Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/03/2015, a pag. 12, con il titolo "Orrore Isis, bimbo uccide 'spia del Mossad' ", cronaca e commento di Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari e il suo recente libro "Il Califfato del terrore"
Un fotogramma del nuovo video dello Stato Islamico
Con un video di 13 minuti sull’esecuzione di una presunta spia del Mossad, lo Stato Islamico (Isis) recapita la prima sfida diretta ad Israele. Il personaggio del video è Muhammad Musallam, 19 anni, palestinese di Gerusalemme Est che dopo aver completato 12 anni di scuole dell’obbligo ed essersi offerto volontario come pompiere in Israele, tre mesi fa scelse di partire per la Siria facendo sapere alla famiglia di aver scelto di «morire da martire». Nell’ultimo numero di «Dabiq», il magazine di Isis, la sua storia è raccontata in un’intervista-confessione che il video di «Al Hayat» ripropone dal vivo.
È Musallam, vestito d’arancione come i condannati a morti di Isis, a raccontare di essere stato «reclutato dal Mossad per spiare i fratelli palestinesi» in cambio di «5000 shekel» (circa mille dollari) ed aver più volte aiutato gli israeliani a identificare «chi lanciava pietre». Nel video Musallam fa i nomi degli arabo-israeliani che lo avrebbero reclutato, spiegando che gli israeliani gli chiesero di compiere una «nuova missione» e «andare nello Stato Islamico per fargli sapere dove si trovano i depositi di armi e soprattutto quali sono i nomi dei palestinesi che vi combattono». In cambio di queste informazioni «mi offrirono una casa e molto danaro».
Messaggio elettorale
Fu così che, secondo il racconto del video, Musallam arrivò in Siria «passando dalla Turchia» per unirsi a Isis dove però venne scoperto, arrestato e interrogato. Terminata la confessione, il video mostra l’esecuzione dove un jihadista adulto - parlando in francese - si rivolge agli «ebrei» paragonandoli ai «crociati», preannunciando «punizioni» e assicurando la «prossima liberazione di Gerusalemme». Si tratta probabilmente di Sabri Essid, cognato di Mohammed Merah, l’attentatore che colpì una scuola ebraica a Tolosa nel 2012.
Sullo sfondo di immagini della città vecchia di Gerusalemme, con la moschea della Roccia in primo piano. Nel linguaggio di Isis ciò significa rivolgersi ai palestinesi di Gerusalemme Est - a una settimana dal voto politico in Israele - chiedendogli di unirsi alla jihad contro «gli ebrei», puntando sull’impatto visivo dell’eliminazione della «spia» per attestare la propria sanguinosa credibilità. L’esecuzione viene affidata a un adolescente che, in tuta mimetica, si mette davanti a Musallam e gli spara in fronte con la pistola, per poi scaricare su di lui più proiettili in maniera analoga a quanto fatto - in un video precedente - da un bambino kazako nei confronti di due presunte spie russe. L’esecuzione delle spie affidata a minorenni rientra nei messaggi del Califfo al-Baghdadi sulla volontà di adoperare i «cuccioli della Jihad» per combattere le «guerre del futuro».
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