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Anti-semitismo: gli ebrei capro espiatorio per 2.000 anni Analisi di Manfred Gerstenfeld, Jamie Berk (Traduzione di Angelo Pezzana) Gli ebrei come capro espiatorio sono stati un fenomeno molto diffuso per più di duemila anni. L’esempio più significativo e dannoso è probabilmente la pretesa cristiana che voleva tutti gli ebrei responsabili attraverso i secoli per la morte di Gesù, ritenuto il figlio di Dio. Questo antico capro espiatorio fu alimentato parzialmente dall’apostolo Matteo, che introdusse il concetto della colpa degli ebrei per la sua morte: “ il Suo sangue ricadrà su noi e sui nostri figli”, disse . Questa tremenda accusa significava per i cristiani che gli ebrei erano il male assoluto in persona, capaci e responsabili di commettere un deicidio, una accusa che è diventata il punto centrale dell’anti-semitismo per millenni. Divenne poi la base per una serie di altri aspetti di capro espiatorio, come la versione contemporanea rappresentata da Israele e una serie illimitata di altre false accuse. Attraverso i secoli ha prodotto pogroms devastanti, espulsioni e molte altre forme di discriminazioni degli ebrei. Molte basi di questo fenomeno sonon state poste parecchi decenni fa dal filosofo francese Réné Girad, che ha scritto “ La vittima o le vittime di violenza ingiusta o discriminazione, definite capro espiatorio, soprattutto quando vengono punite non per ‘peccati’ di altri, come scrivono molti dizionari, ma per tensioni, conflitti e difficoltà di ogni genere.. i persecutori eludono così i problemi che non saprebbero affrontare diversamente”. Nelle definizioni contemporanee ricorrono spesso antichi motivi di odio. Eccone alcuni esempi. C’è quello classico degli ebrei che avvelenano i gentili. Nel Medio Evo, quando in Europa si moriva di peste, nota come la Morte Nera, gli ebrei venivano accusati di aver causato le epidemie avvelenando i pozzi. Una breve selezione di esempi che si prestano a illustrare come funziona il capro espiatorio. Un altro esempio è l’ “accusa del sangue”, nata a Norwich, Inghilterra, in piena Europa cristiana. Nel 1144, la locale comunità ebraica era stata falsamente accusata di avere ucciso un ragazzino cristiano di 12 anni, di nome William, durante una cerimonia rituale. Questa accuse del sangue si sono diffuse per secoli negli ambienti cristiani, per penetrare poi nel mondo musulmano.
Nuovi elementi di capro espiatoriao sono venuti alla luce. Uno riguarda l’attentato dell’ 11/9 contro gli Usa da parte dei sauditi musulmani. Molti islamici nel mondo non ne attribuiscono la responsabilità ai loro correligionari che l’hanno compiuto, quanto a Israele. Un sondaggio del 2009 nell’Università del Maryland, otto anni dopo la strage, ha rivelato che il 31% dei giordani, il 19% dei palestinesi, il 17% degli egiziani e il 6% degli Azerbaijani, credono che il responsabile sia Israele. Israele è anche ritenuta il capro espiatorio per le rivolte in Medio Oriente. E’ arrivato il tempo che lo Stato di Israele inizi ad accusare i responsabili dell’uso di questi capri espiatori, tanto falsi quanto frequenti. Quando è possibile, Israele deve smascherare chi commette questi crimini, spesso sono musulmani, ma non solo. . Il nuovo libro di Manfred Gerstenfeld "The war of a million cuts", esce questo mese (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte. |
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