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La Stampa Rassegna Stampa
09.02.2015 Cyberguerra al Califfato: Anonymous attacca i siti dello Stato Islamico
Cronaca e commento di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 09 febbraio 2015
Pagina: 11
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Anonymous all'attacco di Isis: violati siti e pagine Facebook»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/02/2015, a pag. 11, con il titolo "Anonymous all'attacco di Isis: violati siti e pagine Facebook", la cronaca e commento di Maurizio Molinari.


Maurizio Molinari


Il volto di Anonymous

Anonymous aggredisce il Califfato sul web mentre la Giordania continua raid massicci su Raqqa e le milizie irachene-sciite strappano ai jihadisti Dyala: lo Stato Islamico (Isis) è sotto il fuoco incrociato, reale e digitale, anche se è difficile stabilire l'entità dei danni che ha subito.

La coalizione di hacker che si cela dietro Anonymous ha lanciato una raffica di blitz digitali contro i jihadisti online: oltre cento siti web, account Twitter e pagine facebook sono stati abbattuti. Gli hacker hanno reso noti i nomi delle vittime digitali e hanno diffuso un video «Je Suis Charlie» nel quale un uomo francese mascherato spiega che «dopo le preghiere è venuto il momento dell'azione, vi dichiariamo guerra» rivendicando l'assalto a nome di «musulmani, cristiani, ebrei, hackers, crackers, hacktivist, agenti, spie, persone della porta accanto, studenti, amministratori, operai, disoccupati, ricchi, poveri, giovani, vecchi, gay e etero». Come dire: una coalizione dell'umanità determinata a «difendere la libertà di pensiero» minacciata dai jihadisti «che non sono musulmani».

E una prova di forza contro il Dipartimento Media di Isis che finora ha dimostrato una formidabile capacità di azione sul web, tanto per reclutare come per diffondere video di violenze orrende. L'attacco cybernetico è avvenuto mentre da Amman i comandi militari hanno affermanto che «i 56 raid contro Isis» condotti dopo la morte del pilota Muat Kasasbeh «sono l'inizio perché vogliamo cancellarli dalla faccia della terra».

A fianco degli F-16 giordani sono arrivati i jet degli Emirati, rassicurati dalla scelta Usa di inviare aerei salva-pilota in zona di guerra. Brutte notizie per Isis anche da Dyala: la provincia irachena ai confini con l'Iran è stata espugnata dalle milizie sciite dell'Organizzazione Badr.

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