La più grande agenzia di disinformatija dai tempi del KGB
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Hamas attacca Israele...
Hamas attacca Israele...
Hamas attacca Israele...
Israele si difende
I media: "Oggi Israele ha attaccato Gaza"
Cari amici,
occuparsi di Medio Oriente, come Informazione Corretta fa da quasi quindici anni anni, richiede innanzitutto di fare i conti con la disinformazione sistematica che avvolge la guerra degli arabi contro Israele e in parte la costituisce. Ve ne faccio oggi qualche esempio, perché da un po' di tempo vi è una novità importante e bisogna ragionarci sopra.
La disinformazione tradizionale funziona così: la fertile fantasia levantina dei palestinisti inventa una notizia contro Israele. “Inventa” può voler dire raccontare qualcosa che non esiste proprio ed è del tutto inverosimile, come le storie degli animali (Israele manda a devastare i campi dei poveri palestinesi dei terribili cinghiali, con cui evidentemente si intende bene, perché gli ebrei sono per il Corano “figli di scimmie e maiali”, e quando in Egitto regnava la Fratellanza Musulmana, spediva anche dei pescecani a Sharm El Sheik per rovinare il turismo). Oppure può voler dire gonfiare e stravolgere i dati (per esempio è vero che nelle guerre di Gaza sono morti ANCHE dei bambini arabi, ma le statistiche tratte dagli stessi dati di Hamas mostrano che in proporzione alla popolazione, fra i morti erano molto sovrarappresentati i giovani uomini fra i 20 e i 29 anni, cioè i combattenti ed erano altrettanto sottorapresentate donne e bambini - segno evidente dello sforzo israeliano di non colpire la popolazione civile; ma i propagandisti arabi, basandosi sui vecchi stereotipi antisemiti, gridano che gli ebrei ammazzano i bambini. Ci sono poi le inversioni della casualità (per esempio fra il lancio dei razzi di Hamas e le rappresaglie israeliane), eccetera eccetera. Queste invenzioni vengono puntualmente bevute dalla stampa occidentale che si fa portavoce della propaganda terrorista.
Un caso molto curioso del genere c'è stato in questi giorni. Tutto il Medio Oriente è stato investito da un'ondata di maltempo eccezionale, con neve fino al Negev, strade e scuole chiuse in tutta Israele, allagamenti. morti e dispersi. Questo è accaduto anche a Gaza, anche perché quelli di Hamas sono sì bravi a costruire i tunnel, non li usano però per smaltire l'acqua piovana, ma per cercare di infiltrarsi oltre il confine israeliano, rapire e ammazzare chi riescono. E quindi molte zone sono state invase dall'acqua. Qualche buontempone si è inventato che l'alluvione deriva dal fatto che Israele avrebbe aperto delle dighe rovesciando l'acqua su Gaza. Peccato che non ci siano dighe apribili nei dintorni, al massimo qualche stagno (potete verificarlo anche voi visivamente con Google Maps) e che il territorio da quelle parti sia piatto, una pianura che degrada lentamente verso il mare, come in Italia sulla riviera veneta e quella romagnola settentrionale. Provate a pensare di rovesciare una diga su Ravenna o Aquileia, se rendo l'idea. Ma naturalmente la propaganda di Hamas è stata ripresa ed enfatizzata da Al Jazeera, che continua a fare il megafono di ogni terrorismo mediorientale, e ci è cascato anche un giornale britannico, il Daily Mail (http://www.jpost.com/Israel-News/Daily-Mail-epic-geography-fail-UK-paper-claimed-Israel-flooded-Gazas-major-West-Bank-cities-392057), che si è addirittura inventato una “Gaza Valley” , come se Gaza non fosse sistemata in pianura lungo il mare ma verticalmente verso le colline che sono a qualche decina di chilometri. Non solo, Il Daily Mail si è anche inventato un nesso con il fatto che l'azienda elettrica israeliana in questi giorni sta staccando la corrente a una serie di utenze morose in Giudea e Samaria da cui ha un credito di 100 milioni di euro, che non sono bazzecole. Avete mai provato a non pagare la bolletta all'Enel? Prima o poi vi chiudono la corrente. Il punto è però che le due cose non c'entrano niente, perché il problema elettrico è nelle città a Nord di Gerusalemme, a un centinaio di chilometri da Gaza. Naturalmente il giornale non ha spiegato queste verità elementari, nonostante le smentite: non sarebbe stato politicamente corretto (http://honestreporting.com/dam-busted-palestinian-lie-exposed/).
Più complicato è l'altro tipo di disinformazione, che non ha origini palestinesi. Per esempio, tutti i giornali hanno detto che Obama si era offeso con Netanyahu per non essere stato informato prima del discorso che terrà la settimana prossima al Congresso americano. Peccato che sia una Bugia, l'amministrazione era stata regolarmente informata, come ha dovuto ammettere il giornale che aveva diffuso per primo la notizia, solo che aveva bisogno di un pretesto per boicottare Bibi Netanyahu (www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/191103). Un'altra storia largamente ripresa è che gli ebrei europei sarebbero contrari all'invito reiterato di Israele a trovar rifugio nello stato ebraico, come se questa fosse una novità.
La cosa più divertente di ieri è la notizia, diffusa su tutti i giornali, che il Mossad smentirebbe Netanyahu sul pericolo nucleare iraniano. E' una storia raccontata da tutti i giornali, ripresa per esempio sul sito della Rai (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/spycables-nuove-rivelazioni-servizi-segreti-ambasciate-mossad-smentisce-netanyahu-iran-non-stava-producendo-armi-nucleari-80e93959-9c4b-4c06-8d7e-dd0cbb160a01.html) e su quello di Repubblica (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=57322). E' una storia proprio buffa, davvero difficile da credere. Sarebbe andata così: Al Jazeera, sì sempre lei, avrebbe un informatore nei servizi segreti sudafricani. Questo informatore avrebbe detto all'emittente filo terrorista del Qatar che qualche anno fa il Mossad avrebbe detto al servizio segreto sudafricano, o che comunque questo, spiando gli israeliani avrebbe saputo che il Mossad non era d'accordo con Netanyahu. Notate che Israele e Sudafrica, dopo la sceneggiata della conferenza contro il razzismo di Durban del 2001 (risoltasi in conferenza contro Israele), praticamente non si parlano e così presumibilmente anche i loro servizi segreti, che però non hanno neanche bisogno di farsi tanto la posta a vicenda essendo ben lontani. Tant'è vero che a questa storia hanno creduto tutti i giornali... salvo quelli israeliani, anche contrari a Netanyahu come il Times of Israel, che titola “I rapporti del Mossad difficilmente smentiscono Netanyahu” (http://www.timesofisrael.com/mossad-cables-prove-hardly-contradictory/). Oltretutto che ci fosse una dialettica sul grado di preparazione dell'Iran fra governo e servizi segreti in Israele è una vecchia storia, pubblica da due o tre anni.
E allora dove viene questa storia? (E magari l'altra confusissima, raccontata dalla Stampa che dato che la Cia tredici anni fa ha fatto avere all'Iran dei progetti falsi della tecnologia atomica per sabotarne l'armamento... oggi non possiamo dire se davvero l'Iran vuole la bomba atomica: http://www.lastampa.it/2015/02/24/esteri/la-trappola-della-cia-alliran-quei-disegni-nucleari-sbagliati-O7V6PXdNwmgFU5zp9WHZSI/pagina.html. Ma scusate, se non vuole l'atomica, perché si batte per avere migliaia di centrifughe che non servono ad altro? L'Italia, per esempio, o la Germania hanno un'industria avanzata e non hanno mai chiesto di istallare migliaia di centrifughe per arricchire l'uranio). Lo spiega bene un articolo del Jerusalem Post (http://www.jpost.com/Israel-News/Politics-And-Diplomacy/Israel-says-leaked-report-of-Netanyahu-Mossad-rift-on-Iran-sanctions-is-Obamas-revenge-388554): è un altro regalino di Obama, che magari non sarà un agente comunista come alcuni sostengono (anche se...), e certamente ha accumulato una serie di sconfitte in politica internazionale che neanche i dilettanti allo sbaraglio; ma ha messo su la più grande agenzia di disinformatija dai tempi del vecchio KGB. Potrebbe essere anche una buona idea nella società dell'informazione, peccato lo faccia ai danni degli alleati e non dei nemici.
Insomma, la nuova disinformazione sul Medio Oriente non nasce a Gaza o a Ramallah, ma a Washington DC e il suo indirizzo è White House, 1600 Pennsylvania Avenue.
Ugo Volli