Complottismo e antisemitismo
Commento di Deborah Fait
Rai Uno. Uno Mattina, rubrica “Sarò Franco”
Giornalista Franco Di Mare
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-09a72a29-f68b-4cbd-a98c-7edd19bf1b12.html
23 febbraio, 7.48 a.m. minuto 44/45
Lo fanno parlare alle 7.48 della mattina quando la gente sta andando al lavoro, gli studenti a scuola e a seguirlo sono quasi esclusivamente pensionati e casalinghe. Mi riferisco a Franco Di Mare, il giornalista di Rai Uno che ogni mattina tiene la rubrica “Sarò Franco” in cui parla di attualità politica o fatti di cronaca, molto spesso di Israele, ebrei e antisemitismo, temi purtroppo sempre attuali.
Ieri, 23 febbraio, l’argomento è stato il complottismo. L’idea del complotto, che affascina molta gente la cui particolarità caratteriale è il sospetto, che un tempo teneva banco nei bar magari davanti a una bottiglia di vino, oggi, grazie al web, “attraverso vere e proprie autostrade telematiche” come dice Di Mare, può raggiungere milioni di persone.
Il giornalista parte dall’esempio di alcuni personaggi dello spettacolo sui quali, una volta passati a miglior vita, sono state inventate storie impossibili e miti assurdi, per arrivare all’idea del complotto di cui sarebbero responsabili Israele e gli ebrei: il Mossad coinvolto nell’attentato alle Torri Gemelle dove, dicono le fantasie malate, non c’erano ebrei quindi nessuno di loro fu vittima. In realtà gli ebrei presenti nelle Torri erano tanti e in tanti morirono. Ricordo ancora la rabbia furibonda quando leggevo sui vari siti del web queste menzogne, ricordo con disgusto come, alle nostre accorate proteste, la risposta era sempre il sarcasmo.
Le Torri Gemelle in fiamme: un'immagine che segna la nostra epoca
La falsità del coinvolgimento di Mossad e CIA nell’attentato alle Twin Towers era partita dall’Egitto e fu ritenuta verità assoluta anche da media tradizionalmente seri e attenti, si sa che “la calunnia è un venticello” che affascina e si diffonde con enorme facilità ingigantendosi nel tempo, infatti ancora oggi, a distanza di 15 anni, c’è chi ci crede. Purtroppo la stupidità e la mediocrità sono le forze che governano il mondo.
L’ultima colossale menzogna con cui Di Mare ha aperto la trasmissione riguarda il califfo Al Baghdadi che, secondo una rivista americana, subito ripresa dall’Iran (un nome, una garanzia) sarebbe in realtà un ebreo di nome Elliot Shimon, personaggio creato e messo là da Israele e dagli americani per alimentare un odio profondo contro il mondo islamico e permettere così a Israele di conquistare tutto il Medio Oriente. Questo mi fa venire in mente la favola di Hitler, anch’egli tacciato di essere ebreo, che molti anni fa gli antisemiti avevano messo in circolazione e che purtroppo ancora oggi qualcuno soffia nell’orecchio di qualcun altro. Non è strano che ad ogni personaggio storico perfido, infido, malvagio qualcuno affibbi l’etichetta di ebreo?
Pensate che enorme operazione pubblicitaria per alimentare ”l’odio-che-non-finisce- mai”, quello per il popolo ebraico. Personalmente ho dovuto risentire questa porcheria un paio di anni fa durante un mio viaggio in Italia. Con aria innocente, sinuosa, untuosa, uno mi ha chiesto “ma, secondo te, Hitler era ebreo?”. Che fai? Gli spieghi che non è vero, gli ricordi l’albero genealogico dell’imbianchino? No, puoi solo guardare con disprezzo e schifo chi ti fa una domanda del genere.
Purtroppo chi mette in giro queste menzogne sa perfettamente che saranno dure a morire. E’ la famosa manipolazione usata furbescamente anche dai palestinesi per cambiare la storia di Israele e farlo apparire come usurpatore di terre. Ancora oggi l’ANP, Hamas e i loro simpatizzanti usano questa tecnica per delegittimare Israele e purtroppo lo fanno con successo, praticamente è il loro cavallo di battaglia.
L'attentato contro Charlie Hebdo ha dato nuovi spunti ai complottisti
Altro complotto di cui ha parlato Di Mare è il massacro di Charlie Hebdo: i terroristi erano attori di Hollywood come le vittime e anche questo fatto è stato architettato dagli USA in combutta con Israele. Il motivo è sempre lo stesso: mettere in cattiva luce l’Islam, religione di pace e amore, e far odiare i musulmani, personcine buone, gentili e paciose. “Purtroppo", conclude Di Mare, "molti di quelli che professano queste idee malate siedono in Parlamento (secondo voi a chi si riferiva? Io un’idea ce l’avrei!), magari arrivassero i marziani a portarseli via!”
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ab187db5-02ac-404a-91ea-8fb15e732a4c.html#p=018febbraio
Il 18 febbraio Franco Di Mare ha parlato di antisemitismo prendendo spunto dalle affermazioni di un giudice austriaco Philppe Cristl il quale ha dichiarato che gridare “Morte agli ebrei” non è un’affermazione antisemita ma una critica alla politica di Israele quindi accettabile. Guardate, guardate il video, amici, fa inorridire e vergognare di essere europei. Quando gli ebrei incominciano a muoversi, dice Di Mare, significa che c’è da preoccuparsi. Dal 1960 ad oggi la popolazione ebraica d’Europa si è dimezzata.
Ho trovato agghiacciante una rivelazione del giornalista: guardando il video di Zvika Klein, giornalista israeliano che, con la kippà in testa, è andato in giro per le periferie di Parigi prendendosi insulti e sputi, qualcuno della redazione della RAI ha commentato : “Se l’è andata a cercare”. Capite? A me è venuta la pelle d’oca al pensiero che qualcuno anzichè inorridire davanti alle immagini di odio e razzismo, arrivi a dire “se l’è andata a cercare”. Ma di cosa è fatta la gente? Eppure, amici, simili commenti escono dalla bocca di gente comune, gente normale, non delinquenti iscritti a un partito nazifascista.
La realtà in Europa è preoccupante. Oltre alle scuole circondate da polizia e filo spinato come in Belgio, oltre a un insegnante che dice all’allieva ebrea “dovremmo mettervi tutti su un carro merci”, oltre al non uscire mai di casa la sera in molte capitali europee, oltre all'obbligo di nascondere ogni simbolo che possa farli riconoscere, gli ebrei devono sempre giustificarsi e scusarsi. In certi ambienti l’odio per gli ebrei è qualcosa di cui andar fieri come indossare un abito firmato o guidare una bella macchina, succede in Inghilterra, dove essere compassati è un dovere sociale (finchè si è sobri), dove l’antisemitismo è considerato cool, dove una baronessa di antico lignaggio ha chiesto pubblicamente agli ebrei inglesi di prendere le distanze da Israele. Scusatevi, dunque, giustificatevi sempre, tenete un basso profilo, nascondetevi, via le matite della satira, via la kippa perché se urtate la sensibilità della gente qualcuno dirà che “ve la siete andata a cercare”.
Conclude Di Mare, finiti i giorni dell’orgoglio, incominciano quelli della vergogna! Desidero ringraziare Franco Di Mare per il suo coraggio, la sua coerenza, il suo senso della giustizia e della libertà di pensiero. Possono costringere a nascondere le matite ma le idee e la voce per esprimerle nessuno può eliminarle, restano per sempre con orgoglio e con onore!
Deborah Fait
Gerusalemme Capitale di Israele, unica e indivisibile