IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal 29 marzo al 4 aprile 2015
A destra: Obama ha dichiarato: "Terremo sotto controllo il processo nucleare iraniano". Sarà così che ce ne accorgeremo?
Oggi, Pasquetta, non escono i quotidiani. Domani IC riprenderà l'abituale rassegna.
Fino all'anno scorso la Brigata Ebraica ha partecipato alle manifestazioni del 25 aprile
Le notizie della settimana vertono quasi tutte sull’accordo, pericoloso e per certi versi ridicolo per l’assurda e ipocrita ingenuità degli interlocutori, tra i 5+1 e l’Iran, ma, permettetemi, da italiana, di incominciare con una notizia che, se sarà confermata dai fatti, mi farà vergognare delle mie origini.
Mi riferisco alle manifestazioni che si terranno il 25 aprile, anniversario della Liberazione dell’Italia dal fascismo. Data pericolosa quella del 25 aprile a causa delle interferenze delle sinistre più estreme, quelle rossobrune, e dei loro compari filopalestinesi. Mi tornano in mente alcuni episodi collegati sempre a questa data, ad esempio la vergogna dell’anno scorso, quando gruppi di palestinesi e dell'estrema sinistra italiana, sventolando bandiere palestinesi, sono venuti alle mani con giovani ebrei di Roma, apostrofati come “squadristi sionisti” per aver reagito alle provocazioni. E come dimenticare la vergogna di altri anniversari simili quando, al passaggio della bandiera della Brigata Ebraica, partivano insulti e sputi da parte di gente dei centri sociali e di filopalestinesi venuti apposta per urlare il loro odio contro Israele.
Ditemi, secondo voi cosa c’entra la bandiera palestinese nei festeggiamenti del 25 aprile dal momento che la questione palestinese non ha nulla a che fare con la storia italiana? Ormai tutti sanno (spero!) che gli arabi guidati da Amin al Husseini, zio e mentore di Arafat, erano alleati di Hitler. Allora? Quale sarebbe il collegamento tra questa gente e la Liberazione? https://www.youtube.com/watch?v=Cy3aDIatrY0
Il vessilo della Brigata Ebraica ha tutta un’altra storia, innanzitutto non rappresenta la bandiera di Israele ma quella della gloriosa Brigata, e deve essere portato con orgoglio perché, mentre gli arabi urlavano Heil Hitler, gli ebrei di Israele (all’epoca Mandato britannico di Palestina) erano in Italia a combattere il nazifascismo accanto agli alleati per contribuire a salvare gli italiani! Hanno o no, dunque, il diritto di sfilare nel giorno della Liberazione per cui hanno combattuto e sacrificato la vita? E gli altri, quelli colla bandiera palestinese che ha fatto tanti morti per terrorismo in Italia, che diritto hanno di parteciparvi? Sarebbe come permettere a gruppi di neonazisti di sfilare con bandiere del Terzo Reich!
Ebbene, pare che quest’anno si andrà di male in peggio e che le manifestazioni saranno in mano alle estreme sinistre antisemite, ai palestinesi e loro ammiratori.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=57754
L’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) e la Brigata hanno già declinato la loro partecipazione a causa di rappresentanze (Fronte Palestina, Rete Palestina ecc.) “di cui non si capisce a che titolo presenti”, recita il comunicato di AndKronos. L'estrema sinistra filopalestinese e antisemita si approprierà quindi del 25 aprile, i rossobruni della politica italiana offenderanno i caduti antifascisti sventolando nelle piazze italiane una bandiera simbolo di morte e odio, estranea alla storia d’Italia.
Ma adesso veniamo all’Iran e a quell’accordo che definire vergognoso sarebbe poco, quasi tutti gli articoli di questa settimana ne parlano, ve ne segnalo alcuni: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=57742
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=57751
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=5775
E' molto interessante leggere i titoli scioccamente trionfanti dei giornali nel dare la notizia: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=57743
Ho trovato comiche nella loro tragicità le espressioni della Mogherini e del ministro degli esteri iraniano Zarif, durante l’annuncio dell’accordo al volgo, che saremmo noi: lei era seria, impettita come sempre, dura e fredda come un’aringa affumicata. A lui, al ministro iraniano, ridevano anche le orecchie. Aveva ottenuto quello che voleva, da marzo l’intransigenza iraniana aveva fatto sì che Obama, una alla volta, ritirasse tutte le linee rosse dell’accordo e, alla fine, l’Iran ne è uscito vittorioso dopo la totale resa dell’amministrazione Usa, dei balletti russi... prima no, dopo si... dell’assoluta incapacità europea di capire qualcosa, soprattutto il pericolo.
Il dramma è che, mentre i P5+1 siglavano l’accordo stringendo le mani sporche di sangue dei rappresentanti di un regime tra i più crudeli del mondo, terrorista e privo dei più elementari diritti umani, a Teheran il generale capo delle milizie Basij, dichiarava che “la distruzione di Israele non è negoziabile”. Mentre Mogherini e compagnia stringevano quelle stesse mani sporche, lo Yemen occupato dagli sciiti houthi mandati dagli ayatollah, sta annegando in un mare di sangue. Hanno stretto le mani sporche di chi arma e rifornisce di missili di ultima generazione Hezbollah con l’unico scopo di colpire Israele a morte; di chi spedisce armi e soldi a Hamas per riarmarsi e colpire ancora e con più forza Israele! Hanno stretto le mani di chi impicca omosessuali, donne e chiunque si opponga al regime. Complimenti!
La cosa che però spaventa ancora di più dell’Iran è Obama, la cui politica irresponsabile sta indebolendo l’Occidente già fiacco e molle di suo, incapace di reagire nel momento del pericolo, ormai schiavo dei peggiori tra gli arabi, invaso da schiere di possibili terroristi e di musulmani che, senza troppa fatica, vogliono eliminare le nostre tradizioni e i nostri valori per imporre i loro.
E’ di questi giorni la notizia che dai tribunali di Ferrara sono stati tolti i crocefissi. La notizia è impressionante non solo per la sua stupidità ma perchè fa amaramente pensare alle differenze tra minoranze e minoranze: gli ebrei italiani sono cittadini della Penisola da più di 2000 anni e mai nessuno di noi ha protestato per le tradizioni italiane e cattoliche. Non ci ha mai dato fastidio il crocefisso (anche se in suo nome siamo stati ferocemente perseguitati), non abbiamo mai reclamato per le celebrazioni natalizie, non abbiamo mai nemmeno pensato che potessero influire negativamente sulle nostre tradizioni. Non solo, noi, in quanto minoranza, abbiamo sempre celebrato le nostre ricorrenze quasi in sordina, con rispetto e discrezione, oltre che con molta paura. A nessuno è mai venuto in mente di chiederci se qualcosa “urtava la nostra sensibilità”. E adesso è mai possibile che tutto turbi i musulmani? E’ possibile che un paese dia un calcio alle proprie usanze millenarie per non urtare la loro sensibilità?
Che dire, amici? Quando si rinnegano le proprie radici, si dimenticano le proprie tradizioni per un senso disgustoso, disumano di ipocrita buonismo, quando si tolgono i simboli ancestrali del cristianesimo in un paese cattolico da sempre, quando si rinuncia a festeggiare il Natale nelle scuole per non offendere l’islam, quando si diventa zerbini dei più prepotenti a scapito della nostra cultura e della nostra civiltà, significa che siamo già morti. Significa che loro e la loro barbarie hanno vinto e che l’Iran (e Obama) se la ridono alle spalle di tutto l’Occidente.
Deborah Fait
Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile