Riprendiamo dall'OSSERVATORE ROMANO di oggi, 12/03/2015, a pag. 3, la breve "Tensione a Gerusalemme".
Come da tradizione, l'Osservatore Romano non cerca di mascherare i propri toni ostili verso Israele. In questo caso si tratta di una breve che non contiene menzogne patenti, e tuttavia il tono è il consueto: si parla degli arabi palestinesi feriti senza spiegare che si tratta di gruppi di violenti che nel migliore dei casi solidarizzano con il terrorismo, nel peggiore sono terroristi essi stessi.
Ecco l'articolo:
Gerusalemme, veduta notturna
Torna la tensione a Gerusalemme. A meno di una settimana dalle elezioni politiche israeliane, decine di persone sono state ferite ieri durante scontri con le forze di sicurezza avvenuti a Kufer Akkab, un quartiere a nord di Gerusalemme a poca distanza dal checkpoint di Qalandia.
Come riporta l'agenzia Maan, che cita la Mezzaluna rossa palestinese, le cause che avrebbero innescato gli scontri sarebbero state le operazioni di livellamento del terreno della zona: queste operazioni sarebbero state percepite dai palestinesi come i preparativi per l'ampliamento della barriera di separazione. Kufr Akkab è stata annessa a Gerusalemme est nel 1980 ma è di fatto — sottolineano molti analisti — separata dalla città dalla barriera.
Altri episodi di violenza sono stati registrati ieri in diverse parti della città. In tutto, secondo le cifre fornite dall'agenzia governativa palestinese Wafa, ventitré giovani palestinesi sono stati arrestati dall'esercito israeliano: diciotto nel distretto di Betlemme, tre a Nablus e due a Jenin, nel nord dei Territori palestinesi.
Lo status di Gerusalemme è uno dei punti nodali del contenzioso tra israeliani e palestinesi. Questi ultimi, infatti, rivendicano la parte orientale della città come capitale di un loro futuro Stato autonomo. Ciò nonostante le trattative dirette — su questo come su altri punti — sono ferme da tempo.
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