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La Stampa Rassegna Stampa
04.05.2015 Pro-Gest, la cartiera hi-tech verso una joint venture in Israele
Analisi di Eleonora Vallin

Testata: La Stampa
Data: 04 maggio 2015
Pagina: 27
Autore: Eleonora Vallin
Titolo: «La cartiera che ha sposato l'hi-tech ora fa rotta su Israele e Nord Africa»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/05/2015, a pag. 27, con il titolo "La cartiera che ha sposato l'hi-tech ora fa rotta su Israele e Nord Africa", l'analisi di Eleonora Vallin.

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Bruno Zago, amministratore delegato di Pro-Gest

La via per diventare grandi è quella delle acquisizioni. Ma il futuro della trevigiana Pro-Gest guarda al riciclo e all’innovazione. La domanda non è banale: com’è possibile per un’industria che produce un materiale «antico» come la carta, accelerare il proprio business nell’epoca della digital economy? L’amministratore delegato Bruno Zago ha chiuso il 2014 a quota 351 milioni, +13% (+25% l’Ebitda a 50 milioni); ma il suo obiettivo è arrivare entro due anni a quota 600 milioni. Già in questo 2015 il conto dovrebbe balzare a 500 milioni. La ripresa, Zago, non la vede. Per questo, da buon imprenditore veneto, a capo dell’impresa di famiglia che ha già approntato il passaggio generazionale, procede spedito nel suo disegno di investimenti in business complementari di prodotto o integrativi della filiera. Solo con risorse proprie, riducendo al minimo il debito bancario.


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Pro-Gest è un gruppo che conta su 19 aziende e più di mille dipendenti distribuiti in sette regioni italiane. Raccoglie la carta per il riciclo, trasforma il macero in cartone ondulato che poi diventa packaging e altri prodotti speciali. Con la divisione P-one, Pro-Gest produce mobili di carta per nicchie di mercato, mentre con World Cart personalizza fazzoletti e veline con le immagini dei cartoni: da Hello Kitty alla frutta di Expo 2015, sono 30 i marchi in esclusiva. «La tecnologia ha portato verso packaging leggeri ma resistenti, di prima qualità per stampa e riciclo di prodotto» certifica Zago. Ai primi di aprile l’azienda ha acquisito due stabilimenti a Modugno e a Carnate della Mauro Benedetti Spa. «L’operazione - spiega Zago - assicura il rafforzamento nella parte finale della filiera ovvero nella produzione di scatole finite». Nei giorni scorsi è stata poi presentata un’offerta vincolante per l’acquisto dello storico stabilimento mantovano delle cartiere Burgo che sarà rimesso in funzione a metà 2016. Eppure, «quanto è difficile comprare e fare fusioni - specifica Zago - tempi esasperati, burocrazia, tutto è complesso».

Anche nel perimetro allargato, la cartiera resta il business più performante; la proporzione è: 65% trasformazione (carta e cartone) e 35% prodotto finito (imballaggi). Un rapporto che andrà a capovolgersi, anticipa Zago che non esclude l’apertura di capitali a terzi, né l’evoluzione verso la Borsa a traguardo di fatturato raggiunto. Già nel 1998 degli americani avevano bussato alla porta di Pro-Gest per rilevarla: «Oggi qualche europeo ci gira intorno» dice. Il business resta per il 75% in Italia; quanto all’internazionalizzazione, l’azienda sta valutando una joint venture in Israele e una seconda partnership in Nord Africa.

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