La saga del fuoco
Commento di Deborah Fait
Il pilota giordano bruciato vivo dai terroristi dello Stato islamico
In epoca moderna incominciarono i nazisti. Centinaia di migliaia di ebrei in tutta l’Europa dell’est, bruciati vivi nelle sinagoghe. Neonati e bambini ebrei di pochi mesi gettati vivi, appena strappati alle mamme, nelle fornaci sempre accese nei campi della morte. Avrete notato che nei documentari sui lager nazisti si vedono soltanto bambini dai 4/5 anni in su, utili per gli esperimenti o per soddisfare le voglie sessuali delle SS. I più piccoli non servivano a niente quindi... nel fuoco o ai cani. E il mondo tacque.
Sempre nel XX secolo, per continuare nel XXI, gli eredi palestinesi dei nazisti hanno bruciato vivi gli ebrei di Israele negli autobus, nei locali pubblici e gettando bombe contro le auto, recentemente è stata arsa viva una bambina di 10 anni, per fortuna sopravvissuta, ma non sappiamo in quali condizioni vivrà. Il mondo tace oggi come ha taciuto ieri. Peggio, il mondo si è rivoltato contro le vittime assolvendo e giustificando i carnefici e, mentre i cadaveri carbonizzati di centinaia di ebrei di Israele venivano pietosamente raccolti per poterli riconoscere attraverso l’esame del DNA, decine di ammiratori del nazipalestinismo andavano in pellegrinaggio dal mandante dell’orrore, Arafat, per esprimergli tutta la loro solidarietà.
Nomi noti tra questi indegni esseri che si tacciano da umani: Josè Saramago, lo scrittore, e Oliver Stone, il regista. Oliviero Diliberto, tanto per fare un nome italiano, comunista di Rifondazione, mentre Arafat organizzava i falò degli autobus, si faceva fotografare sorridente accanto a lui e tappezzava Roma con manifesti “Con Arafat e la Palestina nel cuore”. Cortei di italiani travestiti da kamikaze urlavano slogan di morte per le strade di Roma mentre in Israele restavamo atterriti davanti a autobus e a ristoranti fumanti e pieni di cadaveri. Il mondo taceva sempre.
Terroristi di Boko Haram
Da anni in Africa Boko Haram, un’accozzaglia nazi/islamica di assassini, sta facendo stragi di intere popolazioni, dà fuoco alle case, brucia villaggi interi, fa migliaia di morti. Qualcuno ha sentito di azioni internazionali contro Boko Haram per salvare decine di migliaia di esseri umani? Le cosiddette “primavere arabe” hanno colorato di rosso fuoco, rosso sangue, le strade e le piazze dei paesi che le hanno vissute: Siria, Libia, Egitto, Tunisia, Yemen, Algeria, Iraq, Bahrein, Giordania, Sudan, Somalia, Marocco, Kuwait. Durante tutto il periodo delle infernali “Primavere” il mondo purtroppo non taceva, magari lo avesse fatto, i media facevano gara a tessere le lodi delle rivolte arabe, le due paroline "primavera araba" venivano pronunciate con tenerezza e emozione, tanto bravi questi arabi che vogliono la democrazia, che cari... ecco... sì, hanno appena impalato Gheddafi... ma fa parte della loro cultura mica dobbiamo criticarli... sì, sono andati contro Assad di Siria... centinaia di migliaia di morti... ma è perché vogliono libertà e democrazia...
Ehhh sì, tanto bravi e tanta tenerezza: oggi la Libia non esiste più, per un Gheddafi impalato sono nati decine di capi e capetti imbarbariti al limite delle possibilità umane in confronto ai quali il povero Anwar sembrava un angioletto. In Siria 2quasi 300.000 morti nella guerra civile, in Siria e Iraq imperversa lo Stato Islamico, in Yemen è padrone Al Qaeda, Hamas e Hezbollah si armano per distruggere Israele raccogliendo nei magazzini centinaia di migliaia di missili. Si dice che solo Hezbollah ne abbia 150.000. Iran, Hamas, Hezbollah parlano di Israele al passato come se lo avessero già eliminato.
Ma che fa il mondo occidentale di fronte a questo panorama di orrori? Indovinate!
1. L’Onu prepara un’inchiesta e un processo internazionali contro Israele per essersi difeso dagli attacchi missilistici di Hamas nel luglio scorso.
2. La UE, Unione Europea, non si limita più a foraggiare con miliardi di euro il terrorismo palestinese ma costruisce case illegali in Cisgiordania, esattamente nelle zone sotto il controllo israeliano: 400 case illegali in 17 aree diverse, in opposizione agli accordi di Oslo (cosa hai fatto, caro Rabin, non potevi immaginare che quelle firme avrebbero suggellato anni di terrorismo palestinese e di delegittimazioni occidentali ma è accaduto e ancora non sappiamo cosa ci riserverà il futuro). 400 case illegali, costruite senza permesso, che portano sui muri il simbolo stellato dell’Europa, pagate con decine di milioni di euro e se i soldati israeliani si avvicinano vengono accolti a sassate dai cooperanti europei. Lo trovo scandaloso, trovo scandaloso che l’Europa non solo metta il suo naso dentro e contro la democrazia israeliana e che foraggi il terrorismo contro Israele ma che arrivi addirittura a costruire case in territorio israeliano è peggio che scandaloso! E’ una dichiarazione di guerra!
Mentre lo Stato Islamico crea un inferno di fuoco e di teste mozzate, mentre l’Europa stessa è percorsa da orde di lupi solitari o meglio, per non offendere gli animali, da centinaia, forse migliaia di assassini addestrati in Siria e pronti a fare stragi, il mondo occidentale pensa solo al modo migliore per colpire Israele. Un tragicomico incubo, tragico per noi israeliani, comico per l’assoluta idiozia europea che ha uguali soltanto se paragonata alla infame e infamante politica del presidente USA.
Però ecco che accade qualcosa, l’IS dei mostri neri di Al Baghdadi fa risvegliare di colpo i dormienti rimasti indifferenti alle decapitazioni di connazionali europei o americani e prepara una tragica sceneggiatura per un orrendo delitto. Allestisce una gabbia, inzuppa di petrolio la tunica arancione del pilota giordano e lo manda, solo, spaventosamente solo e spaventosamente calmo, un morto che cammina, verso la sua fine per fuoco. Una passeggiata di diversi minuti, sotto lo sguardo dei mostri, immobili e armati, una scena talmente surreale e disumana che sembrava di assistere a un film dell’orrore. Quella camminata solitaria, lenta e inesorabile del condannato a morte, nel silenzio assoluto, nel nulla assoluto, è stata per me insopportabile come la sua conclusione. Una spaventosa e agghiacciante scenografia di morte, l’orrore.
Credevamo di aver visto tutto con lo sgozzamento ripreso su Youtube di Daniel Pearl dopo avergli fatto recitare la propria condanna a morte: “Sono ebreo, mia madre e mio padre sono ebrei...”. Credevamo di aver visto tutto dopo le decapitazioni degli occidentali prima per mano di Al Qaeda e poi dello Stato islamico. Credevamo di aver visto tutto con centinaia di corpi di israeliani bruciati vivi mentre i terroristi sparavano sui soccorsi per impedire loro di portarne qualcuno in salvo. L’Islam ha ridotto il mondo a un’accozzaglia di indifferenza, di barbarie, di abitudine al male, esattamente come i nazistifascisti avevano fatto in Europa con la loro propaganda di disumanizzazione degli ebrei che aveva convinto gli europei a ritenere giusta la Soluzione Finale. I treni passavano col loro disperato carico di umanità e la gente rideva alla vista di occhi terrorizzati e di mani che, dalle feritoie dei vagoni, si tendevano a implorare aiuto e pietà.
Muadh al Kassabeh, il pilota, un ragazzo di 26 anni, è stato arso vivo, sua madre è morta di crepacuore però stavolta re Abdullah che finora, come tutti, era rimasto in religioso silenzio di fronte alle malefatte di Al Baghdadi e del suo nero esercito, si è incazzato, ha scoperto di essere un uomo e un generale, oltre che un re, e da tre giorni sta bombardando l’IS. 56 raid aerei! Il mondo, finalmente sveglio, applaude, bravo Re, sei tutti noi, bravo, ancora ancora! Benissimo, sì, bravo Re Abdullah... finalmente qualcuno reagisce contro i mostri... moriranno anche tanti civili innocenti ma non importa, bravo Abdullah, anche la regina è contenta. Così ci si comporta con i terroristi! Je suis Abdullah!
Però a questo punto qualcosa non torna... no non torna proprio! Ricordate cosa accadde in Israele nel giugno scorso? Tre ragazzi, 16, 17 e 19 anni, furono rapiti, ammazzati e i loro corpi mutilati furono gettati in una pietraia da terroristi di Hamas. In contemporanea da Gaza cadde su Israele, da Sderot a Tel Aviv, una pioggia di missili, decine, centinaia al giorno, più di 3500 in 50 giorni. Israele reagì, prima avvisò: piantatela se no incominceremo a difenderci. Niente, come parlare al muro, anzi come parlare a dei terroristi. Infine Israele attaccò, dal cielo prima e via terra poi. Cavolo, ma nessuno ci ha detto bravi! Perché? Niente Je suis Bibi! Perché? Non è strana questa cosa? Abdullah bombarda dopo un morto assassinato e gli dicono bravo ed è giusto, giustissimo, anch’io gli dico bravo! Bravo Piccolo Re! Ma allora perché se è Israele a bombardare il nemico dopo tre ragazzi morti (senza contare tutti quelli ammazzati precedentemente) e migliaia di missili sulle città, ci condannano il mondo intero, l’opinione pubblica, gli USA, l’Europa e, ciliegina sulla torta, l’ONU ha aperto un’inchiesta per portarci davanti a un tribunale internazionale.
Perché? La risposta è una sola: la saga antisemita non ha mai fine, è senza limiti, Israele non deve difendersi, i terroristi sono dei mostri se ammazzano altri che non siano ebrei ma se sono palestinesi e colpiscono Israele allora sono eroi e... avete notato un’altra cosa? In questi giorni in cui l’Islam ha dichiarato ufficialmente guerra all’Europa, colpendo i suoi cittadini ebrei e non ebrei (l’Islam è molto democratico: odia tutti), i media, parlando delle vittime del terrorismo, fanno una fatica barbina a dire la parola ebreo e MAI, ribadisco: MAI, in assoluto, viene pronunciata la parola ISRAELE nella rosa dei paesi colpiti da terrorismo.
Israele è il paese che ha subito il terrorismo più feroce e per più lungo tempo nella storia moderna, un secolo di morti in gran parte civili. Israele è il paese, l’unico al mondo, minacciato di distruzione dall’Iran con cui l’occidente vuole prendere accordi lasciandolo libero di rifornirsi di uranio per le sue bombe nucleari. Manifestazioni oceaniche dalla Turchia all’Indonesia per chiedere una seconda e definitiva Shoà. Israele, che vive per difendersi e si difende per vivere, non viene mai incluso nell’elenco dei paesi colpiti dal terrorismo islamico, Israele è invisibile al mondo che lo ricorda soltanto per condannarlo nel momento in cui si difende. E gli ebrei europei? Ormai vivono pressochè blindati, guai a celebrare le festività in modo visibile, le sinagoghe sono circondate da polizia e da blocchi di cemento. Le manifestazione di cultura ebraica se non vengono vietate o boicottate devono essere sempre protette da polizia armata.
Eppure gli europei, fino a pochi giorni fa, se ne fregavano di tutto questo e vivevano felici e beati, negavano che cellule dormienti vivessero sul proprio territorio, se Israele li metteva in guardia lo rimproveravano di vedere terroristi dovunque, mai una condanna contro fascisti, comunisti, islamisti! Finché erano gli ebrei nell’occhio del terrorismo islamico andava bene, tanto sono abituati, no?!
E adesso? Adesso sono tutti in agitazione, adesso hanno capito che il terrorismo islamico non discrimina, ha cominciato cogli ebrei ma non disdegna i cristiani. La morte per fuoco, la morte di innocenti, nel panorama della barbarie umana, spazia dai nazisti agli islamisti ma soltanto dopo Charlie Hebdo, dopo i morti del supermercato ebraico a Parigi, soltanto dopo le immagini della gabbia infuocata del povero ragazzo giordano, l’Europa si accorge che... forse... qualcosa non va... che forse è vero che l’Islam abbia dichiarato ufficialmente la sua guerra contro gli infedeli...
Si sente purtroppo ancora qualche idiota, incosciente e irriducibile, dire “Ma questo non è l’Islam”. Perbacco, hanno ragione, esiste anche l’Islam moderato, no? Lo dicono tutti, no? Se lo dicono dovrà esser vero, no? Certo che esiste e ha parlato proprio per bocca dell’Imam del Cairo, la Capitale dell’Egitto, non un qualsiasi imametto “fai da te” della provincia italiana. Ha parlato il Grande Imam, la massima autorità religiosa musulmana d’Egitto, uno che non va in giro per il mondo a sparare col kalashikov, uno che non sgozza o decapita, non il mostro col coltello in mano che parla un perfetto inglese. Nossignori, colui che ha parlato dopo l’orrore subito dal pilota giordano, è il responsabile di uno dei principali centri di insegnamento religioso dell’Islam moderato che ha esternato le sue idee moderate, dettate dalla sua religione moderata: “Gli assassini dell’Isis devono essere crocifissi e bisogna tagliare loro le mani e i piedi”. http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/grande-imam-di-al-azhar-attacca-l-isis-i-terroristi-andrebbero-crocifissi-_2093784-201502a.shtml
Questa si che è moderazione! Come sono umani questi musulmani! Ditelo alla presidente Boldrini che ammira incondizionatamente la grande cultura islamica! Tanti auguri povera, tremebonda, stupida Europa.
Deborah Fait
Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile