Pubblichiamo una lettera inviata a IC da un lettore, segue il nostro commento.
Benjamin Netanyahu
Guardando la home page di IC mi è venuto un dubbio: siete diventati una testata partitica del Likud? Che la linea editoriale di IC (che ufficialmente non si schiera con questo o quel partito) abbia sempre guardato con simpatia al presidente uscente è chiaro, ma mi sembra si stia esagerando. Sabato c'è stata una manifestazione contro Bibi cui hanno aderito circa 35 mila persone, che considerata la popolazione di Israele è un numero enorme, equivalente a oltre 300 mila in proporzione con l'Italia. Nemmeno una parola. In compenso sulla home page appare lo spot di Netanyahu, definito "il più divertente della campagna elettorale. Francamente mi sembra che vi schieriate in maniera palese.
Aldo Vita, Roma
IC non pubblica in queste pagine lettere inviate dai lettori. Facciamo una eccezione, per il contenuto, che ci offre l'occasione di chiarire la nostra visione su politica e partiti. IC non entra mai in quetioni che riguardano i partiti italiani, tranne, ovviamente, quando prendono una posizione ostile a Israele , tanto da meritare la nostra critica. Per Israele, ci asteniamo ancora più marcatamente, ritenendo che soltanto gli israeliani abbiano il diritto/dovere di scegliere da chi essere governati. Questo però non ci esime dal dire la nostra su quanto è avvenuto nella campagna elettorale, che peraltro abbiamo seguito dettagliatamente, e con grande equilibrio, con le cronache di Manfred Gerstenfeld. La sua ultima esce oggi, con la cronaca del grande comizio in Piazza Rabin a Tel Aviv (questo per rispondere alla critica del nostro lettore), IC non è diventata propagandista del Likud, nè di nessun altro partito israeliano, ha espresso il proprio parere sulla figura del Premier Bibi Netanyahu. Mai nella storia israeliana un primo ministro è stato attaccato come Bibi. Non potendolo accusare per la sua politica, è stata sferrata persino una campagna denigratoria contro sua moglie Sarah, risoltasi poi in niente. Tutti contro Bibi, quindi. Non noi. Il motivo è semplice. Se vincesse la coalizione Herzog/Livni Israele si troverebbe esposta ai voleri dell'Amministrazione Obama, con i rischi per la sicurezza del Paese. Persino David Grossman, acerrimo avversario di Netanyahu, ha riconosciuto il valore delle sue affermazioni davanti al Congresso americano, concordando sul fatto che l'Iran, e il terrorismo che rappresenta, sia oggi il maggior pericolo per lo Stato ebraico. Obama guiderà la Casa Bianca ancora per due anni. Se in questo lasso di tempo Israele venisse governato dalla coalizione Herzog/Livni sarebbe un disastro, per Israele ma anche per il futuro rapporto con i palestinesi. Per questi motivi ci auguriamo la riconferma di Netanyahu alla guida dello Stato ebraico. Un leader, pragmatico, equilibrato, nè di destra nè di sinistra, il meglio che oggi possa esserci per guidare Israele in un momento difficile. Tutti i nostri media danno spazio ai suoi oppositori, cantanti, scrittori, politici e chi ne ha più ne metta. Non è una novità. E' la stessa canzone che l'Europa cantava negli anni '30/40. Non avere imparato nulla da quella esperienza è la nostra tragedia più grande.
IC Redazione