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Corriere della Sera Rassegna Stampa
30.03.2015 Heidegger il più grande filosofo del '900 ? Pazzesca affermazione della Di Cesare
Che si dimette dalla vice-presidenza della Fondazione, ma non cambia idea sul nazistone

Testata: Corriere della Sera
Data: 30 marzo 2015
Pagina: 29
Autore: Antonio Carioti
Titolo: «E' ancora polemica sulla Società Heidegger: 'Siete provinciali'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/03/2015, a pag. 29, con il titolo "E' ancora polemica sulla Società Heidegger: 'Siete provinciali' ", l'articolo di Antonio Carioti.

La pubblicazione, pochi mesi fa, dei Quaderni neri di Martin Heidegger ha cambiato la percezione della relazione del filosofo tedesco con l'antisemitismo. Prima dell'uscita dei Quaderni neri, infatti, l'idea più diffusa tra gli studiosi del pensiero di Heidegger era che il suo antisemitismo fosse motivato da opportunismo becero. Con i Quaderni neri, invece, appare evidente che ci fosse ben di più, dal momento che l'antisemitismo sembra insito nei meandri della riflessione filosofica di Heidegger.
L'incapacità degli estimatori di Heidegger - trai quali l'odiatore di Israele Gianni Vattimo- di riconsiderare il pensiero del filosofo alla luce anche dei Quaderni neri è rivelatrice.  Donatella Di Cesare, di professione filosofa, non si rende nemmeno conto della gravissima responsabilità di Heidegger, proprio in quanto filosofo, è tra i più responsabili delle legittimazione del nazismo di fronte alla cultura europea. Non ce la venga più a contare, adesso, la maschera della Di Cesare è caduta, questo spiega anche la sua amicizia con Vattimo.

Ecco l'articolo:


Antonio Carioti               Donatella Di Cesare, senza più maschera


Martin Heidegger: un nazista che ha legittimato Hitler

Non c’è pace per la Martin Heidegger Gesellschaft («Società»), intitolata al filosofo tedesco. Dopo le dimissioni del presidente Günter Figal, due mesi fa, ora lascia anche la vicepresidente Donatella Di Cesare. Ma, ci tiene a precisarlo, per ragioni assai diverse, anche se comunque legate all’uscita dei Quaderni neri, i taccuini filosofici, a lungo inediti, in cui Heidegger esprime un forte antisemitismo.

«Figal — precisa Donatella Di Cesare — considera quei brani rivoltanti e non vuole più essere collegato a Heidegger. Io al contrario ritengo che proprio i Quaderni neri impongano di approfondire e ampliare il dibattito su quello che rimane il più importante pensatore del Novecento, per capire le origini filosofiche del suo antisemitismo».

La Heidegger Gesellschaft, a suo parere, si muove in senso opposto, in quanto «per un verso è rimasta in questi mesi chiusa, per l’altro ha deciso di far ritorno a Messkirch, paese natale del filosofo. È un gesto non solo metaforico, una chiusura provinciale opposta all’apertura internazionale che ritengo necessaria. Per loro è come se i Quaderni neri fossero irrilevanti: un tentativo di negare l’evidenza non meno sbagliato dell’atteggiamento di chi invoca il totale ripudio di Heidegger».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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