Riprendiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 24/04/2015, a pag. 9, con il titolo "Dopo 70 anni volete ancora l'uomo forte al comando", l'intervista di Fabrizio d'Esposito a David Kertzer.
Raramente leggiamo dei giudizi così chiari sul comportamento dei governi del secodo dopoguerra, sulle responsabilità del PCI guidato da Palmiro Togliatti. E del Vaticano, che seguito la stessa linea del "migliore". Ecco le origini del "catto-comunismo ", che ancora oggi condiziona l'Italia e il suo mancato ingresso nella modernità.
Va da sè che raccomandiamo vivamente la lettura dei due libri di David Kertzer.
David Kertzer
I Papi contro gli ebrei Il patto col Diavolo
AIcuni giorni fa l'americano David Kertzer ha vinto il Premio Pulitzer per il suo ultimo libro edito in Italia da Rizzoli: ll patto col diavolo. Mussolini e papa Pio XI. Le relazioni segrete fra il Vaticano e l'Italia fascista. Un lavoro che si basa su documenti inediti degli Archivi vaticani, aperti nel 2006. Nello scorso novembre il libro è stato presentato al Senato da Romano Prodi.
Storico e antropologo che insegna alla Brown University, nel Rhode Island, Kertzer è uno studioso del nostro Paese e in particolare del controverso rapporto tra Chiesa, ebrei e antisemitismo.
Professore, il 25 aprile compie settant'anni. Un'età anziana. Di quel periodo ho un ricordo familiare legato alla liberazione di Roma (nel giugno del 44, ndr). Mio padre entrò nella vostra capitale con le truppe alleate. Aveva un ruolo particolare, come rabbino al seguito dei soldati, e partecipò alla prima funzione nel Tempio Maggiore dopo la guerra. C'erano migliaia di presenti e molti chiedevano notizie dei loro familiari deportati. Sono cresciuto sentendo questi racconti da mio padre.
Lei ha scritto molto sulle responsabilità del Vaticano nell'antisemitismo in epoca moderna. La Chiesa è stata legata al regime eppure dopo è apparsa come totalmente estranea al Ventennio. Da americano questo dato mi colpisce tantissimo. Anche voi italiani non siete immuni dal difetto di scrivervi una storia di comodo. Capita ovunque, da noi negli Stati Uniti riguarda soprattutto il capitolo dello schiavismo.
Una storia di comodo significa una rappresentazione parziale. Esatto. Lei mi sta chiedendo del 25 aprile e della Liberazione, le rispondo che in Italia ho contato ben 66 istituti sulla Resistenza ma nemmeno uno sul fascismo e sul Ventennio. Questa è una cosa preoccupante perché vuole dire che non ci sono stati molti occhi aperti nello studio del regime e ci sono versioni inventate o sbagliate del fascismo.
Non abbiamo studiato abbastanza? Non avete voluto studiare abbastanza, a livello popolare. Vede, tutto il fenomeno di Berlusconi non si capisce senza capire Mussolini. E' un parallelo molto forte seppure in due contesti diversi ma è essenziale per comprendere la vostra storia recente.
Quindi se come popolo avessimo compreso e studiato il fascismo fino in fondo non avremmo avuto Berlusconi. È così, non c'è dubbio. La lotta tra partiti da voi fa nascere il bisogno dell'uomo forte, dell'uomo solo al comando. Questo è il risultato della paralisi del Parlamento. Anche il comportamento del Movimento 5 Stelle, che non vuole collaborare con le forze politiche, favorisce questa debolezza del sistema.
Adesso c'è Renzi. Non ho nominato lui e per il momento non farei questo paragone. Mi limito a Berlusconi.
Altri capitoli di comodo? Il vostro trasformismo. Le faccio l'esempio del Pci. Alla fine del 43 aveva poche migliaia di iscritti, dopo la Liberazione arrivarono a due milioni. E chiaro che parecchi italiani che si erano dichiarati fascisti dopo divennero comunisti. Fu il prezzo da pagare per diventare un partito di massa.
Palmiro Togliatti
La politica di Togliatti fu realista. Visto da noi, quello che mi impressiona di più è il voto del Pci di Togliatti a favore dell'articolo 7 della Costituzione, con il riconoscimento dei Patti Lateranensi. Il Vaticano dopo un lungo periodo di separazione dal potere temporale, con la nascita dello Stato unitario, venne prima legittimato dai fascisti poi dalla Repubblica, col voto dei comunisti.
Lei è molto severo. Io sono uno studioso e il mio compito non è ricercare verità di comodo. Come quella della favola sugli "italiani brava gente" a proposito delle legge razziali. Anche su questo non si è studiato abbastanza. L'Olocausto non fu attuato solo dai nazisti e c'è tutta la questione aperta, per esempio, dei docenti ebrei che furono costretti a lasciare il posto. Quanti furono gli italiani che ridiedero la cattedra ai loro colleghi ebrei?
Per inviare la propria opinione al Fatto Quotidiano, telefonare 06/328181, oppure cliccare sulla e-mail sottostante