Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/03/2015, a pag.17, con il titolo "Forza Nuova, i libri al rogo e quel morbo totalitario", il commento di Pierluigi Battista, quanto mai opportuno in un momento nel quale in Italia si manifestano nel campo clerico-fascista pericolose manifestazioni che ricordano il nazismo. Forza Nuova le rappresenta con la violenza dei roghi dei libri, altre forze politiche - istituzionali - con una campagna ideologica di negazione dei diritti civili ancora più pericolosa per i risultati che può ottenere.

Pierluigi Battista

Eya Eya alalà di Forza Nuova

I libri sono sempre stati bruciati e distrutti dai fanatici e dagli intolleranti. Non era possibile sperare che quelli di Forza Nuova non fossero intolleranti e fanatici, ovvio. Ma ll fatto che oggi a Milano, anno 2015, intimino al loro seguaci di mettere al rogo i libri, significa che il morbo totalitario non è passato e che la loro testa è sempre ossessionata da una società da incubo, orrenda, in cui le idee diverse siano incenerite, gil autori di libri controversi annichiliti e perseguitati. Sono nazisti allo stato puro. Solo a un nazista oggi può venire in mente di suggerire la bestiale ipotesi di prendere libri colpevoli di diffondere «teorie omosessualiste» e fame combustibile per i camini e le stufe a legna. Non è stato solo il nazismo ad attizzare le fiamme per distruggere I libri scomodi. Cè stata l'Inquisizione, Stalin, Mao, PoI Pot; i talebani, gil energumeni barbuti dell'Isis a fare buona compagnia ai distruttori della cultura e dell'arte. Ma solo un nazista oggi può rivendicare la memoria del celebre rogo dei libri che nella Berlino del '33 portò l'Europa nella barbarie. I devastatori dei libri sanno dove colpire. Non fanno falò senza discernimento. Scelgono con attenzione i libri da gettare nelle fiamme. I nazisti bruciavano i libri al termine di elaborate liturgie. Conoscevano i testi pericolosi. Li portavano in piazza con appositi camion, Si presentavano in divisa. Intonavano inni marziali mentre i sicari prendevano i libri e gettavano nel rogo. Scherzare con questa barbarie, fare il verso ai piromani che vogliono distruggere le idee diverse non è una parodia. Ma contiene qualcosa di squallido. E tutto questo in una metropoli come Milano che vanta il primato di una grande editoria, di una cultura raffinata e non banale. Adesso arrivano 1 picchiatori, che se non picchiano fisicamente le persone, vogliono malmenare le idee, giuste o sbagliate non importa, che sono racchiuse nelle pagine di un libro. Statene alla larga. II loro fanatismo è parente di quei soldati dell'intolleranza che nelle settimane scorse a Mosul hanno demolito metodicamente le statue di un museo. È simile alla soldataglia di Pol Pot che aveva il compito di uccidere quelli che portavano gli occhiali perché potenziali «intellettuali», lettori di libri pericolosi. Mettete al riparo i libri, prima che arrivino I neobarbari di Forza Nuova ad appiccare il fuoco dell'intolleranza.
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