Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/04/2015, a pag. 8, con il titolo "Yemen, i civili fra due fuochi. L'Unicef: è strage di bambini", la cronaca e commento di Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari e il suo recente libro "Il Califfato del terrore"
Terroristi houti in Yemen: sono appoggiati dall'Iran
Centomila profughi, almeno 540 vittime, carenza di cibo, acqua e medicinali: la nuova emergenza umanitaria è nello Yemen teatro della guerra civile fra milizie pro-saudite e pro-iraniane.
È l’Unicef a far sapere che «sono almeno centomila» le persone che hanno abbandonato case e proprietà a seguito dell’intervento militare panarabo, guidato dall’Arabia Saudita, per reinstaurare il governo del presidente Abdel Rabbo Mansur Hadi rovesciato dai ribelli houthi, ziadi assimilati agli sciiti, sostenuti da Teheran. «In gran parte i profughi sono donne e bambini» fa sapere Rajat Madhok, portavoce di Unicef, secondo il quale «i profughi vengono da Al-Dhale, Abyan, Amran, Saada e Hajia» ovvero le aree dove i combattimenti sono più intensi.
Il bilancio delle vittime
L’Unicef, basandosi su informazioni in loco, aggiunge che fra le almeno 540 vittime «i bambini hanno pagato un prezzo alto» perché 74 sarebbero stati uccisi e 44 feriti dal 26 marzo, quando Riad ha iniziato l’intervento aereo a sostegno dei miliziani di Mansour Hadi. I comandi sauditi imputano il bilancio di vittime civili alla «scelta degli houthi di posizionare i centri militari in zone densamente popolate» seguendo l’esempio di quanto fatto da Hamas a Gaza la scorsa estate e dagli Hezbollah in Libano durante il conflitto del 2006. Il portavoce dei ribelli houthi, Mohammed al-Bukhaiti, respinge tali accuse, imputa agli «aggressori sauditi ed ai loro alleati» gli «attacchi ai civili» e lamenta una «situazione umanitaria in deterioramento a causa dell’esaurimento delle scorte di cibo e medicinali». Ciò è vero anzitutto ad Aden, dove i combattimenti sono più aspri, e nella capitale Sana’a dove la Croce Rossa Internazionale sta tentando invano da lunedì di fare atterrare due aerei cargo con aiuti umanitari. Un piccolo velivolo della Cri è riuscito ad arrivare ma da qual momento l’aeroporto è stato inagibile a causa dei raid aerei arabi e dei colpi dell’antiaerea degli houthi, che sono sostenuti dalle truppe dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh.
«Ci troviamo di fronte ad un’emergenza umanitaria che accelera - afferma Sitara Jabeen, portavoce della Cri - perché il conflitto sta diventando più intenso, i civili ne sono le vittime ed è impossibile raggiungerli». Fra le preoccupazioni maggiori c’è l’interruzione della rete idrica, colpita negli scontri, che priva di acqua potabile vaste aree di Aden e Sana’a. «Aden è diventata una città fantasma - afferma Robert Ghosen, capo dell’unità della Cri per lo in Yemen - perché è stretta fra l’assedio degli houthi e i bombardamenti sauditi».
Le testimonianze
Testimonianze locali parlano di ospedali di Aden travolti da ondate di feriti che non riescono ad accogliere, con le ambulanze fermate da bande di armati che gettano in terra feriti e malati pur di impossessarsene. Per l’Organizzazione mondiale della sanità i feriti sarebbero «almeno duemila», le attività economiche «sono paralizzate» e le «strade sono inondate da rifiuti» innescando il timore di epidemie. Le Nazioni Unite intanto, con l’inviato Ashok Nigam, hanno ringraziato Riad per «il contributo all’evacuazione dallo Yemen» del personale dell’Onu, che contava oltre 100 persone.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante