Riprendiamo dal SECOLO XIX di oggi, 10/02/2015, a pag. 4, con il titolo "Il Parlamento adesso accelera sul reato di negazionismo", la cronaca di I. Lomb.
Il Parlamento italiano
Se tutto filerà liscio, questa sera per la prima volta in Italia sarà approvata una legge che introduce il reato di negazionismo. Dopo diversi stop and go, mille polemiche, per una tipologia di illecito penale che di fatto chiama in causa il reato di opinione, il Senato dovrebbe approvare il ddl che modifica l'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra.
Una norma sostenuta da tutto l'arco parlamentare, salvo la Lega. La prima firmataria è Silvana Amati del Pd, secondo Lucio Malan, di Forza Italia. La strage di Charlie Hebdo e i recenti rigurgiti di antisemitismo, che hanno coinciso con le celebrazioni della Giornata della Memoria, hanno dato una spinta all'accelerazione dell'iter.
Auschwitz
La relazione introduttiva della legge farà infatti riferimento specificamente alla questione ebraica (un altro compromesso frutto di un difficile dibattito). Il 27 gennaio, invitato alla Camera da Laura Boldrini nel settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, il presidente delle comunità ebraiche Renzo Gattegna ha detto che si tratta di un'ottima legge, da approvare al più presto. «Siamo così riusciti, finalmente a metterla all'ordine del giorno» spiega Amati.
Non è stato facile, perché la disputa sul tema, da anni mette una di fronte all'altra posizioni intellettuali differenti. Tre senatori del Pd, Miguel Gotor, Emma Fattorini e Paolo Corsini, tutti e tre storici di professione, hanno, per esempio, più volte avanzato il dubbio sul rischio che l'introduzione del reato di negazionismo possa trasformarsi surrettiziamente in un incontrollabile reato di opinione.
Il fatto è che l'Italia deve tener conto delle indicazioni di Bruxelles. «Siamo al limite delle sanzioni» continua Amati. Dal 2008 una norma quadro dell'Ue individua come reati tutti quei comportamenti che istigano all'odio razziale e xenofobo. Francia, Germania, Polonia, Svizzera e Belgio si sono già adeguati. L'Italia ancora no.
Arrivati a questo punto però, attraversata la lunga fase di studio e di audizioni, che hanno via via portato a correggere il testo, l'augurio di tutti i partiti è che si faccia in fretta, agevolando il percorso legislativo. Passato al Senato, il ddl arriverà alla Camera, dove potrebbe anche essere approvato velocemente in commissione deliberante, senza passare dall'Aula. A quel punto il negazionismo sarà un reato. Per legge, punibile da 1 a 3 anni.
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