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La Stampa Rassegna Stampa
05.05.2015 Tel Aviv: la protesta degli ebrei etiopi
Commento di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 05 maggio 2015
Pagina: 14
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Israele, polizia sotto accusa per le violenze sugli etiopi»

Riprendeiamo dalla STAMPA di oggi, 05/05/2015, a pag. 14, con il titolo "Israele, polizia sotto accusa per le violenze sugli etiopi", il commento di Maurizio Molinari.

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Maurizio Molinari

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Una famiglia di ebrei israeliani di origine etiope

Un agente licenziato ed un altro sospeso a tempo indeterminato: la polizia israeliana fa mea culpa sul pestaggio a Holon di un soldato di origine etiope nel tentativo di arginare le proteste di piazza a Gerusalemme e Tel Aviv. È il portavoce della polizia Micky Rosenfeld a far conoscere agli israeliani i provvedimenti adottati: «I due agenti responsabili dell’aggressione sono stati puniti» e il soldato Damas Fadekeh sarà risarcito per i danni subiti.

La reazione politica
Si tratta di un risarcimento accompagnato da messaggi politici espliciti. «Bisogna estirpare il razzismo da Israele» afferma il premier Benjamin Netanyahu ricevendo Fadakeh nel suo ufficio privato prima di partecipare ad una riunione-fiume di tre ore con i leader dei 120 mila ebrei di origine etiope immigrati a partire dalla fine degli Anni Ottanta. Il presidente Reuven Rivlin va oltre: «Ci sono delle sanguinanti ferite che dobbiamo far rimarginare» afferma, ammettendo che «abbiamo sbagliato a non ascoltare» quando i leader di «Beta Israel» - gli immigrati dall’Etiopia - lamentavano i problemi dell’integrazione. Sono parole forti, che entrano nelle case di milioni di cittadini evocando il precedente degli anni Cinquanta quando gli «errori nell’integrazione degli immigrati» vennero commessi dagli ebrei ashkenaziti, originari dall’Europa Centrorientale, nei confronti dei sefarditi, provenienti dai Paesi arabi.

I disordini di piazza
Ma in questo caso ad accrescere il pathos collettivo per il «razzismo in Israele», come lo definiscono i media locali, ci sono i disordini di piazza. Nella notte di domenica è stata battaglia a Piazza Rabin, al centro di Tel Aviv, con centinaia di etiopi che hanno sfidato gli agenti, rovesciato i loro mezzi, incendiato cassonetti e tentato di invadere la sede del Municipio. Almeno 55 gli etiopi arrestati, di cui 19 ieri mattina sono comparsi davanti al giudice e subiranno condanne per vandalismo. I leader degli etiopi parlano di «reazione eccessiva degli agenti», portando a dimostrazione 12 feriti per percosse, ma su questo argomento i vertici della polizia fanno quadrato: «Siamo stati anche troppo gentili nella reazione visto che ci hanno aggredito» come il ferimento di una ventina di agenti dimostra. E ieri a Gerusalemme la protesta si è ripetuta, senza incidenti gravi ma con una dimostrazione di forza degli etiopi, che hanno sfilato fin davanti l’ufficio del premier.

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