Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/04/2015, a pag.12, con il titolo " L'Isis minaccia gli Usa: un altro 11 sttembre ", l'articolo di Giordano Stabile sulle intenzioni prossime venture dello Stato Islamico. Per ora solo una minaccia, da prendere però sul serio.
Isis alla controffensiva, in Iraq e Siria, e anche sulWeb. Dopo la sconfitta a Tikrit, ripresa dall’esercito regolare iracheno e dalla milizie sciite, lo Stato islamico cerca la rivincita e ieri ha attaccato Ramadi, nella provincia irachena dell’Anbar, ora in gran parte sotto il suo controllo. Decine di uomini appartenenti alla tribù di Albu Faraj, che si sono rifiutati di unirsi agli islamisti per combattere l’esercito, sono stati decapitati. È il regime del terrore in tutte le aree controllate dagli jihadisti: a Falluja, altra città dell’Anbar, è stata pubblicata nellemoschee una lista di 100 persone da uccidere «perché non hanno giurato fedeltà» al Califfato. Più a nord, verso Mosul, dieci medici sono stati giustiziati con un colpo alla nuca perché si erano rifiutati di curare i combattenti islamisti. In Siria, vicino a Damasco, l’Isis continua ad attaccare il campo palestinese diYarmuk che vuole trasformare, anche scavando tunnel sotterranei, in una base per l’attacco al centro di Damasco e ai palazzi del potere. Su Twitter, invece, nonostante siano stati chiusi in un giorno 10 mila account islamisti, l’Isis ha lanciato l’hastag #WewillBurnUSAgain, con foto, video e minacce: «Un altro 11 settembre, manderemo mujaheddin a farsi esplodere nelle strade, bruceremo l’America».
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