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Obama, gli ayatollah e i libri di storia Commento di Mordechai Kedar (Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz) Obama può scegliere se entrare nei libri di storia come il Presidente che ha impedito all’Iran di procurarsi le armi nucleari o come il Presidente che gliel’ha consentito. Sono sempre stato convinto che la forza trainante della politica estera americana fosse la logica. Tuttavia, è ormai chiaro che vi è, tra i responsabili della politica estera, chi vuole raggiungere un accordo nucleare con gli ayatollah a qualsiasi prezzo. Da quando si sono accorti della disponibilità del governo americano, gli ayatollah si sono irrigiditi sulle loro posizioni per ottenere il consenso a proseguire il programma nucleare. Una ricompensa dagli Stati Uniti per aver acconsentito a firmare l’accordo. Un bene per gli ayatollah e un male per l'America e per il resto del mondo. Si noti che non sto dicendo "Iran", perché la maggior parte della popolazione, che è laica, vorrebbe che il potere degli ayatollah avesse fine, in più non è per nulla interessata a un accordo che aumenti il loro potere economico e politico, sia che producano o no armi nucleari. Ho riassunto in dieci punti perchè il Presidente Obama dovrebbe astenersi dal firmare un qualsiasi accordo con gli ayatollah. Ho anche precisato l'unico modo per impedirgli di ottenere armi nucleari. 1. L'accordo firmato a Losanna, all'inizio di aprile, non impedirà agli ayatollah di produrre armi nucleari. L’ha ammesso lo stesso Presidente Obama. Forse ci vorrà più tempo per ottenerle, ma le armi nucleari iraniane passeranno alla storia come una concessione di Barack Obama. 2. La lezione appresa durante i lunghi negoziati con gli ayatollah ha dimostrato che, in ogni caso, cercano di mentire, imbrogliare, gettare fumo negli occhi e nascondere la verità: tutto ciò è ammissibile sotto la voce "taqiya", una dispensa legale sciita che permette di mentire e imbrogliare se serve ai loro interessi.
4. Ogni accordo che non includa una totale abolizione del programma nucleare iraniano incoraggerà gli ayatollah a perseguire i propri fini, perchè questa è la mano di Dio ed è la prova che lo stesso Allah ha fornito loro la vittoria sugli infedeli, sui cristiani, su americani ed europei, su quelli che bevono alcol e mangiano carne di maiale. 5. La sensazione di vittoria che gli ayatollah avranno, sprofonderà l’intero Medio Oriente in un vortice politico e militare, le cui caratteristiche sono già evidenti in Yemen, che è la continuazione del massacro per il quale gli ayatollah sono responsabili in Siria, Iraq e Libano. 6. Un accordo con gli ayatollah farà innescare una corsa agli armamenti nucleari in tutto il Medio Oriente, con la forte probabilità che queste armi nucleari troveranno la strada verso organizzazioni terroristiche, difficili da individuare e distruggere. 7. Uno degli obiettivi che motivano gli ayatollah, è la loro dichiarata volontà di controllare la Mecca e Medina, al fine di ripristinare il dominio della legge islamica per i seguaci di Ali ibn Abi Talib, il quarto califfo e fondatore dello sciismo, assassinato nell’anno 661 D.C. 8. Liberare gli ayatollah dalle sanzioni esistenti, consegnerà loro centinaia di miliardi di dollari, che saranno investiti in vari settori, come l’esportazione del terrorismo con l’aiuto degli sciiti in Medio Oriente, Asia, Europa, Nord e Sud America, con il fine ultimo di ripristinare lo sciismo al potere sull’ Islam e sul mondo. 9. I miliardi che giungeranno nelle mani degli ayatollah permetteranno loro di “acquisire” politici occidentali, per impedire che questi Paesi agiscano in difesa dei propri interessi, per favorire invece il potere degli ayatollah nei confronti dei Paesi occidentali. 10. Un accordo con gli ayatollah darà l’opportunità ai militanti dei gruppi islamisti sunniti - i Fratelli Musulmani , Al Qaeda, la Jihad islamica, lo Stato Islamico, Boko Haram, al-Shabaab al-Mujahidin, Jebhat al Nusra, Hamas, e molte altre organizzazioni terroristiche in varie parti del mondo - di accusare Stati Uniti ed Europa di rafforzare la parte sciita.
Più questa minaccia sembrerà seria e credibile, meno possibilità ci saranno che possa essere attuata. Gli ayatollah non sono dei suicidi, in testa alla lista delle loro priorità c’è la preservazione del loro potere sul Paese e delle aspirazioni per quanto riguarda il ritorno dell’egemonia islamica. Il Presidente Obama deve decidere se entrare nei libri di storia come il leader,sotto il cui mandato, l’Iran è diventato una potenza nucleare. Entrambi i Presidenti - Carter e Kennedy - erano democratici. Un Presidente americano non deve essere per forza un repubblicano per resistere e mostrare una visione risoluta dei pericoli che minacciano gli Usa e il mondo. Tutto quello che deve fare, è usare il potere che gli Stati Uniti hanno accumulato attraverso la loro storia, per evitare una guerra che trascinerà il mondo in un cataclisma nucleare causato da ayatollah che credono che la mano di Allah gli impedisca di commettere errori . L’angelo della storia doveva essere in vena di scherzi, quando ha permesso che il Premio Nobel 2002 per la Pace fosse assegnato a Jimmy Carter, “per i suoi sforzi volti a trovare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali, il sostegno della democrazia e dei diritti umani, lo sviluppo economico e sociale.” Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi |
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