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La Repubblica Rassegna Stampa
19.02.2015 Riconoscere la Palestina? Un aiuto al terrorismo
Naor Gilon, ambasciatore di Israele a Roma, intervistato da Vincenzo Nigro

Testata: La Repubblica
Data: 19 febbraio 2015
Pagina: 11
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «'Mossa inutile e dannosa: rischia di fare un favore soltanto agli estremisti'»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 19/02/2015, a pag. 11, con il titolo "Mossa inutile e dannosa: rischia di fare un favore soltanto agli estremisti", l'intervista di Vincenzo Nigro a Naor Gilon, ambasciatore di Israele in Italia.


Vincenzo Nigro                Naor Gilon

«Vorrei rivolgermi con rispetto e amicizia agli italiani, ai loro rappresentanti supremi che decidono di votare o meno una mozione sul riconoscimento della Palestina. Vorrei dire una cosa molto semplice: questa mozione è solo un fatto simbolico, ma è inopportuna e negativa, e soprattutto inutile perché cade nel momento in cui in Israele c’è un governo di transizione, in attesa delle elezioni. Non capisco come mai in Italia si arrivi per ultimi a votare questa mozione, e lo si fa a pochi giorni dalle elezioni nel mio paese». Naor Gilon, l’ambasciatore di Israele a Roma, è in visita in Sicilia: al telefono trasmette una sorpresa sincera, soprattutto sui tempi, peraltro in serata poi slittati: «La mozione servirà solo a far dire a qualcuno che “l’Italia ci ha tradito”, cosa che noi sappiamo non essere vera».

Ambasciatore, è chiaro che tutte queste mozioni sono “inutili”, non effettive. Ma sono il segno che una parte crescente delle opinioni pubbliche europee ritengono che Israele abbia perso troppo tempo con i palestinesi. «Questo tipo di operazione ha innanzitutto elementi di politica interna. Mi preme dire una cosa chiara: aiuta davvero al pace soltanto capire che essa non può che essere negoziata. Da Oslo in poi, tutti i primi ministri di Israele hanno riconosciuto che uno Stato palestinese dovrà esistere. Ma deve nascere da un negoziato».

Israele sembra però ormai incapace di negoziare seriamente: lo stesso Netanyahu, se volesse concedere qualcosa sarebbe sotto ricatto della destra estrema. Questo puo’ essere un modo per far capire che il mondo si aspetta che cambiate posizione. «Ma noi non accetteremo mai uno Stato palestinese nato per imposizione esterna. Noi dobbiamo avere garanzie totali sullo Stato palestinese che potrebbe nascere al nostro fianco. Dobbiamo negoziare qualcosa che non sia una nuova entità vittima possibile del nuovo terrorismo che sta dilagando in tutto il Medio Oriente».

E’ rimasto sorpreso dalla posizione del Pd? Gentiloni e lo stesso Renzi avevano detto di condividere la posizione di Angela Merkel, che ha bloccato un voto simile in Germania. «Io sento ogni giorno gli esponenti del Pd, ogni settimana il loro responsabile Esteri Enzo Amendola. Spero che il testo della loro mozione tenga in considerazione le posizioni che Israele ha presentato a loro molte volte».

E quali sono? «Una risoluzione che non ricorda chiaramente ai palestinesi che un loro Stato nascerà da un negoziato è un sostegno gratuito a chi vuol fare da solo, a chi vuole aggirare le posizioni di Israele. E le posizioni di Israele sono costruite per provare a garantire la sopravvivenza di Israele stessa. Una mozione sbagliata non farà vivere la Palestina, ma darà altro sostegno agli estremisti, a chi alla fine crede che non ci sia prezzo da pagare per avere uno Stato: e il prezzo sarebbe garantire che Israele possa vivere in pace e sicurezza».

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