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Corriere della Sera Rassegna Stampa
26.02.2015 Al Jazeera: non emittente indipendente, ma organo del Qatar, Stato terrorista
Commento di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 26 febbraio 2015
Pagina: 19
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «I droni su Parigi e i giornalisti di Al Jazeera»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/02/2015, a pag. 19, con il titolo "I droni su Parigi e i giornalisti di Al Jazeera", il commento di Stefano Montefiori.

A prescindere da chi siano i responsabili dei fatti della notte scorsa a Parigi, Al Jazeera non è una televisione indipendente, ma una diramazione politica del Qatar. E il Qatar è - insieme alla Turchia - il principale sostenitore della Fratellanza Musulmana e di Hamas; è inoltre un Paese tra i più ricchi al mondo (grazie unicamente all'estrazione del petrolio) che fonda il benessere di pochi sul lavoro in condizioni pressoché schiavistiche di centinaia di migliaia di immigrati asiatici. Al Jazeera, inoltre, è di gran lunga la più importante emittente del mondo arabo: condiziona, di conseguenza, le opinioni di centinaia di milioni di persone.
Coloro che lavorano per Al Jazeera sono politici al servizio di un regime che fomenta esplicitamente il terrorismo, prima ancora che giornalisti, e come tali dovrebbero essere trattati.

Ecco l'articolo:


Stefano Montefiori


Al Jazeera: non una emittente indipendente, ma l'arma del Qatar, Stato terrorista

Per la seconda notte consecutiva Parigi è stata sorvolata da cinque droni, stavolta più piccoli di quelli di lunedì. Resta il mistero di chi sia responsabile di una violazione della legge che può costare fino a un anno di carcere e 75 mila euro di multa. Non c’entrano probabilmente i tre giornalisti di Al Jazeera — di 34, 52 e 68 anni — che sono stati arrestati intorno alle 15 e 30 di ieri al Bois de Boulogne, il parco a ovest della capitale. «Uno faceva volare il drone, il secondo filmava e il terzo guardava» hanno detto le autorità. I tre hanno fatto le spese della preoccupazione e anche del nervosismo delle forze dell’ordine, che da molte settimane ormai sembrano non sapere come contrastare i voli proibiti. Alla fine dell’anno scorso, sono stati segnalati una ventina di sorvoli di centrali nucleari; poi, nella notte del 20 gennaio, un drone è stato avvistato sopra l’Eliseo; qualche giorno fa altri apparecchi hanno sorvolato quattro sottomarini nucleari nella rada di Brest, lunedì notte cinque droni sono stati visti sopra l’ambasciata americana, place de la Concorde, la Tour Eiffel, place de la Bastille e la Tour Montparnasse; la notte successiva, altri sorvoli, più o meno negli stessi luoghi.

Visti gli obiettivi e l’azione simultanea, sembra improbabile che si tratti di una ragazzata. I giornalisti di Al Jazeera — la nazionalità non è stata resa nota — hanno fatto volare il loro apparecchio in pieno giorno, in una zona del Bois de Boulogne con poche persone e pochi alberi, che talvolta viene usata dagli appassionati per provare i droni giocattolo confidando nella tolleranza della polizia. Ma hanno scelto il momento sbagliato, non è più tempo per chiudere un occhio. La legge francese proibisce l’uso dei droni nelle aree urbane e gli avvistamenti sopra «obiettivi sensibili» — mentre il piano antiterrorismo Vigipirate è sempre al livello massimo — hanno provocato l’apertura di un’inchiesta della Gta (gendarmeria dei trasporti aerei). Secondo la Cnn , i francesi hanno anche contattato i servizi segreti americani per ottenere la loro collaborazione nelle ricerche. Il portavoce del governo Stéphane Le Foll dice che «non è il caso di essere troppo inquieti ma bisogna comunque esercitare una certa vigilanza, prendiamo la questione sul serio».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@corriere.it

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