In Francia il governo Hollande, e in prima fila il Premier Manuel Valls, lanciano un piano per sanzionare anche legalmente razzismo e anti-semitismo. Gli attacchi contro gli ebrei francesi sono aumentati del 100% nel 2014, come riporta Le Monde di oggi.
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/04/2015, il redazionale a pag.15 dal titolo " Insulti razzisti: in Francia saranno reato", dove sono riportate anche le posizioni contrarie.
Ma razzismo e antisemitismo non si possono rubricare "opinioni", perchè incitano all'odio sociale e quindi alla violenza fisica, fino alle estreme conseguenze. Definirli illegali riteniamo che sia un buon punto di partenza per far riflettere sul loro reale contenuto.
Manuel Valls, François Hollande
Ecco il pezzo:
Stretta in Francia contro gli insulti razzisti e antisemiti. Il premier Manuel Valls ha presentato un piano in 40 punti e si è detto pronto a investire fino a 100 milioni di euro in tre anni. Il governo socialista di François Hollande ha annunciato che gli insulti razzisti e antisemiti verranno repressi come qualsiasi delitto di diritto comune e quindi considerati reati penali. Fino ad oggi venivano esaminati con la legislazione legata al diritto di stampa. «Più lenta e più tecnica rispetto a quella che riguarda gli altri delitti del codice penale», ha osservato il quotidiano «Libération». Dopo gli attentati di gennaio a Charlie Hebdo e all’Hyper Cacher, l’esecutivo intende dare un segnale forte: l’incitamento all’odio non può beneficiare di deroghe, anche a nome della libertà d’espressione. Gran parte delle stesse associazioni antirazziste, come anche molti giuristi specializzati in diritto di stampa, si sono espressi però contro il progetto che a loro avviso rischia di moltiplicare i processi in dossier spesso complessi che invece andrebbero trattati con molta attenzione e prudenza. «Rendere omaggio a Charlie Hebdo rafforzando la censura è una pura aberrazione», ha scritto su «Le Figarò» Anne-Marie Le Pourhiet, professoressa di diritto pubblico.
Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante