Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/03/2015, a pag.15, con il titolo " L'Isis cancella la cultura, ruspe sul sito di Nimrud il gioiello degli assiri", la cronaca-commento di Maurizio Molinari
In alto: Maurizio Molinari
Bulldozer contro le rovine della Cittadella di Nimrud. L'antica capitale del regno dell'Assiria, costruita circa 2900 anni fa, è sotto attacco da parte di trattori, camion e ruspe dello Stato Islamico (Isis) su ordine del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi intenzionato a ridurre in polvere il «simbolo pagano». A dare la notizia dell'aggressione è il ministero delle Antichità di Baghdad, secondo il quale «i miliziani di Isis hanno spostato i mezzi circondando Nimrud, sul Tigri, per cancellare la nostra eredità nazionale». Il governo di Baghdad ritiene che la distruzione sia avvenuta ma non è in grado di dire quanto sia estesa. L'attacco delle ruspe avrebbe investito la Cittadella da ogni lato: Ziggurat, il Palazzo Nord-Occidentale e il Tempio di Nabu. Nimrud si trova 30 km a Sud di Mosul e alla fine degli Anni Ottanta vi vennero scoperte le tombe reali assire considerate uno dei maggiori ritrovamenti del XX secolo. Una fonte tribale di Nimrud ha dichiarato alla Bbc che i miliziani «prima hanno portato via dalla Cittadella quanto potevano» e poi «hanno raso al suolo il resto». II saccheggio, destinato all'autofinanziamen-to, è dunque parte integrante dell'opera di distruzione. Abdulamir Hamdani, archeologo iracheno alla Stony Brook University di New York, si dice «devastato» da quanto sta avvenendo nella città fondata 3300 anni fa e considerata il gioiello dell'epoca assira. Irina Bokova, capo del Dipartimento Cultura dell'Unesco, parla di «distruzione sistematica» paragonandola a un «crimine di guerra» e prevedendo che «dopo Nimrud i bulldozer raggiungeranno Hatra», a sud di Mosul, dove si trovano i templi ellenici, romani e orientali risalenti a 2300 anni fa. Esperti iracheni affermano che le statue di Hatra sarebbero state già «attaccare e sfigurate» dai miliziani di Isis L'opera di «obliterazione del passato», come la definisce Hamdani, è iniziata con l'attacco al museo e alla biblioteca di Mosul, e rientra nell'intento di azzerare l'identità irachena che vede lo Stato Islamico impegnato anche a correggere i libri di testo scolastici cancellando ogni riferimento all'Iraq. In maniera analoga a quanto avviene con i riferimenti alla Siria nelle scuole di Raqqa perché l'intenzione è di far nascere dei «nuovi musulmani» senza alcun legame con gli Stati arabi moderni.
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