Sul genocidio del popolo armeno, riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 19/04/2015, a pag.42, con il titolo " Il genocidio negato degli armeni , la recensione del libro " Il genocidio negato degli armeni "( Pro Armenia a cura di F. Berti e F. Cortese Giuntina, prefazione di A. Arslan pagg. 120, euro 12) di Susanna Nirenstein.
Susanna Nirenstein
Aharon Aharonshon La storia della famiglia, e dello spionaggio anti-turco "Nili", anche il titolo del libro di Massimo Lomonaco (ed.Mursia)
La copertina Massimo Lomonaco
Sono testimonianze uniche perché redatte nell'immediato periodo seguito al genocidio armeno. Tutte raccontano gli stessi terribili dettagli del massacro, concordano sulla premeditazione e sulla metodicità nel portare avanti lo sterminio del governo turco e confermano, con minime differenze, i numeri delle vittime. I toni sono i medesimi: essenziali, incisivi e indignati per il silenzio del mondo di fronte al perpetrarsi indisturbata della tragedia. Sono di quattro ebrei le voci racchiuse in questo importante libro. Due diplomatici ( Lewis Einstein, americano, e André Mandelstam, russo ), il celebre agronomo sionista Aharon Aronsohn e il giurista Lemkin che, non a caso, sarà il coniatore del termine «genocidio». Forse presagivano che lo stesso destino sarebbe toccato agli ebrei, allora altra minoranza senza terra in un mondo sconquassato dai nazionalismi. Scrive Aronsohn: «Il popolo armeno, una delle componenti più parche e più industriose dell'impero turco è ora un popolo di mendicanti affamati e calpestati».
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