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25: ricorrenza fondamentale, per questo bisogna escludere i nazi-islamisti 27/04/2015

Ieri ho partecipato a Milano alla festa per l'anniversario della fondazione della Stato di Israele. Atmosfera gioiosa, gente rilassata e sorridente, stand e filmati e musica. Poi ho letto il commento passionale di D. Fait sulle contestazioni alla brigata ebraica e... siamo alle solite. La sinistra si è potuta appropriare della "liberazione" anche grazie al silenzio colpevole della DC. Stratificazione di anni e anni di verità distorte hanno lasciato un segno che ora è difficile cambiare. E quanti sanno del contributo della Brigata ebraica nella guerra contro il nazifascismo? Non è certamente nei libri di storia che si studia al liceo. Il messaggio che ora è nelle povere menti degli antagonisti, ma anche della sinistra au caviar è Israele = Imperialismo = Nazismo.

Annalisa Rossi

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Anche alcuni avvenimenti di cronaca possono essere l'occasione per volersi procurare nuove cognizioni storiche, tuttavia sono lieto di avere come sempre trascorso il sabato del 25 aprile solo come memoria di san Marco Evangelista. Non mi piacciono le ricorrenze che vengono utilizzate per perpetuare uno spirito di divisione e di discordia tra italiani. Motivo di vera costernazione, poi, è stato l'apprendere la notizia della biasimevole, disgustosa gazzarra inscenata contro la valorosa Brigata Ebraica. Andrò ancora più motivato nei prossimi giorni con altri amici al Cimitero di Guerra inglese della mia città per rendere omaggio a tutti i caduti dell'ultima guerra.

Concetto Baronessa

Il 25 aprile è una ricorrenza fondamentale del nostro calendaio civile. Insieme al 2 giugno, è l'occasione fondativa più importante dell'Italia repubblicana. Proprio perché il 25 aprile ha un grande valore, non possiamo consentire agli eredi del nazi-islamismo di partecipare ai cortei del 25 aprile, a maggior ragione se aggrediscono verbalmente e fisicamente chi durante la guerra è stato perseguitato e ha combattuto contro il nazifascismo.

IC redazione


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