una accoglienza soltanto per le regole della buona educazione: niente di più
Le due visite di Abu Mazen a Roma si sono risolte la prima, quella con Matteo Renzi, in un mezzo fiasco. Nessuna conferenza stampa congiunta, nessun comunicato sottoscritto insieme. Cerimonia di accoglienza entro i limiti della buona educazione. Risultato vicino allo zero.
Diversa accoglienza nella Santa Sede (S.S.), dove è stato ricevuto da un Papa Francesco che si è spinto a definirlo "Angelo della Pace".
In altra pagina pubblichiamo il commento di Fiamma Nirenstein, una breve biografia dell'Angelo della Pace, tutte storie ben conosciute in Santa Sede (S.S.), che però non hanno impedito al Papa di sciogliersi in abbracci e buone parole. Consigliamo a Francesco di invitare qualche migliaio di arabi cristiani che sono riusciti a fuggire, per esempio, da Betlemme, una città dove un tempo i cristiani erano maggiornaza, mentre ora sono quasi del tutto scomparsi.
E poi anche un consiglio, se proprio gli va di pronunciare "Terra Santa" al posto di Israele, veda di ricordarsi che per i cristiani, arabi e non, è proprio Israele a rappresentare una Terra Santa, dove vivo e prosperano in assoluta libertà e rispetto.
Ecco la cronaca, uscita a pag.12 con il titolo "Abu Mazen da Francesco. L'ira dell'ambasciatore israeliano alla Santa Sede"
Zion Evroni, Ambasciatore d'Israele in Vaticano
Venti minuti di colloquio, due abbracci e un auspicio: «Lei sia un angelo della pace». Si può riassumere così la visita del presidente dello Stato di Palestina Abu Mazen a Papa Francesco. Il suo auspicio Bergoglio lo ha formulato presentando al presidente palestinese un dono, la medaglia del Pontificato con impressa la figura dell’angelo della pace che, ha detto il Papa ad Abu Mazen, «distrugge lo spirito cattivo della guerra». Abu Mazen aveva partecipato l’8 luglio scorso con l’allora presidente israeliano Shimon Peres e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I alla preghiera per la pace promossa nel Giardini Vaticani da Papa Francesco. La visita non è piaciuta a Israele che attraverso l’ambasciatore presso la Santa sede, Zion Evrony, ha commentato: «È increscioso che Abu Mazen usi forum internazionali per attaccare Israele e si astenga dal tornare ai negoziati che sono il giusto modo di attuare una soluzione di pace».
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