islam, ma il matrimonio che ella rifiutò era un 'semplice' matrimonio combinato dallo zio. Lo zio che l'aveva adottata, quando ella aveva 13 anni, la promise in moglie al proprio cognato (fratello di sua moglie). I matrimoni combinati in età appena pubere erano, all'epoca, la regola tra i cristiani del Medio Oriente ed i genitori si aspettavano che le figlie accettassero lo sposo scelto per loro. Mariam rifiutò il matrimonio, volendo consacrarsi a Dio. Lo zio la confinò in cucina per punirla della disobbedienza (che gli faceva 'perdere la faccia' con il cognato) ed ella si rivolse ad un servitore musulmano per spedire al fratello, che viveva in Galilea, una lettera con richiesta di aiuto. Fu questo servitore che le propose di convertirsi all'islam e, al suo fiero rifiuto, le tagliò la gola e l'abbandonò per strada credendola morta. Miracolosamente sopravvissuta, dopo aver prestato servizio in varie famiglie in diverse città, divenne infine carmelitana e morì nel Carmelo di Betlemme da lei fondato. Molto cordialmente,

Annalisa Ferramosca

Grazie per l'interessante approfondimento. Come di consueto, l'unico mezzo che abbiamo per smascherare la propaganda è l'informazione.
La cartolina di Ugo Volli è pubblicata alla pagina
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=58256

IC redazione


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